50 sfumature di calcio, cosa pensano le donne europee di goal e fuori gioco

15 febbraio 2013


Indesit, leader in Europa nel settore degli elettrodomestici free-standing, dal 2011 sponsor di Arsenal F.C., A.C. Milan e Paris Saint-Germain, ha realizzato con GfK Eurisko una ricerca europea sull’atteggiamento femminile nei confronti del calcio e sugli stili di vita e i valori delle donne appassionate di questo sport, partendo da un campione rappresentativo di circa 20.000 donne di cinque paesi europei: Italia, Francia, Inghilterra, Russia e Turchia.

Le donne appassionate di calcio, al di là dei confini geografici, risultano essere le più intraprendenti, attente alla carriera, ma anche al divertimento e alla famiglia. - analizza Camillo Regalia, professore ordinario di Psicologia Sociale presso la Facoltà di Scienze della Formazione all‘Università Cattolica di Milano - Donne prevalentemente giovani, moderne, interessate alla tecnologia e proiettate verso il futuro.

Sono, però, le donne turche a presentarsi come le più appassionate supporter. Ben il 62%, infatti, afferma di sostenere una squadra, contro circa il 30% delle inglesi e il 25% delle italiane, che prediligono le grandi squadre nazionali come Milan, Juventus e Inter. Anche la Francia, con oltre il 40% di donne che segue regolarmente il calcio in televisione e il 12% che frequenta anche gli stadi, si posiziona tra i paesi in cui il rapporto femminile con questo sport risulta essere più stretto. In Italia, solo 1 milione di donne è solito andare allo stadio, spinte soprattutto dalla volontà di condividere fattivamente con il proprio partner la passione sportiva. In Russia, dove solo il 4% delle donne si dice interessata al calcio, andare allo stadio è propria di una sorta di élite culturale, sociale ed economica ristretta e lontana dagli usi e i costumi nazionali.

Per la donna turca, seguire il calcio significa essere una donna moderna, mentre per le tifose italiane è sinonimo di uno stile di vita decisamente dinamico, curioso, aperto alle novità, interessato principalmente al senso di aggregazione e d’identificazione sociale, espresso principalmente nel periodo delle grandi competizioni internazionali (Mondiali ed Europei), che finisce per coinvolgere il 35% delle donne, contro 20% che segue il calcio quotidianamente.

In termini più generali, in Inghilterra, il calcio coinvolge in modo sostanzialmente omogeneo la popolazione femminile, confermandosi sport popolare, capace di interessare anche quote importanti della upper class; lo stesso vale per la Francia, le donne che seguono il calcio hanno caratteristiche e stili di vita in linea con la popolazione femminile francese in generale.

Superando le differenze nazionali - conclude Camillo Regalia - è evidente quanto il calcio risulti essere un elemento di profonda congiunzione tra i diversi campioni esaminati. Per tutti i paesi, infatti, il mondo femminile interessato al calcio è fatto di donne che non si accontentano, che amano le sfide e che lavorano per raggiungere i propri obiettivi. Sono le donne di oggi, con uno sguardo  proiettato al futuro, ma con i piedi saldamenti radicati in un contesto culturale e sociale ben strutturato. Davvero una popolazione interessante, queste donne!

Naturalmente, l’universo femminile è variegato. Le donne appassionate al calcio sono in compagnia di una percentuale di pubblico femminile che ha con questo sport un rapporto meno “attivo”.

Lo percepisce in primis come momento di condivisione con il partner e aggregazione con il gruppo di amici: è un interesse calcistico che  nasce dal desiderio di supportare le passioni della cerchia familiare o amicale.

Non sono una sparuta minoranza, anzi. Ad esempio in Italia rappresentano il 47% del totale della popolazione femminile, pari a 12 milioni di donne (un quarto della popolazione totale).

Condivisione è la parola chiave. Che sia attiva o passiva coinvolge 16 mio di donne in Italia e porta il tema della vicinanza allo sport, nella sua accezione più ampia, a pieno titolo nell’emisfero degli interessi femminili.