Black Cat, nuovo album di Zucchero

30/04/2016


Ieri, venerdì 29 aprile, in tutto il mondo è uscito “Black Cat” (Universal Music), il nuovo album di inediti firmato da Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero, nato a Roncocesi (Reggio Emilia), che sarà presentato live in anteprima mondiale con le 10 date all’Arena di Verona (16, 17, 18, 20, 21, 23, 24, 25, 27 e 28 settembre), cui seguirà un tour che andrà a toccare le principali città europee.

L’artista ha chiamato così il suo disco perché, più degli altri, è un album nero, con radici nella musica afroamericana. È un album libero come un gatto è selvatico, i suoni sono ruvidi, marci. Ma è anche un disco un po’ anarchico, perché il gatto non è così domestico, come può esserlo il cane.

Quando ho iniziato a lavorare a Black Cat ho pensato di voler essere più libero. Quando fai questo mestiere ovviamente speri sempre che il tuo disco piaccia e possa essere un successo. - ha detto Zucchero- Ma mi sono ricordato di “Oro Incenso & Birra”. A quei tempi non mi interessavano le classifiche delle radio o quanto l’album potesse piacere, ero più libero perché avevo meno da perdere, andavo a ruota libera. In quel periodo ero capace di alzarmi alle 4 di mattina con una frase in testa, andavo in studio e, su quella frase, con una chitarra e un pianoforte, buttavo giù quello che il momento mi suggeriva in modo istintivo, meno pensato. Con “Black Cat”, volevo tornare, quanto più possibile, a quello stato d’animo, cercando di fregarmene della musica che si sente in giro e muovendomi in modo più anarchico. - ha proseguito Zucchero - Così facendo ho buttato giù una quarantina di canzoni, per poi sceglierne 12. A dimostrazione del fatto che non volevo necessariamente seguire mode o suoni, ho deciso di coinvolgere tre produttori diversi. Volevo che alcuni brani fossero vestiti con un certo suono e altri con un altro. Fondamentale è stato riuscire a dare alla fine un sound omogeneo, per far capire che i brani appartengono a uno stesso album, nonostante la produzione di tre persone diverse. Dopo la bella esperienza di “Chocabeck”, più intimista e in un certo senso “folk”, volevo fare un disco più rhythm and blues.

Alla realizzazione dell’album hanno collaborato tanti grandi artisti come Bono, con il suo testo di “Streets of Surrender” (ispirato alla strage del Bataclan dello scorso novembre), Mark Knopfler, Elvis Costello, Jerry Douglas, Jay Bellerose … e tre produttori di fama mondiale come Don Was, T Bone Burnett e Brendan O’Brien.

L’album è nato tra Los Angeles, New Orleans, Nashville, Memphis … e Pontremoli in Lunigiana, dove Zucchero ha i suoi studi casalinghi.

È un disco pieno di vibrazioni e di suoni - ha concluso Zucchero - secondo me anche abbastanza inaspettato.