Fino al 30 agosto si possono rivivere le emozioni del passato, tra attrezzi agricoli, vecchi mulini e fotografie d’antan.

Valle d’Aosta, Torgnon: il Museo Petit Monde

  Cultura e Spettacoli  

Nella frazione isolata di Triatel, sulla créta de Triaté, c’è il più tipico dei musei etnografici valdostani, composto da un raccard a schiera, una grange e un grenier, che formano un unico complesso architettonico e museale di notevole prestigio e valore storico. Costruiti tra il 1463 ed il 1700, si sono mantenuti fino ai giorni nostri in ottimo stato di conservazione, grazie alle tecniche di costruzione ed ai particolari architettonici.

Il Raccard a schiera (1463-1503) - Il raccard (o rascard) a schiera è stato costruito con tronchi di larice su dei pilotis a forma di fungo, che favorivano la ventilazione e impedivano ai roditori di salire. Era utilizzato per immagazzinare il fieno e soprattutto i covoni di grano per completarne l’essicazione prima della trebbiatura a mano. All'interno, le sale d'esposizione sono dedicate alle attività agricole e pastorali: il fieno, il grano, il mulo e la mucca.

La Grange (1700) - La grange (o grandze) è stata edificata con le stesse tecniche di costruzione del raccard. L’area centrale era utilizzata per la battitura del grano; negli tsé vi sono esposti gli oggetti utilizzati per la preparazione dei prodotti tipici della cultura contadina e anche gli attrezzi del falegname e del boscaiolo: il latte, il pane, la carne, il boscaiolo e il falegname.

Il Grenier (1476) - Il grenier, costruito su un basamento di pietra, era un locale di conservazione delle provviste. La parte in legno, costruita in tavole di legno squadrate e perfettamente incastrate tra loro, era suddiviso in piccole cellule che appartenevano a diversi nuclei famigliari.

Il sito per la costruzione del primo nucleo abitativo venne scelto con cura; questa località ai piedi della Tsan, ricca d’acqua, ben esposta e facilmente difendibile, non poteva passare inosservata. La comunità dei residenti, attraverso i secoli, in stretta collaborazione, ha disboscato, dissodato, scavato ruscelli, costruito terrazzamenti e tutte le strutture necessarie. La vita, il funzionamento, lo sviluppo sociale alla base della comunità sono degni di nota. Gli abitanti del villaggio vivevano in simbiosi con il territorio, al ritmo delle stagioni e dei lavori agricoli; la loro vita si era concentrata intorno all’abitazione, alla stalla e al fienile, ai locali per la conservazione dei prodotti e agli edifici collettivi: la latteria, il mulino, il forno, la scuola e la cappella. Lo sfruttamento del terreno era razionale. Quasi tutte le famiglie possedevano terreni in fondovalle, a Chambave. In primavera e in autunno si trasferivano a la plaine per coltivare la vigna, gli orti e gli alberi da frutta.

Moderne apparecchiature multimediali consentono di sperimentare una modalità di visita attiva: l'utente, infatti, può scegliere autonomamente il proprio percorso di visita e di interagire con il contesto.

Oltre alle esposizioni all’interno degli tsé, i visitatori possono apprezzare anche la bellezza e la tranquillità del luogo: a pochi passi dal Musée Petit Monde, si possono ammirare un vecchio mulino, ogni tanto ancora in funzione per far rivivere le emozioni del passato.

Il museo è aperto fino al 30 agosto, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00. Il 3, il 10, e il 17 agosto sarà aperto anche di notte con musica e suggestioni.

Info: www.torgnon.org/musee-petit-monde

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