Premi Ubu per il teatro 2014: i vincitori

16 dicembre 2014


Si è svolta a Milano, nello storico Piccolo Teatro “Paolo Grassi” di via Rovello, con la conduzione di Francesca Mazza e Marco Cavalcoli, la premiazione della trentasettesima edizione dei Premi Ubu, curata dall’Associazione Ubu per Franco Quadri (www.ubuperfq.it): sono stati consegnati i 13 riconoscimenti decretati dai voti di una giuria di 53 referendari. I premi abbracciano tutti i ruoli del teatro, dalla regia agli attori e attrici, dalla scenografia alla drammaturgia italiana e straniera, per culminare con lo spettacolo dell’anno, senza dimenticare i “premi speciali”, destinati a segnalare realtà con contemplate dalle categorie canoniche.

Il lavoro corale “Le sorelle Macaluso”, scritto e diretto da Emma Dante, ha trionfato come come “Migliore spettacolo dell’anno” e come “Miglior regia”. Il premio al “Miglior progetto artistico o organizzativo” è stato vinto da “e la volpe disse al corvo”. Corso di linguistica generale. Il Teatro di Romeo Castellucci nella città di Bologna (realizzato da Comune di Bologna e Socìetas Raffaello Sanzio). L’altra nuova categoria inserita negli Ubu, “Miglior progetto sonoro o musiche originali”, ha rivelato il giovane G.u.p. Alcaro per i live electronics di Quartett, diretto da Valter Malosti. Per le categorie “Miglior attore o performer” e “Miglior attrice o performer” sono stati premiati Roberto Latini per “Il servitore di due padroni”, diretto da Antonio Latella, e Arianna Scommegna per “Il ritorno a casa”, diretto da Peter Stein. Alla pugliese Licia Lanera (fondatrice del gruppo Fibre Parallele e recentemente vista in Celestina, per la regia di Luca Ronconi) è andato il premio “Miglior attrice under 35”. Due i “Premi Speciali” sono stati attribuiti, in chiave di riconoscimento alla carriera, a realtà artistiche particolari: alla Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli per la sua lunga e prestigiosa storia, fedele ai valori della tradizione e capace di rigenerarsi e di incantare generazioni diverse con soluzioni sceniche sempre improntate ad alta qualità artistica e a Michele Sambin e il Tam Teatromusica per l'incessante attività di ricerca tesa a coniugare impegno di interazione sociale e intreccio delle arti in un reciproco scambio di valori ed esperienze. Lo sguardo internazionale degli Ubu ha rivelato quest’anno un carattere europeo investendo il britannico Peter Morgan per “Frost/Nixon” come “Miglior novità straniera” rappresentata per la prima volta in Italia e lo svizzero Christoph Marthaler - che trionfa per la terza volta agli Ubu nella categoria “Miglior spettacolo straniero rappresentato in Italia” - per “Glaube Liebe Hoffnung” di Ödön von Horváth. Si è aggiudicato il premio come “Migliore novità italiana o ricerca drammaturgica” il lavoro di Daria De Florian e Antonio Tagliarini “Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni” - che muove la scrittura drammaturgica verso nuove inesplorate dimensioni - e il “Miglior allestimento scenico” è andato a una delle più singolari, visionarie e preziose realtà teatrali italiane, ovvero ad Alessandro Marzetti, Silvia Bertoni e Armando Punzo per “Santo Genet Commediante” e “Martire” della Compagnia della Fortezza.

La cerimonia ha anche ospitato la prima edizione del Premio Franco Quadri, indetto dall’Associazione Ubu per Franco Quadri. Il riconoscimento - destinato a un maestro o a una promessa della creazione contemporanea, della critica e della produzione non solo teatrale - va oltre le consuete categorie di genere, è caratterizzato da un respiro transnazionale ed è teso a indicare percorsi che nutrono le arti in un costante processo di rigenerazione tra passato e futuro, messo in atto dai diversi angoli della scena. Il primo Premio Franco Quadri è andato a Frie Leysen con la seguente motivazione: Fondatrice e direttrice artistica di De Singel ad Anversa e poi del Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles, ha condotto anche il festival pan arabo Meeting Points, il tedesco Theater der Welt e il Wiener Festwochen arricchendo il proprio ruolo di una speciale qualità nella relazione con gli artisti, in cui si pone senza schermi o mediazioni, paladina del valore politico insito nella verticalità teatrale. Spericolata nel percorrere paesaggi inesplorati, è capace di intercettare le onde creative al di là delle barriere linguistiche o geopolitiche. Libertà e rigore attingono alla medesima fonte nel suo tracciare orizzonti trasversali che nutrono e irradiano la scena, che la interrogano e la offrono alla condivisione pubblica: cammino di ombra e luce in cui Frie Leysen indica e mantiene salda la ricerca di un fulcro vitale e perturbante, in una messa in gioco di sé totale. Il premio Franco Quadri coglie in questo suo operato ‘dietro le quinte’ la grammatica di un vero e proprio atto d'arte. A Frie Leysen è stata consegnata un’opera del giovane artista visivo Sergio Policicchio, che, a partire da un ritratto fotografico del volto di Franco Quadri, stampato su legno, ne esalta l’irradiazione dello sguardo e le traiettorie plurali attraverso un raffinato taglio di pietre da mosaico.

Nell’arco della serata sono state anche ospitate la menzione del Premio Alinovi-Daolio - dedicato a un artista delle arti visive che si distingua per la commistione dei linguaggi e assegnato a Nanni Balestrini - e la consegna del Premio Rete Critica, riconoscimento teatrale assegnato dalle testate di critica online - giunto alla quarta edizione - che ha proclamato vincitori CollettivO CineticO (come migliore compagnia), Archivio Zeta (per la migliore progettualità) e Volterra Teatro (per la migliore strategia di comunicazione virale).

Info: premiubu@ubuperfq.it - www.ubuperfq.it.