Importante controllare i sintomi oculari dell’allergia e curarli per tempo

Occhio all’Allergia!

  Salute  

Al via una campagna di sensibilizzazione sui sintomi oculari delle allergie, presenti in circa il 95% dei pazienti con rinite allergica e responsabili di conseguenze non trascurabili su qualità di vita e produttività lavorativa. Il progetto, promosso dall’Associazione Italiana di Aerobiologia,e sostenuto da Levoreact Oftalmico, coinvolgerà gli studi degli oculisti. “Occhio all’allergia”, la campagna educazionale al via negli studi degli oculisti e sul web, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sui sintomi oculari delle malattie allergiche, in primo luogo della rinite allergica, prende avvio da alcuni dati di fatto. “La congiuntivite è fra i sintomi principali della rinite allergica, eppure normalmente i soggetti che ne soffrono non riportano al proprio medico il problema dell’occhio rosso. – sottolinea il professor G. Walter Canonica,  Direttore della Clinica di malattie dell’apparato respiratorio e Allergologia dell’Università di Genova  -Nonostante circa il 95% dei pazienti con rinite allergica abbia anche un interessamento oculare, la congiuntivite è abbondantemente sottovalutata nel self reporting dei pazienti”. L’interessamento della congiuntiva è particolarmente frequente soprattutto nei pazienti che presentano una polisensibilizzazione, che sono cioè sensibili sia agli allergeni perenni come gli acari, sia agli allergeni stagionali, vale a dire i pollini. Ecco perché a promuovere l’iniziativa è AIA, l’Associazione Italiana di Aerobiologia (AIA), uno dei cui meriti principali è quello di effettuare il monitoraggio delle particelle presenti nell’aria (pollini, spore fungine) in collaborazione con Levoreact Oftalmico.

È grazie a questo impegno costante che vengono costruiti  i bollettini settimanali dei pollini per ogni area geografica e che vengono realizzati i calendari pollinici.  “La campagna educazionale “Occhio all’allergia” si inserisce nell’ambito della mission di AIA  di divulgare il messaggio sull’importanza dell’aerobiologia anche agli specialisti oculisti. – spiega la professoressa Gianna Luisa Moscato, Presidente AIA e Allergologa presso Fondazione Salvatore Maugeri IRCCS di Pavia - Nella loro pratica clinica gli oculisti sono spesso in presenza di pazienti con patologie come la congiuntivite la cui gravità può dipendere in larga misura dalle concentrazioni dei pollini nell’atmosfera  e che quindi possono trarre beneficio dal conoscerle per modulare la terapia. Con gli stessi scopi la campagna si rivolge anche ai pazienti con sintomi oculari, che per i motivi più sopra esposti potranno variare i loro comportamenti anche in base alle conoscenze sui dati di monitoraggio ambientale”.Non è solo l’elevata frequenza del disturbo a giustificare la scelta di promuovere la campagna: i sintomi oculari infatti sono fra quelli che più incidono negativamente sulla qualità di vita. “Uno studio osservazionale che abbiamo effettuato in quattro nazioni europee fra cui l’Italia ha permesso di dimostrare che la presenza di sintomi oculari non solo riduce la qualità di vita, ma diminuisce la produttività lavorativa e aumenta l’utilizzo di risorse. – aggiunge Canonica - Più in particolare, è emerso come la presenza dei sintomi oculari si correlasse con un maggior numero di ore di lavoro perse e con una compromissione della performance lavorativa”.I sintomi della congiuntivite allergica, in particolare il prurito oculare, la lacrimazione e l’arrossamento possono essere estremamente disturbanti per il paziente che cerca quindi un rapido sollievo. “Abbiamo diversi farmaci a disposizione per poter fronteggiare questi segni e sintomi. – spiega il professor Stefano Bonini, docente di Oftalmologia e di malattie dell’apparato visivo della Facoltà di Medicina e Chirurgia e Direttore della Scuola di specializzazione in Oftalmologia  del Campus Biomedico di Roma - Molti di questi però, pur essendo efficaci, hanno effetti collaterali. È  per esempio il caso degli steroidi il cui impiego a lungo termine può determinare un aumento della pressione oculare. Lo scopo è quello di cercare di utilizzare colliri che, senza alcun rischio, riducano la sensazione di prurito. A tale proposito sono disponibili preparati antistaminici, come la levocabastina, sicuri ed efficaci e che possono essere impiegati liberamente con ottimi risultati”. Spesso il paziente con l’occhio rosso cerca una prima risposta ai suoi disturbi in farmacia.  “Il farmacista potrà suggerire un farmaco di automedicazione tenendo in considerazione la possibilità di scegliere fra un collirio antistaminico puro a base di levocabastina piuttosto che un preparato contenente un decongestionante, che però necessita di una certa cautela di utilizzo in quanto, se impiegato per troppo tempo, può dare luogo a un fenomeno di rimbalzo alla sua sospensione.” - ricorda il dottor Felice Ribaldone, Membro del Comitato Centrale F.O.F.I. e Componente della commissione nazionale E.C.M. Quello di suggerire il preparato di automedicazione più adatto non è l’unico compito del farmacista che può anche indicare al paziente quando rivolgersi allo specialista per un approfondimento diagnostico. Fra gli obiettivi della campagna di sensibilizzazione sul tema dei sintomi oculari dell’allergia vi è infatti anche quello di aiutare il paziente a capire quando andare dal medico. Presso lo studio dell’oculista sarà possibile reperire materiale informativo sui sintomi a livello oculare dell’allergia e sulla gestione degli stessi attraverso un’opportuna visita dal medico specialista. Anche l’oftalmologo inoltre potrà approfondire la tematica grazie a un booklet scientifico dedicato.Il progetto sarà presente anche sul sito di servizio www.meteopolline.it.

 Versione stampabile




Torna