Disponibile anche in Italia la penna pre-riempita monouso che consente la somministrazione intramuscolare di interferone ¦Â1a per il trattamento della SM recidivante ¨Cremitente¨´

Sclerosi Multipla: terapia intramuscolare a portata di click

  Salute  

La Sclerosi Multipla (SM) è una malattia cronica del sistema nervoso centrale, che causa la distruzione in più aree (da cui il nome multipla) della guaina mielinica dei “neuroni” che isola le fibre nervose del sistema nervoso centrale. Queste aree di perdita di mielina, che sono di grandezza variabile, prendono il nome di placche. Purtroppo la ricerca dei fattori e dei meccanismi che causano la SM è ancora in corso. Allo stato si può affermare che nell’insorgenza della SM, giocano un ruolo fondamentale l’ambiente e l’etnia (clima temperato, latitudine, origine caucasica, agenti tossici, livelli bassi di vitamina D), l’esposizione ad agenti infettivi (virus, batteri) soprattutto nei primi anni di vita, una predisposizione genetica. La sclerosi multipla è caratterizzata da sintomi di tipo motorio, cognitivo e neuropsichiatrico, che possono variare da persona a persona e, in uno stesso individuo, nel tempo. Alcuni di questi sintomi si ripetono in maniera più frequente, come i disturbi visivi (calo visivo rapido e significativo,sdoppiamento della vista o movimenti non controllabili dell’occhio), disturbi delle sensibilità (rilevanti e persistenti formicolii, sensazione di intorpidimento degli arti o perdita di sensibilità al tatto, difficoltà a percepire il caldo e il freddo), fatica e debolezza (difficoltà a svolgere e a sostenere attività anche usuali, perdita di forza muscolare).

Nel mondo, si contano circa 3 milioni di persone con SM, di cui 400.000 in Europa, con un tasso di prevalenza di 40-70 casi per 100.000 abitanti. Nel panorama europeo, l’Italia viene identificata come una delle zone ad alta incidenza per questa patologia, con una media di circa 5 nuove diagnosi al giorno. Nel nostro paese viene colpita dalla malattia una persona ogni 1.000; in Sardegna, dove la malattia è più frequente che nel resto d’Italia, questa frequenza sale a una persona ogni 600.

Come anticipato, la sclerosi multipla è una patologia cronica: accompagna, cioè, la vita del paziente per decenni (in media circa 40 anni). La SM può esordire a ogni età della vita, ma è diagnosticata per lo più tra i 20 e i 40 anni. Le donne risultano maggiormente colpite rispetto agli uomini, con un rapporto 2:1. Per ora non è disponibile un singolo test in grado di confermare in modo certo e indiscutibile la diagnosi di SM. La diagnosi viene formulata dal medico sulla base di tre elementi: i sintomi riferiti dal paziente, l’esame neurologico, le analisi strumentali (risonanza magnetica nucleare - potenziali evocati: PEV che esaminano l’integrità delle vie di conduzione nervosa sia periferiche che centrali) e biologiche (sangue e liquido cerebrospinale). L’insieme dei risultati e un’osservazione clinica prolungata permettono di confermare o escludere la presenza della SM. L’evoluzione progressiva verso la disabilità della SM varia da persona a persona e non vi è alcun esame che possa prevederne con assoluta certezza, fin dai primi sintomi, il decorso a lungo termine nel singolo individuo.

Per un miglior benessere fisico, sintomatologico, sanitario e di relazione con i familiari è indispensabile, anche per questa malattia cronica, rispettare il criterio dell’aderenza, vale adire il puntuale rispetto nei tempi e nei modi del regime terapeutico.

Il prodotto normalmente usato per il trattamento di questa complessa malattia cronica è l’interferone β 1a intramuscolo, entrato in commercio circa 16 anni fa, di cui numerosi studi clinici ne hanno confermato l’efficacia, con un significativo rallentamento della progressione della disabilità fisica ed una riduzione della frequenza di recidive.

Ma, nelle patologie ad andamento cronico ed evolutivo come la SM, in cui l’aderenza alla terapia risulta fondamentale, l’ansia legata all’iniezione e la necessità di ricorrere all’aiuto di altri possono rappresentare un ostacolo al corretto mantenimento della frequenza di somministrazione e il percorso terapeutico rischia quindi di diventare incostante.

Nella SM, infatti, si riscontrano frequentemente problemi di scarsa osservanza del regime terapeutico, con un tasso di non aderenza che varia dal 12,9% al 45,8%. Questa scarsa aderenza si riflette sull’efficacia e, di conseguenza, sui costi della malattia e sulla qualità della vita dei pazienti. In coloro che seguono fedelmente il regime terapeutico, invece, si riscontra un maggior benessere fisico e un miglioramento generale della sintomatologia; si osserva, inoltre, una migliore vita di relazione (nella sfera affettiva e sessuale, nei rapporti con i familiari e con il personale sanitario). Nel complesso si ottiene, quindi, un globale miglioramento delle attività della vita quotidiana.

