Expo 2015: Unione Italiana Vini chiama a raccolta l’Europa del vino

13/07/2015


Giovedì 9 luglio, in Expo, presso il Padiglione Parco delle Biodivesità, Domenico Zonin, Presidente Unione Italiana Vini, ha aperto i lavori della Tavola Rotonda dal titolo “Europa del vino e commercio globale: esperienze e prospettive”, organizzata da Unione Italiana Vini, per fornire una panoramica complessiva sullo status e sulle prospettive del comparto vitivinicolo europeo, dialogando con i più autorevoli esponenti delle associazione europee dei produttori vitivinicoli e con le istituzioni italiane preposte, in un momento di confronto al vertice.

Abbiamo riunito il mondo del vino europeo per un confronto schietto tra le esperienze e le prospettive di ciascun paese, da condividere con le istituzioni presenti. - ha detto Domenico Zonin - La convergenza unanime ci ha portati a chiedere con forza alla Commissione Europea una nuova strategia commerciale per il vino. L’Europa non è ancora abbastanza forte nell’export e serve che la Commissione ci supporti per amalgamare gli interessi dei maggiori esportatori.

Tra i relatori erano presenti Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; Diana Bracco, Presidente Expo 2015 e Commissario Generale per il Padiglione Italia; Jean-Luc Demarty, Direttore Generale della DG TRADE della Commissione Europea; Jean Marie Barillère, Direttore attività “Moët & Chandon Champagne”; Lamberto Frescobaldi, Presidente Marchesi de’ Frescobaldi; Diego Talavera, Direttore vendite di Murviedro - Schenk Group; George Sandeman, Membro C.d.A. Sogrape Vinhos; Giovanni Mantovani, Direttore Generale Verona Fiere.

Il contesto europeo in cui ci muoviamo - ha proseguito Domenico Zonin - manifesta una crescita economica debole, quindi l’export deve concentrarsi sempre più verso gli Stati terzi. Basti pensare che oggi, tra i primi 15 mercati di sbocco dei nostri vini, soltanto 5 sono extra europei (Usa, Canada, Cina Giappone, Russia, Cina). Inoltre, i primi tre clienti dei nostri vini (USA, Germania, UK) coprono il 58% delle esportazioni italiane di vino in volume ed il 54% di quello in valore.

L’Europa necessita, quindi, di una strategia commerciale forte che focalizzi l’attenzione sugli accordi di libero scambio individuando alcuni Paesi come prioritari nelle trattative e che si impegni sul fronte russo dove il vino italiano, seppure salvato dall’embargo, sta pagando la stessa politica delle sanzioni, con un -54% in volume (2,7 milioni di litri) e -56,5% in valore (pari a 5,8 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un’apertura dovrà essere dedicata anche ad una nuova politica verso Paesi di estremo interesse come l’Africa, che dovrebbero rientrare in una logica di strategia unitaria, prevedendo meno barriere e supporto all’export.

Il vino è una delle esperienze più importante del Made in Italy, con più di 5 miliardi di export nel 2014 - ha commentato Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - Nei prossimi mesi dobbiamo lavorare fortemente sui mercati extraeuropei, anche in reazione agli effetti del l'embargo russo. Il vino italiano ha ancora grandi margini di crescita e stiamo lavorando per supportare al meglio le aziende. Con il piano internazionalizzazione messo a punto con Mise abbiamo l'obiettivo di lavorare su piattaforme logistico distributive che supportino l'ingresso dei nostri prodotti nei mercati. Lavoriamo perché questa misura diventi europea, superando così ogni problema tecnico amministrativo. Dobbiamo cogliere al meglio tutte le opportunità sul fronte della promozione migliorando ancora la nostra capacità progettuale. Serve un cambio di passo anche a livello regionale, perché mai come adesso non sprecare risorse è fondamentale. Già dalla prossima settimana incontrerò gli assessori delle Regioni anche per discutere questi aspetti. A EXPO con il padiglione del vino stiamo esaltando questa nostra storia di successo.

Nell’ultimo anno l’Unione Italiana Vini ha rafforzato la sua azione di tutela degli interessi del settore vitivinicolo con focus sul commercio internazionale lavorando a stretto contatto con le istituzioni nazionali e comunitarie al fine di migliorare il contesto economico nel quale operano le aziende vitivinicole. - ha aggiunto il Presidente Zonin - Tra i temi sui quali maggiormente ci siamo spesi, desidero ricordare: il rispetto delle regole multilaterali; il rafforzamento dei diritti di proprietà intellettuale; le priorità del settore vitivinicolo nei negoziati commerciali bilaterali; il contrasto all’adozione di misure o restrizioni che ostacolassero gli scambi e il miglioramento dell’accesso al mercato attraverso l’eliminazione delle singole barriere tariffarie e non tariffarie.

Da soli non possiamo andare oltre rispetto all’impegno già messo in campo. - ha concluso Domenico Zonin - Per tale motivo chiediamo al Ministro Martina e ai rappresentanti delle Istituzioni comunitarie, di trovare quanto prima una linea di azione condivisa ed efficace per dare la possibilità al sistema vino italiano ed europeo, di muoversi liberamente e in sicurezza nel mondo, nel rispetto della passione, degli sforzi e degli investimenti che da generazioni vengono messi in campo da ogni azienda. E’ tutto il sistema vino europeo a chiederlo, qui e ora.

Info: www.unioneitalianavini.it