Vinitaly 2018:il Padiglione Lombardia

06/03/2018


Lunedì 26 febbraio 2018, a Milano, nel Belvedere Enzo Jannacci di Palazzo Pirelli, Daniele Riva, VicePresidente Unioncamere Lombardia e Presidente Camera di Commercio di Lecco, Gianni Bruno, Area Manager Wine&Food Veronafiere, Gianni Fava, Assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, e Roberto Maroni, Presidente di Regione Lombardia, hanno presentato il Padiglione della Regione Lombardia che sarà allestito alla 52/ma edizione di Vinitaly, che si terrà a VeronaFiere dal 15 al 18 aprile 2018.

A Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, nato nel 1967, ci saranno tutti gli attori del comparto per conoscere le eccellenze, scoprire le tendenze del mercato e, soprattutto, fare business.

La Lombardia si prepara in grande stile all’edizione 2018 di Vinitaly: nel padiglione lombardo, che occuperà uno spazio di 8.500 metri quadri totali, di cui circa 4 mila allestiti al primo piano del PalaExpo, infatti, ci saranno oltre 200 espositori per circa 2 mila etichette in degustazione.

Il padiglione della Lombardia non sarà solo quello con il maggior numero di espositori, ma sarà anche il padiglione del biologico.

La varietà di un territorio caratterizzato - ha detto il presidente Maroni - da montagne, colline, pianura e grandi laghi sarà qui ben rappresentata anche in termini di biodiversità.

Gianni Fava ha aggiunto: Il tema della biodiversità è molto sentito, così come quello del territorio. Pur non essendo il primo bacino in termini di produzione, il nostro è il territorio più specializzato e in costante crescita grazie alla riscoperta e alla reintroduzione di varietà autoctone molte preziose.

Dai 908 ettari del 2010 destinati a questo tipo di produzione o in conversione si è arrivati ai 1.751 del 2017, con un incremento del 93%. La provincia di Brescia è la prima a livello regionale con 522,5 ettari a biologico e 504 ettari in conversione. Seguono le province di Pavia (259 ettari a bio e 378 in conversione), Mantova (rispettivamente 34,5 e 20,8 ettari), Bergamo (rispettivamente 7,6 e 10,4 ettari), Sondrio (rispettivamente 2 e 8,7 ettari), Lecco (rispettivamente 0,3 e 2,2 ettari), Milano (0,6 ettari bio) e Varese (0,1 ettari bio).

Per il premio Cangrande, che Vinitaly assegna ai benemeriti della viticoltura, il presidente e l’assessore hanno proposto Barone Pizzini, la prima azienda che ha fatto il biologico in Franciacorta

Il padiglione Lombardia resta il più ambito nonostante fino a qualche anno fa la reputazione dei vini lombardi non fosse la stessa di oggi. Vince la formula di un territorio che spinge per una comunicazione che non deve essere unica, il concetto di "vini di Lombardia" non era percorribile, - ha sottolineato Fava - Ci sono, infatti, tante declinazioni di un prodotto che si è dato un obiettivo, di mantenere un livello qualitativo molto alto, e di conseguenza, la reputazione.

La Lombardia vanta la maggiore varietà di uve coltivate e riscoperte, 3.134 aziende (di cui 265 imprese giovanili e 781 imprese femminili), fortemente competitive, con ottimi risultarti sui mercati esteri.

Daniele Riva, vicepresidente di Unioncamere Lombardia, ha affermato che le nostre imprese hanno dimostrato di sapere coniugare una produzione di qualità con la valorizzazione delle peculiarità del territorio e con una visione futura del comparto, utile anche per conquistare quei mercati esteri, soprattutto del Nord Europa, in cui i prodotti biologici sono maggiormente ricercati. - ha proseguito Riva - Non a caso i dati per i primi nove mesi del 2017 indicano per i vini lombardi un ulteriore incremento dell’export del 3,7% rispetto al periodo gennaio-settembre 2016. Come Sistema camerale l’obiettivo è continuare a garantire alle imprese quel supporto che in questi anni, anche grazie alla fruttuosa collaborazione con Regione Lombardia, ha contribuito a rafforzare la loro posizione sui mercati, dove l’aspirazione è quella di diventare un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale al pari di moda e design.