Doni, acquisti, regali, invitano tutti a ritrovare i sapori più autentici

Il gusto delle feste

  In viaggio tra gusto e cultura  

Un tempo, il mese di dicembre rappresentava il momento in cui, terminato il lavoro dei campi, ci si dedicava allo scambio dei doni della terra. Anche oggi il mese di dicembre è quello più ricco di gioia per lo scambio: doni, acquisti, regali, invitano tutti a ritrovare i sapori più autentici.

Come quelli che si possono assaporare in l’Alto Adige, dove, per tutto il mese di dicembre, le bancarelle all´aperto offriranno le golosità tipiche del Nord. Bancarelle che espongono in vista quelle specialità che vengono preparate ancora in ogni casa, come segno di rispetto per una dolce tradizione.

Biscotti e dolci come i Vanillekipfel, i Kokusbusserln, i Mandebusserln, i Spitzbuben, i Lebkuchen, lo Zelten sono pronti entro l´8 dicembre per essere poi riposti in appositi contenitori di latta fino alla vigilia di Natale, in modo che tutti gusti degli ingredienti e delle spezie possano esprimere al massimo i loro aromi. Ingrediente principale è la mela, frutto simbolico della tradizione natalizia, che si può assaporare glassata, cotta con zucchero e cannella oppure mescolata nelle torte con fichi secchi, mandorle e frutta candita.

Le ricette si tramandano di generazione in generazione e spesso tra le famiglie si può assistere ad una sorta di “degustazione comparativa” di dolci tipici.

Chi non ha avuto la fortuna di mamme e nonne altoatesine può appunto rintracciare queste specialità dai nomi difficili nei negozi gastronomici e nelle bancarelle dei mercati che affollano le piazze dei centri più importanti. Ma non mancheranno naturalmente i sapori più vari per arricchire la tavola natalizia: lo speck dell’Alto Adige, vino, grappa, formaggi e miele. info@suedtirol.info, www.suedtirol.info

Bellissima anche la manifestazione dedicata ai frutti dimenticati e alle erbe insolite nel piccolo centro di Casola Valsenio.

La Valle del Senio, nel comprensorio turistico delle Terre di Faenza (in provincia di Ravenna) svela un paesaggio di raro fascino, all´interno del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, offrendo al visitatore un mosaico di boschi, vigneti, frutteti e giardini.

Nel paese di Casola Valsenio, che si fregia del titolo di "Paese delle Erbe e dei Frutti Dimenticati", le antiche tradizioni contadine locali di coltivazione delle piante si esprimono anche nella salvaguardia di alberi da frutto di varietà ormai abbandonate o uscite di produzione, vive solo nei ricordi degli anziani. Piante spontanee o coltivate negli orti e nei frutteti di casa per il consumo domestico fin dal tardo Medioevo, i frutti dimenticati sono perlopiù caratteristici della stagione autunnale e rappresentavano una preziosa scorta di cibo da conservare con cura per l´inverno. Salvati dall´estinzione e recuperati per la gioia di chi li ha conosciuti e di chi li vede per la prima volta, ecco tanti bei frutti profumati, dai colori caldi e dai nomi spesso originali: giuggiole, pere spadone, corniole, nespole, mele cotogne, corbezzoli, azzeruole, sorbe, pere volpine, uva spina, senza dimenticare noci, nocciole, melagrane e i marroni, simbolo dell´autunno. La ripresa d’interesse verso i frutti di un tempo è rivolta anche al recupero di antichi metodi di conservazione, lavorazione e consumo alimentare. Fra le ricette a base di questi frutti ricordiamo: la salsa di rovo e di gelso, le composte di corniole e di cotogne, la torta di mele selvatiche e i dessert con protagoniste le pere volpine, con le castagne, l´alkermes, il vino e il formaggio. Pro Loco Casola Valsenio tel. 0546 73033 www.terredifaenza.it.

Molto più intensi invece, il profumo e il sapore di un altro tipico ingrediente invernale, il maiale, dominano le tavole imbandite della Valceno, in provinvia di Parma, fino al 25 febbraio. Affilate i coltelli e allacciate i tovaglioli: torna la manifestazione più ghiotta dell’inverno, un viaggio nelle antiche tradizioni di una terra ricca e generosa, che attraverso le tavole imbandite di 36 tra ristoranti, trattorie, osterie, agriturismi e locande regala serate indimenticabili a spirito… e stomaco! I comuni coinvolti nell’iniziativa, coordinata da Parma Turismi, sono Solignano, Varano de’ Melegari, Bardi, Varsi, Bore, Pellegrino Parmense, Fornovo, Medesano e Valmozzola, dove per ben 13 fine settimana i locali tipici propongono una quarantina di menu diversi e sfiziosi dove protagonista indiscusso è il maiale, in particolare il maiale nero tipico della Valceno. La novità della tredicesima edizione di “Valceno in tavola” è che la rassegna esce dai ristoranti per allargarsi verso i luoghi dove le delizie da mettere sotto i denti hanno origine. Ecco quindi escursioni e visite guidate in panifici, prosciuttifici e caseifici del territorio (tutte gratuite con prenotazione obbligatoria tel. 0521. 228152), per scoprire i segreti del fragrante pane di Pellegrino che esige il “fior di farina”, della cagliatura del Parmigiano-Reggiano di montagna e della stagionatura del Prosciutto di Vianino che già nell’800 imbandiva le tavole di Maria Luigia. Parma Turismi tel. 0521.228152 e-mail info@parmaturismi.it.

Franca Dell’Arciprete

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