Canale 5: Le mani dentro la città

13 marzo 2014


Da venerdì 14 marzo, in prima serata, su Canale5, andrò in onda “Le mani dentro la città”, una serie televisiva, realizzata da  Taodue Srl Per Rti, che, in 12 episodi, racconta la ‘ndrangheta nella Lombardia di oggi. Più precisamente, la serie TV racconta come la ’ndrangheta prosperi a Trebbiate, una cittadina dell’hinterland milanese dal nome di fantasia, ma purtroppo simile a molti comuni lombardi. Un comune dalle radici industriali antiche che si trova oggi in piena crisi economica, sull’orlo di una definitiva deindustrializzazione.

La storia inizia proprio dalle vicende di una storica fabbrica di Trebbiate, che sta per essere chiusa e che gli operai hanno occupato. Una fabbrica dietro la quale si muovono gli interessi della ‘ndrangheta e dei suoi sodali: imprenditori, politici, dirigenti pubblici.

Anche se il questore in una scena afferma che … non c’è mafia in questa operosa città … la serie racconta come la ‘ndrangheta si sia effettivamente infiltrata, giorno dopo giorno, in tutti i gangli vitali della società, e non solo nei traffici illegali che possiamo immaginare. Dall’impresa alla politica, dai mercati ortofrutticoli ai locali pubblici, tutto passa per le mani della ‘ndrangheta che, attraverso la sua capacità di muovere montagne di denaro, riesce a determinare la vita sociale ed economica di un’intera comunità. Riesce a trarre profitto dalla crisi economica. Riesce a corrompere la tradizionale etica del lavoro lombardo. Riesce a trasformare i rapporti sociali. E’ un cancro che si diffonde rapido e apparentemente invincibile.

La serie TV segue le vicende della famiglia Marruso, una famiglia dalle radici calabre, ma dai frutti lombardi. La famiglia è composta dal vecchio capo famiglia Carmine (Andrea Tidona), da due figli maschi, Pinuccio (Marco Rossetti), il maggiore, e Fulvio (Giulio Beranek), il minore, e una figlia femmina, Maria.

Il nostro problema non è fare soldi - dice l’anziano Carmine a suo figlio Fulvio appena tornato da Londra dove lo ha mandato a studiare economia - ma investirli qui, a casa nostra, in aziende pulite, società quotate in borsa.

I Marruso si nascondono dietro un’impresa di ristorazione, un’impresa legale, pulita, ma dietro la facciata gestiscono il fiume di cocaina che, quotidianamente, tracima su Milano e provincia. E proprio grazie ai soldi della droga i Marruso riescono a entrare e a corrompere tutto il sistema socio-economico. Al punto che il loro problema non sembra più fare i soldi ma spenderli, trovare nuovi mercati dove infiltrarsi, dove trarre profitto. Affari su scala internazionale, dove la fabbrica da chiudere, i 200 operai da licenziare, sembrano essere poco più di un fastidio, un piccolo incidente di percorso.

La determinazione degli operai, decisi a difendere il diritto al loro lavoro, ad un lavoro onesto, si trasforma presto in un fastidio più grande,  un sassolino nell’oliato ingranaggio della famiglia Marruso, che lentamente diventa un macigno. In questa lotta gli operai trovano presto l’appoggio dei poliziotti del piccolo commissariato di Trebbiate.

Un commissariato diretto da una commissaria, Viola Mantovani (Simona Cavallari), nata a Trebbiate e figlia di operai. Una donna dai sani principi, cresciuta nei valori della più nobile tradizione operaia, insomma una persona normale, non un eroe. Come d’altronde non sono eroi i suoi colleghi, sono solo poliziotti che cercano di fare il loro lavoro, e vivono nel paradosso, che pur difendendo lo Stato, loro sono Davide e i criminali Golia.  E tra loro l'ispettore Michele Benevento (Giuseppe Zeno), un poliziotto coraggioso e fuori dagli schemi, che ha un conto aperto con la famiglia Marruso.

La mani dentro la città è una serie che, con la regia di Alessandro Angelini, usa il genere Crime per cercare di raccontare un pezzo di Lombardia oggi, mettendo a confronto universi valoriali diversi. Lo stile del racconto è realistico così come lo è l’alternarsi di vittorie e sconfitte, la fatica dei poliziotti, la tenacia dei criminali e la voglia dei cittadini e dei lavoratori di una fabbrica di vivere in una società migliore.