E mentre i più giovani giocano, mamme e nonne al piano superiore si dedicano al proprio benessere ...
Ma che cos’è esattamente la capoeira? Danza? Arte marziale? Gioco? Sport? Canto? Certamente è tutto questo e insieme molto di più. Ma quest’arte che unisce la grazia e l’armonia della danza alla forza e all’astuzia del combattimento è soprattutto una pratica particolarmente adatta ai più piccoli.
Aiuta a sviluppare l’equilibrio, l’orecchio musicale, la concentrazione, la disciplina, il rispetto reciproco e lo spirito di collaborazione. Offre inoltre l’occasione di avvicinare i bambini a una lingua straniera (tutti i canti tradizionali sono in portoghese) senza che nemmeno se ne accorgano. Quando i bimbi si ritrovano in una "roda" (il cerchio dove si pratica ah coppia la capoeira circondati dagli altri partecipanti), imparano a suonare uno strumento musicale; aspettano il proprio turno per giocare; conoscono meglio il proprio corpo e le proprie capacitaÌ; imparano a guardare e ascoltare i compagni di scuola e a gestire la propria aggressività o le proprie paure.
Lo sa bene Luis Martins De Oliveria, in arte "Baixinho", il "mestre" che per primo ha cominciato a insegnare capoeira
La struttura nasce all’interno dell’Academia de Capoeira, un grande spazio luminoso aperto dal lunedì al sabato. Qui, nella sala dedicata ad accogliere i più piccoli, viene ricreata l’ambientazione, al limite del fantastico, di una possibile foresta amazzonica, con le sue piante, le sue cascate e le sue spiagge, popolata di animali strani (tucani, macachi, bradipi) e di figure della mitologia popolare brasiliana (la sirena nera che suona il berimbau, lo strumento tradizionale principe della capoeira).
La mattina, dalle 8.00 alle 13.00, vengono accolti come in un "nido" i piccoli dai 12 ai 36 mesi. Per loro ci sono aree con angoli dedicati: la zona per il riposo o la lettura, quella attrezzata per il movimento, la musica e il ballo, l’area dedicata a giochi, officina e travestimenti, quella adibita a laboratorio artistico, con una parete lavagna e tavoli per attività di manipolazione. Tutti i giorni viene inoltre proposto un laboratorio di psicomotricità, nella convinzione che il movimento sia fondamentale nel processo educativo perché rappresenta un importante strumento di comunicazione dei propri bisogni, sentimenti ed emozioni e un modo di conoscere e sperimentare l’ambiente circostante.
Gli insegnanti possiedono la competenza e i requisiti professionali necessari e sono consapevoli dell’importanza del loro ruolo; diventano, così, persone di riferimento per i bambini e i loro genitori.
E mentre i bambini partecipano al quotidiano laboratorio di psicomotricità, le mamme o le nonne, al piano superiore, possono dedicarsi al proprio benessere psicofisico seguendo le lezioni di pilates, self training, ginnastica posturale, capoeira, gag o yoga gentile.
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