Il congresso si svolgerà a Roma dal 10 al 13 novembre

Roma: 15° Congresso Nazionale dei Medici Endocrinologi, (AME)

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Mercoledì 26 ottobre, a Milano, presso il Circolo della Stampa, è stata presentata la nuova edizione, la 15ma, del Congresso Nazionale dei Medici Endocrinologi, (AME), che si svolgerà a Roma dal 10 al 13 novembre.

La presentazione del convegno e dei temi trattati è stata effettuata da Rinaldo Guglielmi, Presidente AME, Endocrinologia Ospedale Regina Apostolorum di Abano Laziale, Vincenzo Toscano, Presidente Eletto AME, Direttore U.O.C. Medicina generale 4 - Endocrinologia Azienda Ospedaliera Sant'Andrea Roma, Silvio Settembrini, Board Economico AME, Malattie Metaboliche e Diabetologia Asl Napoli 1 Centro, Olga Disoteo, Consigliere Nazionale AME, S.S.D. Diabetologia A.S.S.T. Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, e Renato Cozzi, Coordinatore Attività Editoriale AME, S.C. Endocrinologia A.S.S.T. Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano

Il 15° Congresso dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME), si apre con uno sguardo allo stato dell’arte dell’endocrinologia nel mondo - ha spiegato Rinaldo Guglielmi - ed in special modo verso le zone da cui originano le migrazioni che portano nei nostri ospedali persone del tutto inconsapevoli del proprio stato di salute, di come curarsi e caratterizzate da profonde differenze culturali, religiose e linguistiche.

Il Congresso si aprirà con un incontro con l’American Association of Clinical Endocrinologists (AACE) durante il quale gli endocrinologi italiani e gli specialisti provenienti dagli USA, dai Paesi del Golfo e dalla Romania cercheranno di rendere omogeneo, per quanto possibile, l’approccio diagnostico e terapeutico delle patologie della tiroide.

Vista anche l’elevata incidenza di queste patologie - ha proseguito Guglielmi - l’obiettivo è quello di adattare le raccomandazioni delle Linee Guida AACE-AME 2016 ai diversi sistemi sanitari presenti nei Paesi di origine degli specialisti coinvolti. Un consenso condiviso, ad esempio, è quello relativo alle donne che hanno familiarità di patologia tiroidea e che stanno cercando un figlio, per le quali si raccomanda uno screening della funzionalità tiroidea appena si configura il progetto genitoriale al fine sia di evitare le possibili difficoltà di concepimento e l’abortività che una funzione tiroidea carente può portare, ma anche per assicurare al figlio l’ottimale apporto di ormoni tiroidei materni. Un’altra indicazione è circa la frequenza dei controlli di laboratorio della funzione tiroidea che, in assenza di sintomi e segni che possono giustificare controlli ad hoc, è sufficiente siano fatti una volta l’anno.

Il Congresso, oltre ad affrontare la maggior parte dei temi scientifici ed organizzativi, vuole essere uno strumento di contatto con i pazienti e le Associazioni che li rappresentano prevedendo spazi di confronto dedicati.

In particolare - ha detto ancora Guglielmi - il congresso vuole proporre un’integrazione tra la cultura della medicina basata sulle evidenze (EBM), che caratterizza l’operato della comunità medico-scientifica, e la medicina narrativa, che serve al paziente per esprimersi ed al medico per comprendere meglio quale possa essere la complessità della persona che ha di fronte, con i suoi bisogni, le sue aspettative e paura. Siamo convinti della possibilità e dell’utilità di migliorare la relazione medico-paziente e la medicina narrativa può essere un valido strumento; abbiamo previsto diverse iniziative sulla medicina narrativa ed ognuna di queste affronterà il tema da un diverso punto di vista.

Tra le varie iniziative segnaliamo, in particolare, la sessione di medicina espressiva che riguarda i casi in cui la narrazione del paziente arriva ad essere arte: saranno presentati esempi attraverso la pittura, la musica, la fotografia, la poesia, ma anche la religione intesa come scienza umana. Saranno raccontate storie significative di come approcci originali, ad esempio una forma di poesia giapponese, possa aiutare a curare i disturbi dell’alimentazione. La sessione sulla Medicina Espressiva si terrà in orario serale proprio per incoraggiare pazienti e associazioni alla partecipazione attiva.

