Venerdì 19 settembre il focus sul ginocchio Higt Tech

Il Gaetano Pini incontra i centri ortopedici più prestigiosi e accreditati al mondo

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Nel 1874, Gaetano Pini fondò l’Associazione per la Scuola dei Rachitici, finalizzata alla cura dei tanti bambini affetti, in quell’epoca, da rachitismo. Negli anni la Scuola dei Rachitici si affianca l’ambulatorio, diretto da Pietro Panzeri, allievo di Pini, e l’officina ortopedica che studia e costruisce apparecchi per permettere ai bambini di muoversi e camminare. Nel 1881 la Scuola diventa "Pio Istituto dei rachitici" e nel 1884 si giunge alla costruzione ed apertura dell’Ospedale per Rachitici, che sotto la direzione di Riccardo Galeazzi si afferma ben presto come prestigiosa struttura ortopedica in grado di poter accogliere anche pazienti adulti per la cura di tutto il compendio di patologie ortopediche. In quello stesso anno l’ospedale diventa sede della prima cattedra di Ortopedia dell’Università degli studi di Milano. Negli anni l’Istituto Ortopedico Gaetano Pini si distingue, nel panorama internazionale, in quanto ha provveduto a sviluppare degli Hub mono-specialistici in varie aree: ortopedia, reumatologia e riabilitazione; ed è sede di un dinamico Polo didattico, fonte di formazione e aggiornamento continuo dell’Università di Milano.

Per celebrare i 140 anni dalla fondazione dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini e ricordare così le proprie radici storiche, quest’anno è stato messo a punto un calendario di incontri con i più grandi centri ortopedici del mondo, che svolgono un’attività simile a quella dell’Istituto milanese, sia dal punto di vista clinico che della formazione.

In questo modo, nel corso del 2014, in specifici focus tematici, i massimi esperti del mondo ortopedico hanno la possibilità di confrontarsi, in maniera divulgativa e formativa, sui principali temi di diagnostica e cura delle patologie ortopediche, anticipando anche la finestra medica italiana su EXPO 2015.

Il primo incontro di questa serie si è svolto lo scorso 22 maggio, presso l’Aula Panzeri del Polo Didattico “W. Albisetti” è avvenuto con l’Endoklinik di Amburgo, uno dei centri ortopedici di grande rilevanza internazionale (ISOC), nel quale si eseguono, ogni anno, oltre 5000 impianti protesici delle grandi articolazioni e che è noto anche come Centro d’eccellenza per il trattamento delle infezioni osteoarticolari e per la chirurgia vertebrale. All’incontro è intervenuto il Prof. Thorsten Gehrke, direttore dell’Endoklinik, che ha trattato il seguente argomento “Linee guida per il trattamento delle infezioni osteoarticolari e nuovi indirizzi in protesi".

Venerdì 19 settembre si è svolto il secondo incontro del ciclo “Il Pini incontra”, nel corso del quale l’Istituto Ortopedico Gaetano Pini ha ospitato, per la prima volta presso la sua sede, l’England Orthopaedic Center di South West London- EOC. All’incontro è intervenuto il prof. Richard Field, Direttore del Centro (da sinistra a destra: prof. prof. Richard Field, Direttore dell’ England Orthopaedic Center - South West London EOC, prof. Bruno Marelli, Capo Dipartimento Chirurgie G. Pini e prof. Giuseppe Mineo, Direttore scientifico Istituto Ortopedico G.PINI).

La presenza del prof. Richard Field ci consente - ha sottolinea il prof. Giuseppe Mineo, Direttore Scientifico dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini - di trattare uno degli argomenti che rappresenta ed ha rappresentato, nella storia del nostro Istituto, una priorità assoluta, tale, da poter affermare, che, una parte fondamentale della storia italiana della protesizzazione del ginocchio sia identificabile nella attività della Scuola di Chirurgia del Pini.

Nel trattamento dell’artrosi del ginocchio, la protesizzazione totale è, per evidenza scientifica, una procedura chirurgica affidabile, riproducibile e sicura. Per tale motivo centinaia di migliaia di pazienti, in Europa, traggono beneficio da questa procedura chirurgica, che, negli anni, si è molto evoluta sia come tecnica che grazie all’innovazione sia dei materiali che del design delle protesi.

La procedura chirurgica - ha detto il prof. Bruno Marelli, Capo Dipartimento di OrtoTraumatologia dell’ente - è finalizzata, soprattutto, alla remissione del dolore e al recupero di una buona funzionalità articolare. Ciò consente di operare oggigiorno con serenità sia giovani che anziani e di poter dare loro una migliore qualità di vita e garantire un più veloce ed adeguato recupero funzionale

L’incontro con EOC è stata l’occasione per trattare l’attualità della protesizzazione del ginocchio e di evidenziare le più recenti novità sia della tecnica chirurgica che dei disegni delle ultime generazioni di protesi del ginocchio.

Il prof. Giuseppe Mineo, in particolare, ha presentato i risultati dei casi trattati con il sistema “MyKnee Patient Matched Technology confrontandoli con quelli di casi omogenei trattati con metodologia standard.

Il MyKnee Patient Matched Technology è un sistema di guide di taglio su misura che permettono al chirurgo di tradurre la sua pianificazione pre-operatoria 3D, basata su immagini di TAC o di RNM del ginocchio del paziente. Ricostruito il ginocchio del paziente in trattamento si procede alla definizione dell’asse meccanico e dei reperti anatomici per giungere alla definizione dei tagli ossei ottimali per quel paziente e per le preferenze tecniche del chirurgo sia per la parte femorale.

Pianifichiamo bene l’atto operatorio prima con la definizione dell’asse meccanico, dei reperti anatomici e del taglio osseo, tutto in base alle preferenze del chirurgo. - ha spiegato il prof. Giuseppe Mineo - Il software sviluppa poi un modello 3D del ginocchio che viene caricato sul sito e il chirurgo può accettare o modificare il planning operatorio per ciascun paziente. Le guide in 3D per i tagli operatori vengono prodotte esclusivamente dopo la validazione da parte del chirurgo e arrivano in sala operatoria completamente sterili. Questa tecnica chirurgica consente maggiore sicurezza, sterilizzazione, permette di accorciare i tempi chirurgici e quindi anche quelli dell’anestesia al paziente; consente di avere una minore perdita di sangue da parte del paziente durante l’intervento, si danneggiano meno i tessuti muscolo-scheletrici, grazie alla personalizzazione dei tagli e della protesi, ed è possibile far tornare il paziente ad una funzionalità dell’arto migliore e più precoce a 3/5 mesi post-intervento; inoltre si riducono i costi.

L’ente ospedaliero annualmente impianta circa 1700 protesi. In particolare, le protesi di ginocchio impiantate annualmente sono circa 900.

Info: www.gpini.it.

Giovanni Scotti

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