Una natura in bilico, alla prova di ostilità e incomprensioni

Una donna fantastica: di Sebastián Lelio

  Cultura e Spettacoli  

Vincitore dell’Orso d’argento per la Migliore Sceneggiatura al Festival di Berlino 2017, il nuovo film di Sebastián Lelio, già regista di Gloria, è la storia di Marina, una donna giovane e attraente, legata sentimentalmente ad un uomo di vent’anni più grande. La sua fragile felicità si interrompe la sera in cui Orlando, il suo grande amore, muore all’improvviso. È in quel momento che la sua natura transgender la metterà di fronte ai pregiudizi della società in cui vive. Marina è però una donna forte e coraggiosa e si batterà contro tutto e tutti per difendere la propria identità e i propri sentimenti.

Le vicende seguite alla morte di Orlando, l’ultracinquantenne imprenditore, innamorato di Marina, dimostrano l’ostilità della famiglia non legata alla irregolarità della relazione, ma solo al fatto che Marina è una transgender.

Ne emerge un quadro di ipocrisia e di grettezza in cui il regista prende decisamente le parti della donna/uomo coraggiosa, capace di dimostrare i suoi sentimenti anche contro le convenzioni, e di sfidare le regole comuni, a prezzo di solitudine e abbandono.

I concetti di onore, dovere, abitudine, sembrano dominare la vita quotidiana, anche a rischio di una divisione un po’ manichea tra buoni e cattivi.

Prima protagonista transessuale o intersessuale del cinema cileno e sudamericano in generale, Vega ha saputo costruire una figura che rimane scolpita nella memoria per intensità e fermezza

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