Il libro contiene le Linee guida “App” (Accompagnare, Proteggere, Proporre) per educare all’uso corretto della tecnologia digitale dall’infanzia all’adolescenza

Centro StudiPsichedigitale: Mio figlio è stato rapito da Internet

  Cultura e Spettacoli  

Gli psicologi Francesco Rasponi, Michele Piga, Elvis Mazzoni: hanno scritto il volume Mio figlio è stato rapito da Internet, che contiene le linee guida App per educare all’uso degli schermi digitali dall’infanzia all’adolescenza.

Il manuale, presentato alla Biblioteca Malatestiana di Cesena, durante il primo Festival della Salute Digitale (5 / 12 febbraio) e realizzato a cura del Centro Studi Psichedigitale di Cesena propone un modello educativo per proteggere bambini e adolescenti dai pericoli derivati dagli usi impropri delle tecnologie, ma anche per cogliere le opportunità della vita davanti allo schermo.

Il libro è il frutto delle competenze messe a punto in questi anni dall’Associazione Psichedigitale di Cesena, specializzata nello studio dell’interazione fra tecnologie digitali e sviluppo psico-emotivo dell’individuo nell’intero ciclo di vita (infanzia, adolescenza, età adulta e terza età). Nel 2017 i membri dell’associazione hanno dato vita ad una cinquantina di eventi formativi incontrando centinaia di genitori, educatori, ragazzi in cerca di soluzioni per vivere meglio il proprio rapporto con le tecnologie, e hanno saputo far sintesi tra le esperienze di vita reale incontrate e i più recenti studi di settore.

Scritto in modo divulgativo, alla portata di tutti, il volume si rivolge agli adulti, in particolare genitori e insegnanti, ma anche nonni ed educatori in generale, che vogliono approcciarsi ad un modello educativo equilibrato, in grado di proteggere bambini e adolescenti dai pericoli derivati dagli usi impropri delle tecnologie, ma nello stesso tempo di cogliere le straordinarie opportunità della vita davanti allo schermo: nessun facile entusiasmo, quindi, ma neanche nessun netto rifiuto.

La premessa del libro è chiara: l’adulto di oggi non può sottrarsi dal ruolo di “educatore digitale”. Deve, quindi, impadronirsi di una serie di conoscenze di base delle caratteristiche delle tecnologie diffuse oggi e dovrà scegliere un modello di riferimento per la sua linea educativa.

Data questa premessa, il testo si apre con una prima parte teorica, che offre una serie di chiavi di lettura sulla psicologia degli smartphone, dei social media e dei video giochi. I tre capitoli contengono sia approfondimenti derivanti dalla recente letteratura di settore, sia una serie di esempi paradigmatici legati all’utilizzo pratico di questi strumenti nella vita di tutti i giorni.

La seconda parte del libro, poi, presenta le Linee guida “App” (Accompagnare, Proteggere, Proporre), una serie di indicazioni pratiche per gestire le tecnologie in famiglia dall’infanzia all’età adulta.

Le Linee Guida APP in 10 punti: raccomandazioni per educare alla “vita davanti allo schermo” a partire dai 0 anni

1

Le tecnologie non sono né buone né cattive e non dipende da loro

2

Il Virtuale fa parte del Reale: regole sia fuori che dentro lo schermo

3

“Nuove Tecnologie” e “Vecchio Mondo” devono integrarsi e non escludersi

4

L’adulto deve aggiornarsi e dare l’esempio

5

Lo schermo da solo non è un buon maestro: l’adulto deve esserci e dare regole

6

Gli schermi vanno introdotti gradualmente in base all’età

7

Saper riconoscere i momenti in cui le tecnologie devono tacere

8

Parlare e confrontarsi sulla vita davanti allo schermo, sempre

9

Stimolare una vita davanti allo schermo creativa e non passiva

10

Educare in ambito digitale per formare “cittadini del mondo”

I suggerimenti vengono declinati nelle diverse fasce d’età (da 0-3 anni, da 3-6 anni, così via fino ai 18 anni), e prendono in considerazione diversi parametri (tipologia di schermo, contenuti, tempi, spazi, ruolo dei genitori). Si crea, quindi, una matrice che, senza la pretesa di fornire soluzioni semplici e uguali per tutti, rappresenta un utile vademecum ricco di suggerimenti che certamente possono aiutare i genitori nel difficile compito di “educatori digitali”.

Prima dei 2 anni, ad esempio, è consigliato non esporre il bambino ad alcuno schermo; fino ai 6 anni l’utilizzo del tablet da parte del bambino dovrebbe sempre essere accompagnato da un adulto; fino a 9 anni è bene evitare l’uso personale dello smartphone e dar sempre più spazio ai cosiddetti “tech talk”, momenti di confronto sull’uso della tecnologia e sulle regole da condividere; prima degli 11 anni la navigazione autonoma su internet e l’uso dei sistemi di messaggistica possono essere concesse, ma richiamando ad un uso responsabile e tenendo sempre aperto il dialogo; che, nella fase pre-adolescenziale, è bene mettere in guardia sui pericoli del cyberbullismo e tenere gli occhi aperti per saper leggere i segnali di possibili criticità; fino ai 18 anni, comunque, il genitore non deve mai abdicare al ruolo di “educatore digitale”.

Il libro è in vendita al prezzo di 15 euro non solo presso le librerie di Cesena, ma anche sugli store on-line e sul sito della casa editrice www.ineditedizioni.it

Info: www.ineditedizioni.it

G. S.

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