Una campagna nazionale per la prevenzione della malattia

Tumore colon retto: campagna a favore dello screening

  Salute  

Lo scorso 9 settembre 2015, a Milano, ha preso il via #iRUN2, campagna nazionale di sensibilizzazione alla salute, alla prevenzione e allo screening del tumore colon retto, promossa dall’associazione no profit Podisti da Marte, dall’Osservatorio Nazionale Screening (Ons), dal Gruppo Italiano Screening Colorettale (GISCoR), con il sostegno de La Gazzetta dello Sport e il contributo non condizionante di Roche. La tappa lombarda che inaugura l’iniziativa gode, inoltre, del Patrocinio di Regione Lombardia e del sostegno della Rete Oncologica Lombarda (ROL).

Il giusto stile di vita, in particolare la regolare attività fisica, può contribuire a ridurre il rischio di insorgenza del tumore del colon retto e lo screening offerto gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale può scoprire il tumore prima che sia troppo tardi. Sono questi i pilastri su cui si basa #iRUN2, una campagna informativa sul tumore del colon retto, sulla sua prevenzione, sulla sua diagnosi. “

L’iniziativa, partendo dalla Lombardia, raggiungerà la Campania e via via altre Regioni, coinvolgendo attivamente cittadini, personaggi dello sport, dello spettacolo, della politica e del giornalismo. - ha spiegato Fabrizio Cosi, fondatore e Presidente dell'associazione Podisti da Marte - La nostra associazione no profit realizza progetti sociali per generare attivismo civico e solidale. Il nostro motto è: no profit, no stop. Attraverso la metafora della corsa e il divertimento valorizziamo l’impegno sociale. Da ciò trae linfa #iRUN2, una campagna che promuove la prevenzione attiva e attiva le persone a muoversi per la prevenzione.

Il test, estremamente semplice, non invasivo, utilizzato, nella quasi totalità dei programmi di screening, è la ricerca del sangue occulto nelle feci, eseguito ogni 2 anni. Le ASL spediscono regolarmente gli inviti al domicilio dei cittadini nella fascia d’età compresa tra i 50 e i 69 anni. e le persone che intendono aderire al programma ( … e tutti dovrebbero farlo …) ritirano il kit per la ricerca del sangue occulto nelle feci nei punti convenzionati con i servizi di prevenzione e, grazie a questo semplice test da effettuare a casa, è possibile intercettare, in laboratorio, tracce di sangue non visibili a occhio nudo, che possono essere indizi della malattia in fasi precoci, quindi potenzialmente curabili, o i precursori del cancro, comunemente definiti polipi, la cui rimozione per via endoscopica impedisce l’insorgenza del tumore colorettale

Con lo screening colorettale riusciamo a diminuire la frequenza del carcinoma intestinale, non solo a individuarlo in fase precoce e dunque a renderlo più curabile. - ha detto Emanuela Anghinoni, Presidente GISCoR - Il rischio di ammalarsi di cancro del colon retto aumenta con l’età e nella popolazione generale questo incremento di rischio diventa significativo a partire dai 50 anni, per questo le strategie di prevenzione e diagnosi precoce si mettono in atto a partire dal ‘mezzo secolo di vita’.

Lo screening di popolazione del cancro colorettale è un programma di sanità pubblica offerto gratuitamente.

Il tumore del colon retto è una delle forme di cancro più diffuse al mondo, con oltre 1,2 milioni di nuovi casi diagnosticati e più di 600 mila morti ogni anno. La Rete Oncologica Lombarda (ROL), il network creato da Regione Lombardia, favorisce la condivisione delle informazioni cliniche e la comunicazione tra i medici e le strutture sanitarie che attuano la prevenzione oncologica, assistono e curano le persone colpite da tumore