Proprio per ridurre il dolore e l’ansia da iniezione e migliorare, così, l’aderenza alla terapia, senza dover ricorrere per l’iniezione a un familiare o a un operatore sanitario, è stato realizzato il primo autoiniettore per la terapia intramuscolo.

Già attiva nello scenario farmaceutico italiano dal 1997, Biogen Idec, unica azienda farmaceutica completamente dedicata alla sclerosi multipla con cure innovative per questa patologia, ha lanciato anche nel mercato italiano, Avonex® Pen™, la penna pre-riempita monouso che consente l’autosomministrazione intramuscolare di interferone β1a, facilitandone, così, l’assunzione da parte del paziente.

La novità di Avonex® Pen™, già disponibile presso i centri di riferimento regionale per la Sclerosi Multipla, è l’autoiniettore totalmente integrato con la siringa pre-riempita: il farmaco, infatti, è già all’interno della penna e non è necessario che il paziente faccia alcuna manovra per caricare la siringa. Una guaina protettiva nasconde l’ago all’interno del dispositivo prima dell’iniezione: l’ago è, quindi, nascosto alla vista del paziente. L’ago, calibro 25 da 16 mm, è stato creato appositamente per Avonex® Pen™: è significativamente più corto e sottile rispetto alla siringa pre-riempita: Il diametro e la lunghezza dell’ago sono stati studiati per rendere la somministrazione meno dolorosa e, al contempo, assicurare la perfetta profondità di iniezione del farmaco e raggiungere la migliore stabilità durante la procedura. Uno specifico meccanismo dispensa il farmaco in maniera automatica. Un indicatore conferma la avvenuta completa somministrazione del farmaco. Infine, una chiusura di sicurezza evita l’iniezione accidentale.

La nuova penna pre-riempita rappresenta un importante passo in avanti nel trattamento. - afferma il Dott. Antonio Bertolotto, Direttore Neurologia 2, Centro di Riferimento Regionale Sclerosi Multipla (CRESM), A.O.U. San Luigi Gonzaga di Orbassano, Torino – E’ un’innovazione che rende i pazienti più indipendenti, facilitando l’accettazione della terapia. Inoltre, la possibilità di eseguire la procedura senza vedere l’ago consentirà di superare anche l’agofobia, frequente nei pazienti con SM. -

Questa nuova procedura di somministrazione non solo riduce il dolore ma anche l’ansia da iniezione, fattore importante poiché l’agofobia è presente nel 22% dei soggetti affetti da Sclerosi Multipla (SM) e sottoposti a terapie iniettive. – afferma Benedetta Goretti, Psicologa clinica Psicoterapeuta, Dipartimento si Scienze Neurologiche e psichiatriche, SOD Neurologia, 1, Università degli Studi di Firenze - Questo è un grave problema perché può compromettere pesantemente non solo le condizioni fisiche, ma anche quelle psicologiche del paziente che, per reazione e per incapacità di adattarsi alle sue condizioni di salute, adotta un comportamento passivo, anche rispetto alle terapie. La nuova penna pre-riempita mette il paziente in una condizione di maggior comfort verso il trattamento, permettendogli di beneficiarne sia dal punto di vista dell’efficacia terapeutica che in termini di autonomia. Recenti studi hanno dimostrato che la nuova penna pre-riempita riduce l’ansia legata all’iniezione per il 66% dei pazienti, riduce il dolore nel 68% dei casi ed è più facile da impugnare per l’89%.

E’ importante, però, che il paziente riceva un’adeguata formazione sulla corretta modalità di autoiniezione. – precisa Pierangela Riani, Infermiera Ambulatori di Neurologia, AOUP, Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana – Questa nuova opzione consente al paziente una maggiore indipendenza nell’assunzione del farmaco: un traguardo sicuramente importante per la sua qualità di vita. Però, proprio per la corretta esecuzione della somministrazione, è determinante il training da parte del personale sanitario, che può essere coadiuvato da materiale audiovisivo e cartaceo.

Praticamente il paziente deve semplicemente rimuovere il cappuccio della penna, inserire al suo posto l’ago appositamente nascosto da una guaina protettiva, estendere la penna per azionarla. A questo punto, il paziente appoggia la penna sulla coscia, spinge il bottone all’estremità opposta ed attende che il farmaco sia totalmente iniettato (circa 10 secondi). A conferma dell’avvenuta somministrazione, la finestrella sul corpo della penna diventa di colore giallo. La penna può essere smaltita dopo averla sigillata con l’apposito tappo.

Info: biogen idec – www.biogenidec.it

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