Il debutto dei due progetti di Artemide è avvenuto al Salone Internazionale del Mobile di Milano

Artemide: Incipit e Incalmo

  Arredo e Design  

Anche quest’anno Artemide è arrivato all’appuntamento con il Salone del Mobile con tante importanti novità. 

Artemide, fin dalla sua fondazione negli anni ‘60, ha sempre lavorato con grandi architetti: ha iniziato con Vico Magistretti e Giò Ponti fino a Zaha Hadid, Jean Nouvel, Daniel Libeskind, dimostrando una grande e continua capacità innovativa nell’offrire molteplici soluzioni in grado di soddisfare ogni esigenza di luce nel vivere quotidiano. - dice Ernesto Gismondi - Io li ho conosciuti ad uno ad uno, e continuo a lavorare ancora oggi con gli architetti più importanti della scena internazionale e questo per me è stato ed è un grande privilegio

Contemporaneamente una minima quota parte dell’emissione sfugge dall’interno del reticolo per dare un’anima luminosa al corpo stesso. La stessa viene quindi intercettata dallo spessore del corpo in alluminio e non raggiunge così l’occhio dell’osservatore garantendo una bassa luminanza dell’apparecchio. La valenza ottica delle superfici meccaniche viene ricavata direttamente dal manufatto, con la possibilità di rifinire le superfici sia per mezzo di lavorazione (diamantatura) sia con trattamenti successivi quali verniciature.

La capacità di Artemide di affrontare sempre nuove sfide nel progettare la luce, nel 2014 è rappresentata, secondo noi, in particolare da due progetti, firmati entrambi da Carlotta De Bevilacqua e da Fabio Zanola, che sono una sintesi calibrata tra ottica, meccanica e termica.

Con “Incipit” un corpo in alluminio pressofuso accoglie la sede del led e prevede elementi verticali e orizzontali. I primi sono necessari sia dal punto di vista meccanico sia dal punto di vista della conduzione del calore generato dalla sorgente luminosa, i secondi svolgono la funzione di settori ottici opportunamente calibrati fra loro. L‘intreccio di elementi verticali e orizzontali che compone l‘elemento è il risultato di uno studio accurato dal punto di vista ottico e di realizzabilità tecnologica per la produzione attraverso processo di pressofusione. Consente, inoltre, il flusso di aria sia nella posizione verticale che orizzontale dell‘apparecchio, permettendo una ventilazione naturale per convenzione in ogni possibile configurazione di utilizzo. La calibrazione di questa struttura consente il raggiungimento di ottime performaces ottiche per una luce downlight dall’alto comfort visivo. I raggi luminosi vengono emessi direttamente in modo controllato con medie (20°+20°) e ampie (43°+43°) aperture e con rendimenti del 90%. Contemporaneamente una minima quota parte dell’emissione sfugge dall’interno del reticolo per dare un’anima luminosa al corpo stesso. La stessa viene quindi intercettata dallo spessore del corpo in alluminio e non raggiunge così l’occhio dell’osservatore garantendo una bassa luminanza dell’apparecchio. La valenza ottica delle superfici meccaniche viene ricavata direttamente dal manufatto, con la possibilità di rifinire le superfici sia per mezzo di lavorazione (diamantatura) sia con trattamenti successivi quali verniciature.

Il completamento di “Incipit” è “Incalmo”. Il nome cita una tecnica ideata a Murano nel XVI secolo grazie alla quale è possibile ottenere soffiati caratterizzati da due o più zone di colore diverso. Lalternanza di bande orizzontali trasparenti e di colore bianco o grigio del vetro soffiato ne trasforma il corpo decorativo in un elemento che, lavorando in simbiosi con Incipit, è allo stesso tempo schermante al di sotto degli angoli più stretti e diffondente dell‘emissione luminosa nello spazio. “Incalmo” è metafora del tentativo di coniugare l‘innovazione tecnologica del led in continua evoluzione con un sapere artigianale radicato nella nostra memoria allo scopo di migliorare le performance ottiche, aumentare le efficienze ed arricchire l‘estetica percepita dell‘oggetto attraverso una presenza a tutto tondo nello spazio.

Info: www.artemide.it.

Giovanni Scotti

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