A giorni parte la campagna di sensibilizzazione della popolazione

Maggio: mese della prevenzione della Malattia Venosa Cronica

  Salute  

Martedì 16 aprile, a Milano, il Prof. Pierluigi Antignani, Presidente FIV e Presidente Onorario SIDV, il Dott. Ovidio Brignoli, Medico di Medicina Generale e Vicepresidente SIMG, il Dott. Elia Diaco, Responsabile Regionale SIDV, Master II livello in Angiologia e Medicina Vascolare ed il Dott. Daniele Dani, Farmacista, consigliere Federfarma, hanno presentato la campagna “Ama le tue gambe”, promossa da Servier, azienda farmaceutica indipendente leader nell’ambito delle patologie croniche, con la validazione ed il supporto scientifico della Società Italiana Diagnostica Vascolare (SIDV) e della Fondazione Italiana Vascolare onlus.(FIV).

La campagna “Ama le tue gambe” ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione e di invitarla a controllare lo stato di salute delle proprie gambe. Per tutto il mese di maggio, chiamando il numero verde 800 042 650, si potrà prenotare una visita gratuita con un medico specialista della Società Italiana Diagnostica Vascolare (SIDV). In tutte le principali farmacie italiane, inoltre, saranno disponibili opuscoli informativi per i pazienti con indicazioni pratiche sulla prevenzione, la diagnosi ed il trattamento della Malattia Venosa Cronica (MVC).

La Malattia Venosa Cronica (MVC), lo ricordiamo, è una patologia che coinvolge il sistema circolatorio e che peggiora se non è trattata fin dalle prime avvisaglie. Questa malattia si verifica quando le vene delle gambe non funzionano più in modo corretto e hanno difficoltà a far defluire il sangue dalla periferia del corpo al cuore perdendo elasticità. Il paziente con Malattia Venosa Cronica, quindi, ha una qualità di vita compromessa, per questo Servier, da sempre dedicata alla gestione delle malattie croniche cardio-vascolari, si è posta come partner di riferimento per i pazienti ed i professionisti della salute al fine di offrire soluzioni adatte alle loro esigenze.

Il dolore, il gonfiore, i crampi notturni e la pesantezza alle gambe sono sintomi che non sono legati solo al caldo o ad errate abitudini di vita quotidiane, ma possono anche nascondere una patologia cronica che, se non trattata, peggiora nel tempo.

I consigli per prevenire e curare la Malattia Venosa Cronica sono stati definiti da un board di esperti appartenenti alla SIDV, alla SIMG e a Federfarma, e sono stati riassunti in un vademecum che contiene tutte le indicazioni pratiche sulla prevenzione, diagnosi e trattamento farmacologico di questa patologia.

Il consiglio degli esperti, che hanno preso la parola durante la conferenza stampa, moderati da Camila Raznovich, conduttrice Rai, è farsi controllare soprattutto prima dell’estate, periodo dell’anno in cui i sintomi si possono accentuare, in particolare in caso di familiarità, se durante il giorno si tende a stare molto in piedi fermi o seduti, se si è in sovrappeso e se ci si espone a fonti di calore.

Dolore, gonfiore, bruciore alle gambe e crampi notturni possono essere i primi sintomi legati alla Malattia Venosa Cronica - ha spiegato il Prof. Pier Luigi Antignani - Questa patologia, la terza più diffusa, dopo allergie e ipertensione, colpisce 19 milioni di italiani: dal 10 al 50% degli uomini e oltre la metà delle donne (dal 50 al 55%). Solo una persona su tre, però, sa di essere malata e segue una corretta terapia farmacologica. A queste prime avvisaglie si accompagnano gonfiore e pesantezza durante il giorno. - ha aggiunto il Prof. Pier Luigi Antignani - A livello visivo i primi segni che si notano sulle gambe sono piccoli capillari in vista, di colore rosso o verdastro di circa 3 millimetri: non si tratta solo di inestetismi ma dei primi campanelli d’allarme delle branche varicose.

Per Malattia Venosa Cronica (MVC) si intende ogni anormalità morfologica e funzionale che riguarda il sistema venoso, di lunga durata ed espressa da sintomi e segni che indicano la necessità di indagini o di cure - ha approfondito il professor Leonardo Aluigi -. Viene distinta dall’Insufficienza Venosa Cronica, che è invece una fase più avanzata della Malattia Venosa Cronica e che si riferisce alle alterazioni emodinamiche del sistema venoso, che si manifestano con edemi, alterazioni della pelle e addirittura con le ulcere, nei casi più avanzati.

Considerando che circa il 20% della popolazione soffre di MVC, le richieste al Medico di Medicina Generale sono numerose e non vanno assolutamente trascurate. Già i primi sintomi vanno presi in considerazione dal medico che in quel caso può prescrivere alcuni farmaci- ha precisato il dottor Ovidio Brignoli -. Anche l’indicazione di presidi adeguati è fondamentale come l’elastocompressione.

La Malattia Venosa Cronica viene diagnosticata tramite una valutazione angiologica e, se necessario, con l’ausilio dell’ecocolordoppler, che mette in evidenza sia una incontinenza del sistema venoso superficiale sia il diametro della vena.

Per prevenire il peggioramento della Malattia Venosa Cronica gli intervistati hanno suggerito di praticare attività fisica, indossare calze elastiche, evitare l’esposizione al calore eccessivo, limitare l’utilizzo di tacchi alti e ricorrere all’uso di farmaci con evidenze cliniche riconosciute dalle linee guida.

Nei casi in cui è necessario intervenire, oltre alla terapia farmacologica si ricorre ad una tecnica innovativa, la scleromousse - ha aggiunto il dottor Elia Diaco - tecnica che si esegue in ambulatorio con iniezione di un liquido schiumoso che in pochi secondi sclerotizza, in maniera indolore ed irreversibile, tutte le strutture varicose e incontinenti. Questa tecnica nel 80-90% dei casi può efficacemente sostituire la tecnica tradizionale chirurgica di stripping e crossectomia in assenza di rischio chirurgico e di anestesia.

Nel corso della conferenza stampa è stato sottolineato che anche il farmacista ha un ruolo cruciale nel percorso del paziente con MVC: egli rappresenta, infatti, il primo punto di riferimento sul territorio.

Sono due gli elementi fondamentali a supporto del cittadino/paziente: la farmacia, che grazie a capillarità, prossimità e facilità di accesso alla struttura è il primo riferimento, e il farmacista, professionista esperto che può dare un consiglio iniziale e rappresenta il primo accesso alle cure - ha aggiunto il dottor Daniele Dani - Il farmacista può rispondere alle richieste della persona che gli descrive i sintomi e può consigliare il presidio più adatto in base alle sue esigenze oppure indirizzarla verso il Medico di Medicina Generale. Una volta che il paziente si è rivolto al proprio medico o allo specialista, il farmacista può fornire validi consigli e supportarlo nel suo percorso di aderenza alla terapia, per fare in modo che non la interrompa improvvisamente.

Info, campagna, patologia, regole di prevenzione: www.amaletuegambe.it

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