Come vivere la Settimana Santa in una regione ricca di storia, arte e sapori

La Pasqua in Umbria

  In viaggio tra gusto e cultura  

Nel corso della settimana del Salone del Mobile e del Fuori Salone, lunedì 8 aprile, a Palazzo Barozzi di Milano, la Regione Umbria ha spiegato perché recarsi in tale regione nella Settimana Santa.

L’evento Pasqua in Umbria si è aperto con la vera e propria colazione pasquale umbra. Una colazione soprattutto salata: la tipica torta a base di uova, farina e formaggi misti, soffice e gustosa (preparata, secondo la tradizione, il Giovedì Santo); la frittata agli asparagi, il capocollo, il salame perugino, le uova sode, il pane sapido. In tavola non mancano il tortolo, il ciambellone da inzuppare nel caffè, nel latte o nel cappuccino e la ciaramicola umbra, dolce tipico di Pasqua con alchermes, meringa e zuccherini colorati. I colori in tavola, il bianco ed il rosso, richiamano quelli della città di Perugia. I rigonfiamenti e gli avvallamenti di questo dolce, invece, sono un omaggio ai quartieri di Perugia.

L’Umbria, però, non è enogastronomia, è anche un ricettacolo di tradizioni antichissime: la Pasqua e la Settimana Santa permettono di vivere in Umbria, numerosi eventi di grande misticismo. La gente si raccoglie in preghiera tra le luci delle candele e le litanie che accompagnano i momenti più solenni. Il momento speciale è la processione del Cristo Morto del venerdì santo.

Ad Assisi, luogo da sempre impregnato di misticismo, ad esempio, tutte le confraternite della città partecipano al corteo che parte dalla Cattedrale di San Rufino con la statua della Madonna Addolorata, cui si aggiunge la statua del cristo morto dopo la tappa nella Basilica di San Francesco.

Manifestazioni simili si svolgono anche nel comprensorio della Valnerina, a Cascia, a Monteleone di Spoleto e a Norcia. In quest’ultima località partecipano alla processione 400 figuranti: quadri viventi si snodano lungo le mura cittadine dove sono, drammaticamente, rappresentate le scene della Via Crucis.

A Gualdo Tadino la processione ricostruisce la Passione di Cristo, attraverso 14 quadri e 200 personaggi, rispettando la tradizione medievale tramandata dalla “Confraternita dei raccomandati”. La processione penitenziale, che si snoda per le vie del centro storico, è accompagnata dal Cantico delle Laudi Sacre (tratto dal Laudario Lirico Gualdese del 1200) e dal canto del Miserere.

A Gubbio la processione del Venerdì Santo, organizzata dalla “Venerabile Confraternita di Santa Croce della Foce”, affonda le sue radici nel XIII secolo. I “sacconi”, che suonano le “battistrangole”, aprono il corteo; seguono i confratelli, che portano il teschio simboleggiante il Golgota e i simboli della Passione; sfilano, poi, i simulacri del Cristo Morto e della Madonna Addolorata, sculture lignee dell’artigianato locale. Dietro le statue del Cristo Morto e della Madonna Addolorata troviamo i cantori del “Miserere”, canto popolare tramandato oralmente nei secoli. La processione, che percorre le principali vie di Gubbio: parte all’imbrunire dalla Chiesa di San Domenico in Piazza Giordano Bruno e, durante il suo passaggio vengono accesi grandi fuochi lungo il percorso.

A Marmore, nel parco Libero Liberati si può partecipare alla Rievocazione storica della Passione di Cristo: l’evento, che coinvolge oltre un centinaio di figuranti, si snoda tra le bellezze naturali di Marmore.

Spello celebra la settimana Santa, aprendo le sue porte all’arte, con la Via Crucis d’Autore, he si svolge dal 19 al 22 aprile. Le quattordici stazioni della Via Crucis diventano una fonte d’ispirazione per artisti sia nazionali sia internazionali: per l’occasione, essi realizzano dipinti da collocare nei luoghi più suggestivi del centro storico. La Via Crucis prevede soste davanti ai quadri per ascoltare il messaggio evangelico del Cristo Risorto.

A Città della Pieve, la domenica e il lunedì, c’è una rappresentazione quasi teatrale della vita di Gesù, con Quadri Viventi: nei sotterranei di Palazzo Orca avviene la tradizionale rappresentazione dei temi della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù cui partecipano circa 40 figuranti. In ogni sala del palazzo si possono rivivere tutti i passi della Passione, con particolar riferimento all’Ultima Cena, la preghiera all’Orto del Getsemani, l’Ecce Homo, la Flagellazione, la Pietà e la Resurrezione. Le scene si ispirano alla tradizione pittorica italiana del XVI e XVII secolo.

Info: umbriatourism.it

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