Un saggio sul valore economico e sociale delle piccole città

SIGEST E AIM: “Borghi Rinati”

  Cultura e Spettacoli  

A Milano, presso la sede Sigest, in via Mauro Macchi 40, è stato presentato il libro dal titolo Borghi rinati. Paesaggi abbandonati ed interventi di rigenerazione, a cura di Carlo Berizzi, Presidente AIM, e Lucia Rocchelli, edito dalla casa editrice Il Poligrafo.

Il testo è nato da un’idea di Sigest, player Real Estate attivo da oltre trent’anni nel mercato residenziale, con focus particolare su Milano e Lombardia, e ha preso forma grazie alla ricerca dell’Associazione Interessi Metropolitani (AIM), storica associazione culturale milanese.

Il volume rappresenta il secondo prodotto editoriale frutto della collaborazione tra le due realtà meneghine, dopo Piazze e spazi collettivi, sempre edito da Il Poligrafo (2018).

Il volume nasce dalla necessità di comprendere le dinamiche in atto nel nostro territorio per valorizzare e supportare le esperienze virtuose - ha spiegato Vincenzo Albanese, Founder e CEO di Sigest -. Ci è stato chiesto quale sia il motivo che spinge una società milanese di servizi immobiliari a interessarsi ai borghi. La ragione è semplice: ci siamo resi conto che l’idea di Milano “città-stato” sia anacronistica: qualsiasi metropoli da sola non è in grado di competere a livello globale senza fare sistema con l’intero Paese di cui fa parte. - ha proseguito Albanese - L’esempio delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 è chiaro, Milano è la punta di diamante di un mondo più ampio e complesso, da cui trae linfa e a cui deve restituire successo e visibilità.

La suggestione che ha spinto Sigest ad esplorare la realtà dei borghi è nata alla Biennale di Venezia 2018 con l’allestimento del Padiglione Italia denominato “Arcipelago Italia. Progetti per il futuro dei territori interni del Paese”, firmato da Mario Cucinella e promosso dal MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali). L’allestimento, in controtendenza rispetto ai trend internazionali che concentrano l’attenzione sulle megalopoli, aveva messo al centro del dibattito la realtà italiana dei borghi con le loro potenzialità, criticità e soprattutto con il loro ruolo fondamentale per la nostra identità culturale.

Il volume Borghi rinati affronta lo spopolamento dei centri minori, attraverso una diversificata selezione di casi studio, identifica le azioni di difesa dall'abbandono messe in pratica in alcuni piccoli centri, e, al contempo, studia gli interventi che hanno innestato nuova vita nei borghi già spenti. Quella delle piccole città, infatti, è un’Italia in cui vivono 10 milioni e mezzo di cittadini e che rappresenta oltre il 55% del territorio nazionale, dove sono situate zone di pregio naturalistico, parchi e aree protette.

Se da un lato il fenomeno della crescita delle aree urbane sembra destinato ad aumentare nei prossimi decenni, dall’altro i centri minori presentano ancora oggi una serie di valori che le più avanzate città metropolitane perseguono a fatica con investimenti importanti e attuabili nel tempo - ha commentato Carlo Berizzi - La vita nei borghi rigenerati può, infatti, rappresentare da subito un’alternativa all’abitare in città, promuovendo un modello slow da contrapporre allo stress della città globale, un uso sostenibile delle risorse locali contro la forza energivora delle metropoli, un’interdipendenza tra produzione agro-silvo-pastorale e cura del territorio, contro dissesti idrogeologici e impoverimento dei suoli, uno stile di vita socialmente condiviso e sano contrapposto alla solitudine globale e ai rischi per la salute della cultura urbana.

Il saggio iniziale di Borghi rinati inquadra il tema a livello nazionale, mentre un testo a cura della giornalista Paola Pierotti approfondisce il dibattito in atto. Il volume si chiude con un dialogo tra gli autori e l'architetto Mario Cucinella, da diversi anni attivo nella mappatura dei progetti di riuso del patrimonio minore italiano.

È importante comprendere come gli stessi cambiamenti che portano alla crisi dei micro sistemi urbani contengano spesso gli elementi propulsori per una nuova rinascita - ha continuato Albanese -. Le nuove tecnologie digitali, per esempio, offrono infinite modalità di vivere, lavorare e di abitare, consentendo di immaginare soluzioni innovative per il recupero e la rivitalizzazione delle piccole realtà. Siamo ben consapevoli che la tecnologia sia soltanto uno degli strumenti che consente di realizzare progetti straordinari, ma essa è fondamentale, ed esempi vincenti lo testimoniano: tramite la realizzazione di questo libro abbiamo voluto raccontare alcune esperienze virtuose di rivitalizzazione di parti di territorio sofferenti, che potrebbero essere di esempio per stimolare la nascita di altri progetti nei nostri meravigliosi borghi.

Nel corso della serata si è svolta anche un’interessante tavola rotonda, moderata da Paola Pierotti, giornalista e co-founder PPAN, cui hanno presenziato Luca De Biase, giornalista de Il Sole 24 ore, Davide Scarantino, Founder e Direttore commerciale di Italianway e Marzia Morena, docente del Politecnico di Milano.

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