Milano, Darsena: Jellyfish, la serra galleggiante per coltivare senza terreno

17/09/2015


Fino al 31 ottobre Milano, tutti i giorni dalle ore 14.00 alle ore 19.00, grazie al patrocinio di Regione Lombardia, Comune di Milano e di Expo Milano 2015, si può visitare alla Darsena di Milano “Jellyfish Barge”, il progetto tutto italiano, presentato martedì mattina da Cristina Tajani, assessore alle Politiche per il Lavoro Sviluppo economico, Università e ricerca, e Marco Gualtieri, presidente e ideatore di Milano Cucina e di Seeds&Chips, utile per coltivare frutta e verdura sfruttando solo l’acqua e l’energia solare.

Un progetto che interpreta al meglio i contenuti di Expo 2015 poiché dimostra come un nuovo modo di coltivare e produrre sia possibile grazie all’utilizzo intelligente dell’energia solare e all’impiego delle moderne tecniche idroponiche che consentono di risparmiare le nostre risorse più preziose, l’acqua e la terra. - ha detto Cristina Tajani - Agroalimentare e scienze della vita sono inoltre settori produttivi sempre più attrattivi per le giovani generazioni come dimostra il successo dei bandi promossi dall'Amministrazione a sostegno delle Start up agroalimentari.

Jellyfish Barge è il prototipo di una grande serra modulare galleggiante in grado non solo di dissalare l’acqua necessaria alle piante, ma di utilizzare solamente l’energia del sole. Jellyfish Barge, che ha una superficie agricola di 70 mq, utilizza un innovativo sistema idroponico, che permette, appunto, di coltivare senza l’uso di terreno e con un enorme risparmio d’acqua.

Siamo particolarmente orgogliosi di questo progetto perché abbiamo avuto l’onore di presentare Jellyfish Barge durante la scorsa edizione di Seeds&Chips - ha affermato Marco Gualtieri - e la Darsena di Milano, nel periodo di Expo 2015, è il luogo ideale per comunicarlo a livello internazionale, contribuendo così a valorizzare l’impatto di Expo e far diventare Milano, nonché l’Italia, un punto di riferimento del cibo e del futuro del cibo.

Nei prossimi anni il mondo dovrà trovare sostentamento per due miliardi di persone in più e una delle sfide più importanti è riuscire a soddisfare questo crescente bisogno di cibo senza incidere sulle risorse del pianeta (acqua, energia e suolo). Jellyfish Barge sfrutta lo spazio acqueo invece del terreno e i suoi dissalatori solari sono in grado di produrre fino a 150 litri al giorno di acqua dolce e pulita, che viene utilizzata per produrre frutta e verdura. Una singola serra può fornire cibo a due nuclei familiari mentre vari moduli affiancati, come un alveare, creano delle vere e proprie fattorie del mare. Jellyfish Barge è una soluzione per i territori desertici costieri e per le zone con fiumi e laghi inquinati, ma è anche ideale nei progetti di “Feeding the City” e “Urban Farming” per le aree metropolitane che saranno sempre più popolose ed avranno bisogno di maggiore autonomia alimentare.

Jellyfish Barge è un progetto di Pnat srl, sviluppato con il contributo di Regione Toscana e Ente Cassa di Risparmio di Firenze. E’ nato all’Università di Firenze con un team guidato dal Professor Stefano Mancuso (nel 2013 il New Yorker lo ha incluso nella prestigiosa classifica dei World Changers) e composto dagli architetti Antonio Girardi e Cristiana Favretto e dagli agronomi e botanici Elisa Masi, Camilla Pandolfi e Elisa Azzarello.

Jellyfish Barge, esempio concreto di come si possono affrontare le sfide di Expo Milano 2015 e di Carta di Milano, ha già ottenuto il primo posto al contest del Mipaaf “Start up e Innovazione” e al bando internazionale UNIDO & CNR “Idee e tecnologie innovative per l’agribusiness” e si è classificata al secondo posto a livello mondiale del premio delle Nazioni Unite "UNECE Ideas for Change Award”. Jellyfish Barge è inoltre una delle dieci startup selezionate da Feeding the Accelerator, il programma di business accelerator del Padiglione USA a Expo 2015 a cura dell’agenzia di innovazione e sviluppo AtelierSlice e supportato da Microsoft.

Info: www.seedsandchips.com - www.milanocucina.it - info@milanocucina.it