A Bologna, nella prima periferia bolognese, in zona Santa Viola, nel quartiere Reno, la Fondazione MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) dell'imprenditrice e filantropa Isabella Seragnoli, ha realizzato il centro polifunzionale e spazio espositivo, di oltre 25 000 mq, che ospita sia collezioni permanenti che mostre temporanee. Il progetto è firmato da Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori, architetti dello Studio Labics di Roma, che hanno vinto il concorso indetto nel 2005 dalla G.D del gruppo Coesi. Al suo interno si trovano gallerie espositive, un auditorium, una academy, un asilo nido, un centro wellness, un ristorante ed una caffetteria, mentre all'esterno ci sono sculture monumentali di Olafur Eliasson, Anish Kapoor, Arnaldo Pomodoro e Mark Di Suvero.
Dopo l’esposizione delle fotografie di David Lynch, il MAST Photo Gallery dedica fino al 3 maggio, nello spazio della Gallery, una mostra, curata da Urs Stahel, a Emil Otto Hoppé (1878-1972), uno dei più importanti fotografi dell’epoca moderna, un eclettico artista e noto ritrattista al quale la National Portrait Gallery di Londra ha dedicato una personale nel 2011.
Al pari di suoi contemporanei come Alfred Stieglitz, Edward Steichen, Walker Evans, August Sander, Edward Weston, Hoppé fu tra i principali fotografi del suo tempo, noto anche per le sue immagini di paesaggio e di viaggio. Negli anni venti e trenta, E. O. HOPPÉ, dopo aver consolidato la sua fama di fotografo topografico e ritrattista di alcuni tra i più famosi artisti, politici e scienziati europei tra cui George Bernard Shaw, Ezra Pound, T.S. Eliot, Rudyard Kipling, Giorgio V, Vita Sackwille-West, Filippo Tommaso Marinetti, Albert Einstein, si mise in viaggio con lo scopo di descrivere il fascino della grandiosità dei siti industriali in tutto il mondo. Nel corso delle sue esplorazioni - in Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, India, Australia, Nuova Zelanda e altri paesi - fotografò l’avveniristico paesaggio dell’industria, vedendo arte e tecnologia nelle sue macchine smisurate. Hoppé era profondamente consapevole di come la tecnologia industriale contemporanea stesse segnando l’arrivo nel mondo di una nuova era, in cui la natura stessa del lavoro e della produzione sarebbe profondamente cambiata.
La mostra “Emil Otto Hoppé: Il Segreto svelato” presenta per la prima volta le sue emblematiche immagini della seconda rivoluzione industriale e riporta all’attenzione del pubblico l’opera del fotografo che per lungo tempo è rimasta nascosta in un archivio fotografico londinese a cui lo stesso Hoppé aveva venduto, al termine della sua lunga e prestigiosa carriera, cinquant’anni del suo lavoro.
Insieme alle fotografie industriali di Hoppé esposte in mostra, MAST, nello spazio dedicato a “side event” mette in risalto la ricca varietà tematica della sua opera presentando anche una serie di proiezioni digitali di altri temi, dai ritratti di personaggi celebri ai nudi, dalle tipologie umane ai paesaggi.
L’esposizione è organizzata dalla Fondazione MAST, Bologna in collaborazione con E.O. Hoppé Estate Collection / Curatorial Assistance, California.
Info: MAST - Via Speranza 42, Bologna - 21 gennaio / 3 maggio 2015 - dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 19.00 - ingresso gratuito - www.mast.org - segreteria@fondazionemast.org.
Giovanni Scotti
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