Si parlerà di tiroide, di ipofisi, di diabete, e di qualità di vita - ha detto Vincenzo Toscano - tenendo conto delle differenze di genere che tanta importanza hanno quando si parla di ormoni, che siano tiroidei, insulina, ed altri ancora cercando di dare risposte appropriate a seconda delle differenze che le patologie hanno sui due sessi. Ma la medicina di genere non è solo medicina delle donne, rientra nell’ambito della medicina genere-specifica che, parallelamente al fattore età, tiene conto del fatto che il bambino non è un piccolo adulto, che la donna non è una copia dell’uomo e che l’anziano ha caratteristiche mediche ancora più peculiari con l’obiettivo di garantire a ogni individuo una terapia appropriata ma anche personalizzata e precisa. Il diverso assetto ormonale fra donna e uomo può essere determinante sia in termini di manifestazioni patologiche che di decorso clinico e di risposta terapeutica della malattia.

Gli estrogeni - ricordiamo - sono degli inibitori del sistema immunitario: per questo le donne hanno una maggiore tendenza a sviluppare malattie autoimmuni rispetto ai maschi e, in ambito endocrino, hanno una maggiore predisposizione alla tiroidite e alla formazione dei noduli tiroidei, che esprimono recettori per gli estrogeni stessi, ma anche perché gli estrogeni condizionano la disponibilità di ormoni tiroidei liberi ed attivi e quindi inducono una aumentata secrezione del TSH che è il maggiore stimolatore delle cellule tiroidee. Un esempio molto calzante lo si può trovare nell’uso dell’anticoncezionale che impone spesso un incremento del dosaggio di tiroxina nelle donne che l’assumono perché ipotiroidee.

E’ inarrestabile l’incremento dei casi di diabete mellito in tutto il mondo, si sono ormai superati i 400 milioni di persone con stime previsionali di 600 milioni di pazienti entro l’anno 2035, di cui circa il 90% con diabete di tipo 2. - ha continuato Silvio Settembrini - Il dato saliente che emerge da un’analisi geografica delle aree a maggior sviluppo epidemiologico, indica che il diabete cresce maggiormente in Asia, Oceania ed Africa rispetto all’Europa e al Nord-America, portando, inevitabilmente, la comunità endocrinologica internazionale a porre una crescente attenzione alle problematiche del diabete e del metabolismo.

Le politiche future di prevenzione, quindi, dovranno incidere sensibilmente sui contesti sociali, familiari, industriali e ambientali per promuovere modelli virtuosi che, insieme a terapie sempre più appropriate, dovranno essere finalizzati alla prevenzione di complicanze e alla riduzione di mortalità e morbilità in chi è già affetto.

Un’altra emergenza - ha spiegato Olga Disoteo - è la salute dei migranti e le tematiche di salute associate alle migrazioni che sono diventate questioni cruciali per i servizi sanitari nazionali legati alla prevenzione di diffusione di malattie non presenti nei paesi interessati da immigrazione, ma anche alla gestione delle patologie cronico-degenerative dei migranti spesso aggravate dalla scarsa o nulla prevenzione in età infantile e giovanile nei paesi d’origine.

Durante il Congresso AME a Roma saranno trattate le problematiche collegate al fatto che le differenze ambientali e di alimentazione dei paesi di arrivo favoriscono nella popolazione migrante l’insorgenza di patologie quali obesità, diabete, ipertensione e dislipidemia.

Insieme alle patologie che coinvolgono milioni e milioni di persone - ha concluso Renato Cozzi - non vanno dimenticate le numerosissime malattie rare in endocrinologia: le ghiandole endocrine infatti sono numerose e per ognuna sono noti disordini congeniti da eccessiva funzione, da ridotta funzione o tumorali.

Tra le malattie rare si annoverano quelle dell’ipofisi, che colpiscono 5000 persone in Italia, hanno un impatto importante perché un problema all’ipofisi ha ricaduta sullo stato di salute di tutto l’organismo. L’ipofisi, infatti, non solo produce ormoni fondamentali per il nostro organismo, ma regola il funzionamento di tutte le altre ghiandole endocrine.

L’aspecificità dei sintomi - ha chiuso Cozzi - complica la diagnosi che, invece, dovrebbe essere fatta il più precocemente possibile.

Info, programma del congresso: www.associazionemediciendocrinologi.it

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