Nel ferrarese la varietà suggestiva del Delta del Po, tra acqua, terra, storie e gastronomia

Il Delta del Po: turismo slow e sapori intensi

  In viaggio tra gusto e cultura  

Apparentemente monotono il paesaggio del Delta del Po rivela invece una straordinaria varietà.

Terra e acqua, canneti e dune sabbiose, casoni bassi che segnano l'ampiezza delle distese acquatiche, valli e prati salmastri.

E poi, all'improvviso, aironi e cormorani che si alzano in volo, fenicotteri rosa elegantemente intenti ad esplorare gli specchi d'acqua, folaghe e garzette, nutrie e tartarughe che si intuiscono dai cerchi concentrici disegnati sotto la superficie dell’acqua.

Siamo sul Delta del Po, Patrimonio naturale dell’Unesco, una enorme distesa che occupa gran parte dell'alto Adriatico, distribuito su due parchi regionali e su due regioni, il Veneto e l’Emilia-Romagna e su tre province Rovigo, Ferrara e Ravenna.

Nel Delta del Po emiliano il GAL Delta 2000, insieme con il Consorzio Navi del Delta, invita ad interessanti itinerari che permettono di scoprire “in lentezza” questo straordinario paesaggio naturale e umano.

Sono itinerari da percorrere senza fretta e nel pieno rispetto dell'ambiente.

Ecco dunque la soluzione fondamentale dell'intermodalità, che evita il più possibile l'utilizzo della macchina privata a favore di mezzi alternativi a percorribilità “lenta”: ecobus, bicicletta, barca, canoa e cavallo, oltre, ovviamente, alle passeggiate a piedi.

Si scopriranno così panorami insoliti che sfuggono al turista frettoloso, panorami di terra e di acqua ricchi di una storia stratificata.

Nel Ferrarese che, non dimentichiamolo, ha già il gioiello di Ferrara, riconosciuta Città del Rinascimento, si scopre il paesaggio del Po di Volano, con la Sacca di Goro. Dove non solo ci si perde in barca tra orizzonto sconfinati e imprevedibili, ma si assiste all’impegno delle persone che lavorano i prodotti dell’acqua.

A Goro lo Stabulario delle Vongole rivela il valore economico di queste lavorazioni, che sanno valorizzare anche terre e acque apparentemente ostili. Da qui partono gli approvvigionamenti più importanti di vongole per tutto il territorio nazionale e anche europeo.

Un lavoro difficile oggi, ancora più ieri, soprattutto per gli addetti alla pesca e alla lavorazione dell'anguilla, che per anni è stata la risorsa fondamentale e fonte di sopravvivenza per gli abitanti delle valli di Comacchio.

Queste costituiscono il più vasto complesso di zone umide salmastre della regione Emilia - Romagna, con enormi bacini, come quelli delle valli Fossa di Porto, Lido di Magnavacca, Valle Cona, le Saline di Comacchio, Valle Fattibello e Spavola, Valle Capre.

Nei casoni si svolgeva, per tutta la stagione invernale, la permanenza degli uomini addetti a questa lavorazione. Grigiore, umidità, freddo e nebbia connotavano questo lavoro, condotto in condizioni difficilissime.

Ce lo spiega bene a Comacchio la Manifattura dei Marinati, un complesso manifatturiero dei primi del Novecento, che oggi è diventato un museo/laboratorio in cui l'anguilla trova la sua celebrazione gastronomica sotto l'egida di Slow Food. Nel periodo autunnale è possibile vedere l'intero ciclo di lavorazione di acciughe, acquadelle e soprattutto anguille, con la preparazione che viene fatta nella Sala Fuochi e prevede quattro fasi principali: il taglio, la spiedatura, la cottura ed il confezionamento. Oggi, oltre che sede del Laboratorio del Presidio Slow Food dell' ”Anguilla marinata tradizionale delle Valli di Comacchio”, è centro visita tematico del Parco del Delta del Po, per il quale il Parco ha vinto il “Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa 2010/2011”.

La cittadina di Comacchio è da visitare, tipica città lagunare, con le acque che la percorrono in lungo e in largo e per un certo tratto la cingono come un tempo, quando la si poteva raggiungere solo navigando.

