Il volume è stato presentato a Milano, alla Biblioteca Braidense

Roberta Schira: Spontini

  Cultura e Spettacoli  

Attraverso una lunga intervista a Massimo Innocenti, accompagnata da testimonianze e ricordi, la giornalista Roberta Schira - che sul Corriere della Sera ha una seguita rubrica di critica gastronomica - racconta in 160 pagine (formato 22X24), edite da Rizzoli, la storia della Spontini Holding: 6 negozi a Milano, uno a Monza, altri in apertura a Tokyo e Dubai.

L’impero del trancio di pizza, che esordì nel 1953 al numero 4 di una traversa di corso Buenos Aires, dedicata al musicista Gaspare Luigi Pacifico Spontini, è gestito dal 1977dalla famiglia Innocenti.

Massimo Innocenti, cresciuto nell’Italia del boom economico, è partito dalla gavetta: ha fatto esperienza in bottega, impastato le pizze, servito ai tavoli. Poi è andato in America ed aperto i suoi orizzonti. Il padre gli ha passato il timone di Spontini nel 1987 e lui introduce la cucina a vista ed un sistema moderno per regolare e separare le code.

Negli anni aprono i locali di viale Papiniano, via Marghera, via Cenisio, Cinque Giornate, Duomo, Monza e ora sono in corso progetti per centri commerciali e outlet. Milano e l’Italia, però, non bastano: ed ecco i 5 locali in Giappone (a Tokyo), altri a Dubai, per non parlare delle trattative in Germania e Inghilterra.

Innocenti, che è un perfezionista, pensa anche alla formazione del personale con la realizzazione della Spontini Factory School and Research di Milano.

Nel 2014 Spontini Holding ha venduto 2 milioni e 334.937 tranci di pizza, pari a 337.376 padelle; ha utilizzato 350 mila kg di farina; 199.400 kg di pomodoro; 240.100 kg di mozzarella; oltre 800 mila, invece, le birre vendute.

L’azienda dà lavoro diretto a quasi 200 persone.

Il testo è corredato da tante immagini non solo in bianco e nero, ma anche a colori, come quella di copertina in “rosso Spontini”, il colore che caratterizza tutti i negozi del marchio.

Giovanni Scotti

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