Casa Rusca ospiterà la mostra fino al 6 gennaio 2019

Locarno, Casa Rusca: personale di Sandro Chia

  Cultura e Spettacoli  

Rudy Chiappini, Direttore Musei Città di Locarno, e Giuseppe Cotti, Capo Dicastero Cultura Città di Locarno, giovedì 6 settembre hanno presentato alla stampa la mostra Sandro Chia, che sarà visitabile fino al 6 gennaio 2019 alla Pinacoteca Comunale Casa Rusca di Locarno.

Nel nostro museo cerchiamo regolarmente di organizzare mostre su artisti che non hanno mai esposto in Svizzera, chiaramente con un occhio di riguardo per l'Italia. Proprio per questo motivo, abbiamo dedicato in passato eventi espositivi a Mimmo Rotella, Valerio Adami e Piero Dorazio. Sandro Chia si inserisce appieno in questo discorso. - afferma Rudy Chiappini, Direttore Musei Città di Locarno - E’ infatti la prima volta che nel paese elvetico viene allestita una mostra su questo importante protagonista della Transavanguardia, il movimento artistico italiano più significativo degli ultimi trenta anni, quello che ha avuto pù’ risonanza a livello internazionale.

Casa Rusca, infatti, ospita un’ampia retrospettiva dedicata a Sandro Chia, uno degli interpreti più significativi della cultura artistica contemporanea ed uno dei protagonisti assoluti della Transavanguardia.

La mostra è l’occasione per una riflessione sulla Transavanguardia, la corrente artistica degli anni Ottanta, attraverso le opere di Chia e di altri suoi esponenti: Mimmo Paladino, Nicola De Maria, Francesco Clemente ed Enzo Cucchi, cui è dedicata la sala al piano terreno della Pinacoteca.

Il movimento della Transavanguardia, lo ricordiamo, ha trovato nel critico Achille Bonito Oliva la sua autorevole guida nel recupero degli stimoli che avevano alimentato alcune delle avanguardie storiche come l’espressionismo, il fauvismo e la metafisica. Impulsi che, nell’opera di Sandro Chia, tradotti in narrazioni spesso oniriche, si concretizzano in un vigore barbarico, fondendo confessioni intime al gusto per la teatralità. Ne scaturisce, così, una figurazione d’impronta mediterranea che ha saputo, in breve tempo, imporsi a livello internazionale, anticipando, per certi aspetti, il passaggio dalla modernità alla postmodernità, fatta di piccole narrazioni quotidiane, del ritorno al particolare, e, soprattutto, da una nuova attenzione al segno, alla forma e al colore.

L’esposizione rappresenta un’occasione unica per ammirare, per la prima volta in Svizzera, nelle sale dei piani superiori della Pinacoteca, un’accurata selezione di oltre 50 dipinti di grande formato, realizzati dall’artista nel periodo compreso fra il 1978 e gli anni più recenti. Seguendo il percorso cronologico, si può, così, constatare come Sandro Chia abbia saputo coniugare mito, letteratura e realtà quotidiana, elaborando anche un linguaggio molto personale dal punto di vista cromatico. I personaggi, che hanno un aspetto monumentale, sono alle prese con problematiche del presente come incomunicabilità, solitudine, difficoltà dei rapporti umani, materialismo. Le immagini forti e toccanti ruotano intorno ad alcune tematiche ricorrenti come il viandante, il pittore, il padre e il figlio, l’angelo, il naufrago, la vicinanza della natura alla vita dell’uomo, la sensualità del corpo, l’ispirazione, la melanconia.

Tra i vari dipinti, tutti di notevoli dimensioni, in esposizione segnaliamo: Quante storie per un bacio del 1979 notevolmente influenzato dalla poetica di Chagall; Hand Game del 1981 d’impronta picassiana; Dichiarazione poetica del 1983; Melanconia del pittore del 1999 e Ritratto di Enzo del 2001 dalle campiture cubiste. E ancora Magnetism, Optimism, Rheumatism del 2002; The Acrobats del 2004; Viandante con le oche e Pittore e opera entrambe del 2014. E infine le due grandi sculture.

La mostra si conclude anche con due sculture in bronzo, intitolate entrambe Offerta d’amore, che permettono di apprezzare la specificità del lavoro di Sandro Chia.

Sandro Chia, nato a Firenze il 20 aprile 1946, diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha visitato l’India, la Turchia e gran parte dell’Europa prima di stabilirsi a Roma; dove, nel 1971, ha avuto luogo la sua prima personale alla Galleria La Salita. Durante gli anni Settanta Chia si esprime con uno stile più figurativo, attirando l’attenzione della critica italiana e internazionale. Nel 1980 ottiene una borsa di studio dalla città di Mönchengladbach (Germania) e vi lavora per un anno, per trasferirsi, poi, a New York dove vive per i successivi due decenni, pur continuando a spostarsi frequentemente tra questa città e l’Italia. Negli anni Ottanta, come anticipato, Sandro Chia diventa uno dei protagonisti della Transavanguardia. I suoi lavori sono stati esposti in prestigiose mostre in alcuni dei maggiori musei del mondo. Attualmente Sandro Chia vive e lavora tra Miami, Roma e Montalcino dove, nel Castello Romitorio di sua proprietà, si occupa anche della produzione di pregiati vini tra cui il rinomato Brunello.

La mostra, curata da Rudy Chiappini, è accompagnata da un catalogo con le riproduzioni a colori di tutte le opere esposte e con saggi di Rudy Chiappini e di Marco Pierini.

Info, prenotazioni: Pinacoteca Comunale Casa Rusca - Piazza Sant’Antonio, 6600, Locarno - tel +41(0)917563170 - www.museocasarusca.ch

Testo e foto di Giovanni Scotti

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