L’esposizione in corso dal 5 marzo al 21 giugno 2015

Roma, Scuderie del Quirinale: Matisse Arabesque

  Cultura e Spettacoli  

Matisse Arabesque”, l’ampia esposizione di opere di Henri Matisse che si apre alle Scuderie del Quirinale, curata da Ester Coen, con un comitato scientifico composto da John Elderfield, Remi Labrusse e Olivier Berggruen, consente di rendersi pienamente conto delle suggestioni che l'Oriente ebbe nella pittura di Matisse. "La révélation m'est venue d'Orient” scriveva, infatti, l’artista nel 1947 al critico Gaston Diehl: una rivelazione che non fu uno shock improvviso, ma - come testimoniano i suoi quadri e disegni - viene da una crescente frequentazione dell'Oriente e si sviluppa nell'arco di viaggi, incontri e visite a mostre ed esposizioni.

Un concetto di Oriente da prendere in senso lato, perché in effetti nell’opera di Matisse si trovano influenze dell’arte africana, sia mediterranea che equatoriale, e poi del Medio Oriente, dell’India, della Cina e del Giappone.

Tutto comincia quando Matisse si iscrive ufficialmente all' École des Beaux Arts nel 1895, dove insegnano molti Orientalisti. In quegli anni vedrà molto Oriente: visita la vasta collezione islamica del Louvre in esposizione permanente e le diverse mostre che, nel 1893-1894 e soprattutto nel 1903, vennero dedicate all'arte islamica al Musée des Arts Decoratifs di Parigi. E poi, all'Esposizione mondiale del 1900, scopre i paesi musulmani nei padiglioni dedicati a Turchia, Persia, Marocco, Tunisia, Algeria ed Egitto.

Viaggia in Algeria (1906), ne riporta ceramiche e tappeti da preghiera che nel disegno e nei colori riempiranno le sue tele da lì in poi, in Italia (1907) visita Firenze, Arezzo, Siena e Padova. La visita alla grande "Esposizione di arte maomettana" a Monaco di Baviera nel 1910 - la prima mostra di arte musulmana che influenzerà una generazione di artisti, da Kandinsky a Le Corbusier - sarà il vero spunto per un tipo di decorazione di impianto compositivo assai lontano dalle sue tradizioni occidentali. E' a Mosca nell'autunno 1911 per curare l'installazione in casa Schukin di La danza e La musica. Nel 1912 torna in Africa, stavolta la meta è il Marocco, Tangeri la bianca. Ecco che il tailleur de lumiere, come lo battezza non a caso il genero Georges Duthuit, è sorpreso da una luce dolce e da una natura lussureggiante che andranno ad accentuare la sua cadenza armonica, musicale: "un tono non è che un colore, due toni sono un accordo".

Il Marocco, l'Oriente, l'Africa e la Russia, nella loro essenza più spirituale e più lontana dalla dimensione semplicemente decorativa, indicheranno a Matisse nuovi schemi compositivi.

Matisse non si limita alla pittura ma collabora - come tanti artisti dell'epoca, tra cui lo stesso Picasso - con i Balletti Russi di Diaghilev, e alle Scuderie possiamo ammirare costumi ed abiti di scena per il balletto di Stravinskij Chant du Rossignol, coreografato da Léonide Massine.

La rassegna, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura e Turismo, è organizzata dall'Azienda Speciale Palaexpo in coproduzione con MondoMostre.

In esposizione oltre cento opere di Matisse con alcuni capolavori assoluti - per la prima volta in Italia - dai maggiori musei del mondo: Tate, MET, MoMa, Pugkin, Ermitage, Pompidou, Orangerie, Philadelphia, Washington solo per citarne alcuni.

Info, prenotazioni, visite guidate e laboratori: Scuderie del Quirinale, Via XXIV maggio 16, Roma - fino al 21 giugno, da domenica a giovedì 10.00 / 20.00, venerdì e sabato 10.00 / 22.30, ultimo ingresso 60 minuti prima dell'orario di chiusura - ingresso intero € 12,00, ridotto € 9, 50 - tel +390639967500 - www.scuderiequirinale.it.

Ugo Dell’Arciprete

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