Il suo centro inconfondibile é ai Trepponti, l’architettura simbolo della rinascita urbanistica secentesca.

Un gioiello artistico nel Delta : l’Abbazia di Pomposa.

Imperdibile, in questa scoperta del ricco patrimonio del Delta del Po, l’Abbazia di Pomposa, già testimoniata in un documento dell’anno 874, diventata ricca e potente nell’XI secolo, frequentata da personalità illustri, tra cui spiccano San Pier Damiani e Guido d’Arezzo il quale sembra abbia elaborato proprio qui il suo metodo di scrittura delle note musicali.

Anche se profondamente mutilato il complesso di Pomposa conserva una altissima qualità e può essere a ragione considerato come uno dei capisaldi della storia artistica del Medioevo padano.

Bellissimo nella chiesa il pavimento in mosaico e tarsia marmorea, l’atrio e il campanile che domina con la sua altezza e la terminazione conica la piatta campagna circostante, e soprattutto gli affreschi all’interno della chiesa, del refettorio e del capitolo.

Un gioiello naturalistico nel Delta del Po: la Riserva Naturale Bosco della Mesola

La Riserva Naturale del Gran Bosco della Mesola rappresenta uno degli ultimi e meglio conservati residui di bosco di pianura, memoria delle antiche foreste che si trovavano fino a qualche secolo fa lungo la costa adriatica.

Formatosi presumibilmente nel Medioevo, su cordoni dunosi formati dal Po di Goro e dal Po di Volano, il Bosco della Mesola è oggi la più estesa area boscata del ferrarese. Oggi il bosco, in cui in parte è stata ripristinata una zona umida, proprio per favorire la nidificazione, non è interamente visitabile, ma i percorsi autorizzati consentono di avvistare cervi e daini in libertà. Si svolgono facili passeggiate sia a piedi che in bicicletta, e visite guidate accompagnate dal personale del corpo forestale. Info: Bosco Mesola - Via dei Frassini 24 - tel 0533794285 - servizioinformativo@parcodeltapo.it - www.parcodeltapo.it - prolocomesola@libero.it - www.prolocomesola.it.

Per mangiare: immancabile una sosta all’Hotel Rurale Canneviè nel Lido di Volano. L'Hotel Rurale Canneviè occupa un'ex stazione di pesca, nel Parco del Delta del Po. Un posto da sogno in mezzo alla natura, dove si possono degustare ottimi piatti di pesce, (famosa la catalana) - Codigoro (Ferrara) - Tel 39 0533 719014 - Mobile +39 338 7267902 - info@oasicannevie.com.

Immancabile anche una sosta al complesso agrituristico Cà Laura, ai margini del Boscone della Mesola e vicinissimo alle foci del Po di Goro. Ideale punto di partenza per le escursioni naturalistiche nel Delta del Po, propone piatti a base di pesce, ma soprattutto salumi tipici emiliani, tortellini di carne, cappellacci di zucca, piccioni in umido con polenta, faraone o conigli. - Info: Azienda Agrituristica Ca’ Laura - via Cristina, 70, Bosco Mesola (Fe) - tel. 0533.794372 - cell 338.3815846 - www.calaura.it/agriturismo.

Per degustare e acquistare i Vini delle sabbie, Vini del Bosco Eliceo, ottima, vicino all’Abbazia di Pomposa, l’Azienda Agricola Corte Madonnina. Sono vini caratteristici dell'Emilia Romagna : il bianco frizzante d.o.c. del Bosco Eliceo, il Fortana del Bosco Eliceo d.o.c. fermo - Info: Via per Volano 1, Pomposa di Codigoro, Ferrara (S.S. Romea) - Tel. 0533.719002 -

Informazioni turistiche: PO DELTA TOURISM - tel 053381302 - info@podeltatourism.it.

Info: www.deltaduemila.net - www.parcodeltapo.it - www.ferraraterraeacqua.it - www.emiliaromagnaturismo.it.

Testo di Giovanni Scotti - Foto di Franca Dell’Arciprete

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