In tempo di influenza, i farmaci equivalenti, in pediatria, potrebbero essere un vantaggio sia per le famiglie che per il Servizio Sanitario Nazionale.


Hanno lo stesso principio attivo, presente alla medesima dose, la stessa forma farmaceutica, la stessa via di somministrazione e le stesse indicazioni terapeutiche del farmaco originale. In sintesi, forniscono le medesime garanzie di sicurezza, efficacia e qualità dei farmaci originali.– spiega il dottor Giuseppe Mele, Presidente Nazionale della FIMP- Federazione Italiana Medici Pediatri – Eppure costano meno, per motivi indipendenti dalla qualità del prodotto, legati alla commercializzazione e sviluppo. Un bel vantaggio per le famiglie, ma anche per il Servizio Sanitario Nazionale.


In ambito pediatrico sono disponibili diversi farmaci equivalenti spesso utilizzati per la cura di malattie legate alle infezioni respiratorie ricorrenti o alle sindromi influenzali.  Nel caso dei farmaci a prescrizione, quali per esempio gli antibiotici pediatrici, l’utilizzo del generico evita alla mamma di pagare un sovrapprezzo al momento dell’acquisto in farmacia. Per i farmaci a carico della famiglia, inoltre, come nel caso degli antinfiammatori, l’equivalente può arrivare a costare almeno un terzo in meno del corrispondente farmaco di marca. Anche per alcuni prodotti senza obbligo di prescrizione, i costi del generico sono decisamente inferiori al prodotto originale.


Credo che, per una mamma, poter contare su un farmaco di qualità, ad un prezzo inferiore, possa essere solo un vantaggio. Non solo. La diffusione di farmaci generici – continua il pediatra - permette anche al Servizio Sanitario di risparmiare sulla spesa da destinare ai farmaci. Per questo penso che sia un dovere del pediatra informare i pazienti sulla possibilità di utilizzare tali farmaci.


“Se una mamma vuole informarsi sui farmaci generici – specifica Mele - è bene che chieda al proprio pediatra. Sempre il pediatra potrà consigliare un determinato farmaco, di solito di produttori molto conosciuti. Bisogna infatti ricordare che i farmaci equivalenti non sono prodotti da piccoli laboratori ma da aziende di grandi dimensioni, ben visibili e accreditate, sia presso le istituzioni che presso i medici.


Ma quali sono le domande più frequenti della mamme? Nel caso di antibiotici, - spiega Mele - alcune mamme temono che, cambiando il farmaco di marca con il generico, si esponga il bambino alle allergie. A questo proposito è importante ricordare che il principio attivo dell’antibiotico generico è identico a quello del farmaco di marca. Poiché le allergie si riscontrano generalmente verso il principio attivo, se un bambino è allergico a un dato principio attivo lo è sia per il farmaco di marca sia per quello equivalente. E naturalmente vale il contrario.


Le mamme più informate ribatteranno però che i farmaci generici possono variare gli eccipienti ossia degli “ingredienti secondari del farmaco”. Gli eccipienti - continua il pediatra - presenti nei farmaci generici sono gli stessi presenti in molti farmaci di marca, poiché devono essere utilizzati solo quelli approvati dagli organi di controllo. Inoltre, casi di allergie agli eccipienti sono rarissimi.


La figura del pediatra, quale consulente anche in questo ambito di cura, diventa fondamentale. Purtroppo però – spiega Mele – al momento c’è una scarsa propensione, da parte dei pediatri, a prescrivere farmaci equivalenti, dovuta soprattutto a poca conoscenza di questi farmaci. Proprio a tale proposito, la FIMP è al lavoro per creare un programma di formazione su questo settore, reso possibile anche dalla partnership con aziende produttrici, per dare il via ad un percorso di informazione continua e formazione. Tale progetto sarà presentato, a maggio, al Primo Congresso Mondiale sulle Cure Primarie che si terrà a Tel Aviv, sotto l’egida dell’Ambasciata Italiana in Israele e con il supporto di Teva, l’azienda leader mondiale nella produzione di farmaci generici. Avrà lo scopo di far capire a tutti i colleghi, di tutto il mondo, come in Italia ci si stia muovendo al fine di invertire la rotta, cominciando a prescrivere il farmaco generico anche in ambito pediatrico. È prevista la distribuzione di questionari a tutta la categoria che serviranno a fare una fotografia della realtà e cercare di stabilire il punto da cui partire per spingere al cambiamento. Prevedo che in futuro si assisterà ad una maggiore diffusione dei farmaci generici, a partire dall’ambito pediatrico.