Summer School 2017: il caso vaccini

28/09/2017


Il 21, 22 e 23 settembre 2017 ad Asiago-Gallio si è svolta la Summer School organizzata da Motore Sanità che, con il titolo Salvare, Cambiare o Cambiare per Salvare, ha affrontato le problematiche più importanti inerenti il nostro Servizio Sanitario Nazionale, indicando, con chiarezza, il percorso della scuola ed i temi più stringenti.

Nel corso dell’ultima giornata della Summer School è stato affrontato anche il problema dei vaccini, con particolare attenzione al decreto sull’obbligo introdotto dal governo, alla risposta delle regioni, ed al timore di alcune fasce della popolazione.

La giornata è stata aperta dalla tavola rotonda Comunicare la salute: il caso vaccini.

Un tema centrale e importante in cui conta tantissimo la comunicazione anche per chi deve mettere in campo i provvedimenti. - ha detto Davide Faraone, Sottosegretario di Stato Ministero della Salute - Il decreto è nato perché c’erano dei numeri preoccupanti nelle vaccinazioni e non per obbligare le regioni, che avevano già preso delle iniziative a riguardo. Abbiamo sempre ricercato il dialogo e non va dimenticato, però, che nelle regioni ci sono delle performance disomogenee. Il Sottosegretario ha sottolineato la necessità di operare una forte sensibilizzazione della popolazione.

Il Veneto già in passato ha lavorato molto sulla normativa dei vaccini.

Come regione sono stati attuati vari protocolli di monitoraggio e un sistema di banca dati, che stiamo rendendo disponibile ad altre regioni, che verifica, ogni 6 mesi, l’andamento delle coperture vaccinali. - ha detto la Dott.ssa Francesca Russo, Area Sanità e Sociale Sezione Attuazione Programmazione Sanitaria, Settore Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica - Abbiamo, inoltre, implementato un piano di informatizzazione che rileva le coperture e i percorsi di comunicazione attuati e possiamo dire che, nell’ultimo periodo, si è verificata un’inversione del trend in calo.

Regel Dagmar, Direttrice SC Dipartimento e Sanità Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, ha posto l’attenzione della situazione vaccinale del Trentino Alto Adige, regione con i livelli più bassi di vaccinazioni rispetto alle altre regioni italiane.

Questo decreto, però, ci ha consentito di dare il via ad una riorganizzazione dei centri vaccinali per aumentare le coperture che da noi sono molto disomogenee - ha spiegato Regel Dagmar, - Sono circa 30.000 i bambini da 1 a 16 anni non ancora vaccinati contro il morbillo, la rosolia e la parotite - in questi casi la copertura vaccinale è del 70% circa, che aumenta al 90% circa per l’esavalente. Nel 2011 abbiamo avuto una forte epidemia di morbillo e parotite che ha richiesto numerosi ricoveri.

Anche Domenico Scibetta, Direttore Generale Ulss 6 Euganea, ha parlato della necessità di avviare un programma serio di comunicazione, che diventa cruciale se punto di raccordo tra i professionisti della sanità e il cittadino comune, troppo spesso abbandonato a se stesso in un paesaggio informativo in cui hanno acquisito un ruolo sempre più rilevante strumenti e attori non istituzionali. - ha proseguito Domenico Scibetta - Per questo motivo, il circuito della comunicazione sui vaccini funziona secondo logiche proprie che talvolta fatichiamo a comprendere. Nel corso del suo intervento Scibetta ne ho illustrato le principali criticità e le eventuali strategie che possono essere messe in atto per superarle.

La tavola rotonda è stata conclusa da Fiorenzo Corti, Vice Segretario Nazionale FIMMG, Responsabile Comunicazione FIMMG, che ha sottolineato l’importanza del ruolo degli operatori sanitari nella comunicazione con il cittadino, ma bisogna dotarsi di strumenti di supporto necessari per poter comunicare con la popolazione in modo efficace.

Info: www.motoresanita.it