LION - LA STRADA VERSO CASA: un incredibile ritorno alle origini grazie ad Internet

22/12/2016


Chi di noi non ha mai provato ad utilizzare Google o Facebook per cercare di ritrovare tracce di un vecchio compagno di scuola o della ragazzina per cui aveva preso la prima cotta da adolescente? Fin qui nulla di difficile, purché uno sia dotato di un tablet o smartphone e di minime conoscenze di informatica.

Ma immaginate quanto può essere difficile fare una simile ricerca nel passato quando la persona ricercata è la propria madre che veniva semplicemente chiamata mamma, senza conoscerne il vero nome, quando si conosce a malapena il nome del villaggio dove si abitava da piccoli, e per di più in un posto come l’India rurale dove certo non c’è un efficiente database storico degli abitanti.

Il film LION - LA STRADA VERSO CASA, basato sul romanzo “La lunga strada per tornare a casa” di Saroo Brierley edito da Rizzoli, racconta l’incredibile storia vera di Saroo, un bambino di un piccolo villaggio indiano che a 5 anni finisce sul treno sbagliato e si perde a Calcutta. Dopo aver passato le prime ore nei sotterranei della sovraffollata stazione di Calcutta, con altri bambini orfani o fuggiti di casa, e dopo essersi salvato dalle grinfie di una donna che, fingendo di volerlo aiutare, cerca verosimilmente di destinarlo ad un futuro di preda di pedofili o addirittura di traffico di organi, viene ritrovato dalle autorità ma non riesce a spiegare il suo luogo di provenienza, ha soltanto in mente l’immagine della stazione dalla quale era partito.

Per sua fortuna l’esperienza in un orfanotrofio indiano, in un ambiente quasi peggiore di una prigione, ha rapidamente termine quando viene adottato da una coppia australiana, tornando finalmente ad una vita serena e piena di affetti familiari. La sua origine indiana, pur essendo nota al ragazzo, rimane nascosta nella sua mente in secondo piano fino al giorno in cui Saroo, ormai divenuto un giovanotto, assaggia a casa di amici indiani un jalabee, tipico dolce indiano che era la sua passione da bambino.

Come una vera madeleine di Proust, il jalabee fa riaffiorare con una forza devastante i ricordi dell’infanzia e la voglia disperata di ritrovare le proprie radici, e da quel momento Saroo decide di utilizzare Google Earth per analizzare una per una tutte le stazioni ferroviarie dell’India finché non riesce a trovare quella giusta.

La ricerca diventa una vera ossessione, che rischia di far dimenticare a Saroo l’affetto ricevuto dalla famiglia adottiva, fino a quando fortunatamente produce il risultato sperato. Il giovane ha modo così di recarsi al suo villaggio di origine e ricongiungersi con la madre e la sorella in un commovente finale.

Le sequenze finali del film, prima di ricordarci tragicamente l’enorme numero di bambini che scompaiono ogni anno in India, ci mostra scene originali filmate quando il vero Saroo incontrò la famiglia di origine. È facile notare da queste scene che Dev Patel, l’attore che impersona Saroo, pur essendo bravo ed espressivo non sembra il più adatto alla parte, visto che il vero protagonista era decisamente più basso e più scuro di pelle. Incredibile invece la somiglianza di Nicole Kidman con la vera madre adottiva australiana.

L’ultima curiosità riguarda il titolo del film (nella versione originale solo “Lion”, a cui in italiano è stato aggiunto “La strada verso casa”): chi se ne chiedesse il motivo, visto che nella pellicola non si fa mai cenno a leoni, troverà risposta al termine del film.

Il film, diretto da Garth Davis, è interpretato da Dev Patel, Nicole Kidman, Rooney Mara, David Wenham e Sunny Pawar. È in sala da oggi, 22 dicembre.

Ugo Dell’Arciprete