La mossa del cavallo di Gianluca Maria Tavarelli

26/02/2018


Per chi, come lo scrivente, aveva sempre associato Andrea Camilleri soltanto ai romanzi di Montalbano (e già qui il termine “soltanto” richiederebbe delle scuse al Maestro, visto che i Montalbano, con dieci milioni di copie vendute e traduzioni in oltre cento lingue, sono un bestseller mondiale), è in arrivo la bella sorpresa di scoprire che Camilleri ha scritto anche dei magnifici libri che non parlano del famoso commissario.

Va in onda, infatti, stasera 26 febbraio su RAI 1 La mossa del cavallo, tratto dall’omonimo romanzo pubblicato nel 1999. L’ambientazione rimane quella siciliana prediletta da Camilleri, e lo scenario include sempre delitti e indagini, ma la vicenda anticipa di un secolo le trame di Montalbano.

Siamo a Montelusa (consueta località di fantasia) nel 1877. Il quarantenne Giovanni Bovara (Michele Riondino) è il nuovo ispettore capo ai mulini, incaricato di far rispettare l’invisa tassa sul macinato, imposta dai Savoia dopo l’unità d’Italia. Siciliano di nascita, è ormai ligure di adozione poiché da bambino si è trasferito con la sua famiglia a Genova. Ragiona e parla come un uomo del nord-Italia e non comprende le dinamiche mafiose e omertose che regolano la terra siciliana. Bovara è stato inviato sul posto dai suoi superiori, che erano stati informati di sospetti episodi di corruzione, ma soprattutto della poco chiara morte di altri due ispettori inviati in precedenza. Il protagonista si dedica dunque all’indagine con sabauda intransigenza, che gli procura subito diversi nemici. Nonostante le difficoltà di rapporto con i nativi, le sue indagini lo portano a scoprire prima un ingegnoso sistema con il quale i mugnai vengono lasciati liberi di evadere la tassa sul macinato e poi l’esistenza di un mulino clandestino nel terreno dell'uomo più potente della città. Con i metodi tristemente noti usati dalle mafie fino ai giorni nostri, l’impasto criminale fatto di colletti bianchi (latifondisti, avvocati senza scrupoli, poliziotti corrotti) e piccoli malavitosi tenta dapprima di isolare Bovara arrivando addirittura a creare prove false per farlo apparire come l’esecutore di un omicidio, e poi, quando appare evidente che la giustizia potrebbe forse trionfare, elimina cinicamente i pesci piccoli per evitare che si possano raggiungere i piani alti.

La mossa del cavallo è un avvincente sceneggiato, decisamente credibile (ispirato peraltro ad un vero episodio raccontato da Leopoldo Franchetti nel suo saggio Politica e mafia in Sicilia scritto nel 1876, pubblicato nel 1995 dall'editore Bibliopolis di Napoli), che ci fa inevitabilmente pensare a quali possano essere state le difficoltà e le vischiosità incontrate da chi ha tentato in tempi più recenti di combattere la mafia. Purtroppo il generale Dalla Chiesa, i magistrati Falcone o Borsellino, solo per citare i più noti, hanno avuto meno fortuna di Giovanni Bovara.

Il film TV, diretto da Gianluca Maria Tavarelli, è interpretato da Ester Pantano, Cocò Gulotta, Antonio Pandolfo, Giovanni Carta, Giancarlo Ratti, Maurizio Puglisi, Filippo Luna, Maurizio Bologna, Domenico Centamore, Giuseppe Schillaci, Daniele Pilli, Angelo Libri, Roberto Salemi, Vincenzo Ferrera.

Ugo Dell’Arciprete