Il consorzio segnala che in Italia c’è ancora molto da fare

Cortexa: efficienza energetica e abitare sostenibile

  Ambiente, Sicurezza e Trasporti  

Giovedì 8 febbraio, a Milano, Cortexa, il Consorzio per la Cultura del Sistema a Cappotto, nato nel 2007, che, da oltre dieci anni, riunisce le più importanti aziende del settore dei Sistemi di Isolamento a Cappotto, ha confermato il suo impegno per la informazione e la formazione dei professionisti, delle imprese ed anche degli utenti finali che risultano, tuttora, non informati sull’Isolamento a Cappotto di Qualità. Il consorzio Cortexa è impegnato anche a facilitare le buone pratiche nella costruzione e nel ripristino di immobili realmente sostenibili.

Purtroppo, dati recenti parlano dell’Italia come un Paese molto arretrato: a fronte di un patrimonio immobiliare paragonabile o più esiguo di quello tedesco: le misure di efficientamento energetico in Italia, infatti, sono meno della metà.

Il 50% del parco immobiliare italiano, che è stato costruito tra il 1946 e il 1981, rappresenta la parte più energivora dell’intero patrimonio. Nonostante questi edifici presentino ampi margini di miglioramento energetico, sono caratterizzati, infatti, da tipologie costruttive ricorrenti non soggette a vincoli di carattere monumentale e storico, ancora non vengono fatti abbastanza interventi in termini di efficienza energetica (dati Enea, 03/2018). E anche le nuove costruzioni presentano, ancora troppo spesso, dei livelli di consumo energetico inadeguati alle normative vigenti.

Considerato che gli edifici sono responsabili del 40% dei consumi energetici dell’Unione Europea e che, sulla base del Quadro per il clima e l'energia 2030, entro il 2030 le emissioni di gas serra dovranno essere abbattute del 40% rispetto al 1990, mentre l’efficienza energetica dovrà migliorare del 27%, urge un piano di intervento serio sul patrimonio immobiliare del nostro paese, che renda concreta l’applicazione della Direttiva sugli Edifici a Energia Quasi Zero e incentivi le ristrutturazioni. In Europa esistono, infatti, oltre 210 milioni di edifici, di cui il 40% costruito prima del 1960. In base alle analisi 2018 di EAE - l’Associazione Europea dei Sistemi di Isolamento a Cappotto - ogni anno ne viene rinnovato circa l’1%, vale a dire che oltre 110 milioni di edifici necessiterebbero di interventi di efficientamento energetico.

Inoltre, in Italia, sebbene la tendenza delle concentrazioni di polveri sottili (PM10 e PM2,5) e diossido di azoto (NO2) risulti in calo, sono moltissime le città italiane che oltrepassano troppo frequentemente il limite giornaliero di PM10 (XIV Rapporto ISPRA-SNPA 2018).

L’efficientamento energetico è una grande opportunità per i cittadini italiani, che non dovranno più vivere in immobili poco salubri e in città la cui aria risulta estremamente nociva per la salute. Le opportunità sono anche di tipo economico: un edificio ben isolato consuma meno e garantisce un ambiente interno più salubre, favorendo la riduzione delle spese per i consumi energetici e tutelando meglio la salute.

Oltre agli aspetti ambientali e di risparmio energetico, è importante sottolineare che le abitazioni ad elevata efficienza energetica valgono di più e si vendono prima: secondo Immobiliare.it, gli immobili nelle classi di consumo da A a D valgono in media il 12% in più rispetto agli immobili energivori e si vendono molto prima, con tempi di vendita del 18% inferiori rispetto agli immobili in altre classi di consumo. La sfida della ripresa del settore immobiliare, quindi, dovrà necessariamente passare dall’efficienza energetica: è necessario formulare una proposta per questa domanda di mercato, andando a rinnovare il patrimonio esistente e ad abbattere e ricostruire ciò che non è recuperabile o che lo sarebbe solo a fronte di investimenti troppo elevati per potere essere ammortizzati.

Purtroppo l’intera filiera dell’edilizia, dalla produzione dei materiali, alla progettazione, alla costruzione, ed anche il consumatore finale non sono ancora sufficientemente informati e formati per compiere la svolta verso un’edilizia sostenibile ed efficiente, che garantisca a chi investe ambienti sani ed investimenti che si ripagano nel tempo. - ha affermato Diego Marcucci, Presidente del Consorzio Cortexa - Per questa ragione ci siamo dati, come Consorzio Cortexa, una nuova struttura e degli obiettivi ancor più ambiziosi: nei prossimi tre anni lavoreremo ad un ampliamento del nostro raggio d’azione. - ha aggiunto Diego Marcucci - Non ci concentreremo più solo sui progettisti, elemento chiave della filiera che comunque non intendiamo trascurare, ma prevediamo di allacciare alleanze con Associazioni e Ordini di progettisti, Applicatori e Consumatori che, come noi, intendono promuovere le conoscenze sull’abitare di qualità e sostenibile.

Secondo una recente indagine di Legambiente, il 56% degli italiani non sa quale sia la classe di consumo della propria abitazione, quando la classe energetica è nota, nel 39% dei casi si tratta di una classe G, e nel 6% dei casi di una classe A.

Senza una corretta formazione e informazione il nostro Paese non potrà fare progressi decisivi. - ha detto Diego Marcucci - Il cappotto termico resta la misura di efficientamento energetico degli edifici in assoluto più efficace. Desideriamo che questo si sappia ma che si sappia anche che solo sistemi certificati, posati e progettati correttamente possono garantire i risultati attesi.

Info: www.cortexa.it.

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