In Italia le persone con una pregressa diagnosi di tumore al colon retto sono quasi 300.000 e siamo di fronte al tumore in assoluto a maggiore insorgenza nella popolazione italiana, con quasi 52.000 diagnosi stimate per il 2014. - ha precisato Roberto Labianca, Coordinatore Rete Oncologica Lombarda (ROL) - Tra gli uomini si trova al terzo posto, preceduto solo dai tumori di prostata e polmone (14% di tutti i nuovi tumori), mentre tra le donne si colloca al secondo posto, preceduto dal tumore della mammella. Individuato precocemente grazie ai programmi di screening - ha aggiunto Labianca - il tumore del colon retto può essere curato: nello stadio iniziale l’intervento chirurgico, eventualmente associato a chemioterapia, è in genere risolutivo; in caso di metastasi, si rende necessario un trattamento farmacologico che consiste nella tradizionale chemioterapia in combinazione con i farmaci biologici, terapie mirate in grado di interagire con processi vitali delle cellule tumorali come l’angiogenesi. L’avvento di questi farmaci ha contribuito a modificare la storia naturale del tumore al colon retto, riuscendo, in molti casi, nell’obiettivo di controllare la malattia, cronicizzandola.

Secondo il Rapporto 2014 dell’Osservatorio Nazionale Screening, nel 2013 sono state invitate dalle ASL a effettuare l’esame di screening, in quasi tutto il Paese, circa 4,5 milioni di persone di età compresa tra i 50 e i 69 anni, con un aumento rispetto al 2012 di circa 300.000 persone, pari all’8%.

Siamo a un buon punto, ma molto deve essere ancora fatto, per portare lo screening del tumore del colon retto a quei livelli di notorietà e adesione che contraddistinguono analoghi e comuni screening, come la mammografia o il pap test. - ha dichiarato Marco Zappa, Direttore Ons - Dalle nostre analisi emergono chiaramente due esigenze - prosegue Zappa. Da un lato è necessario migliorare, da parte delle Regioni, il livello di invito alla popolazione. Oggi lo riceve, in media, il 60% dei cittadini in target: al Nord oltre 8 persone su 10, 6 su 10 al Centro e, purtroppo, meno di 3 su 10 al Sud. Inoltre, bisogna alzare il tasso di adesione all’invito da parte della popolazione. In questo caso, la percentuale di cittadini che aderisce allo screening offerto dal servizio sanitario nazionale è pari al 44% su scala nazionale. Anche qui esistono differenze geografiche: 53% al Nord, 39% al Centro, 31% al Sud. Ci auguriamo che campagne come #iRUN2 possano contribuire ai nostri sforzi. - ha aggiunto Zappa - Infine un programma di screening non è solo l’esecuzione di un test, ma l’attivazione di un percorso di presa in carico del cittadino, ad esempio se l’esame è positivo si dovrà fare una colonscopia, e via dicendo. Osservatorio Nazionale Screening tiene monitorato il percorso completo ed è in grado di individuare in quale punto emerga, eventualmente qualche criticità. In questo modo il cittadino che entri nel percorso può essere confidente di essere preso in carico nel migliore dei modi.

Un’azienda che non si limita a promuovere la ricerca e a sviluppare farmaci è sicuramente Roche.

Il nostro impegno è significativo anche nel sostegno a iniziative di respiro sociale. Da azienda leader nel settore oncologico, sentiamo la responsabilità di promuovere la prevenzione e sensibilizzare i cittadini sull’importanza screening del tumore del colon retto, sponsorizzando un progetto che ci auguriamo possa aiutare il nostro Sistema Sanitario a raggiungere un altro importante traguardo nel settore della prevenzione oncologica. - ha detto Maurizio de Cicco, Amministratore delegato Roche S.p.A - Attraverso queste iniziative, Roche conferma il proprio impegno al fianco dei pazienti e, in uno scenario sempre più complesso per il nostro sistema sanitario, ribadisce l’importanza di garantire il diritto alla salute e l’accesso alle migliori cure disponibili ai cittadini di tutte le Regioni.

Info: www.osservatorionazionalescreening.it/node/67 - www.giscor.it - www.infomedics.it - www.roche.it - www.podistidamarte.it

Giovanni Scotti

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