Expo2015 e Rio Mare insieme in un cammino lungo 4 anni per educare i bambini di oggi, la generazione del futuro, alla nutrizione responsabile

Best Food Generation, la tribù dell’Expo

  Food and beverage  

Lo scorso 17 ottobre 2011 Michele Carruba, professore all’Università degli Studi di Milano e Direttore del Centro di Studio e Ricerca sull’Obesità, Luigi Ballerini, medico psicanalista e scrittore per bambini, Fausto Tinti, professore associato di zoologia dell’Università di Bologna, Susanna Messaggio, conduttrice televisiva, e Lucia D’Adda, food redattrice di Blogmamma.it e blogger, hanno presentato la partnership tra Expo2015 e Rio Mare, che vede le due aziende concretamente impegnate per promuovere una corretta alimentazione tra i bambini delle scuole elementari.

La partnership, la prima che Expo2015 sigla con un’azienda, si concretizza nella realizzazione di un progetto didattico quadriennale, Best Food Generation, la tribù dell’Expo, dedicato alle scuole elementari primarie. L’obiettivo del progetto è quello di stimolare a scuola l’insegnamento della nutrizione responsabile e la formazione delle nuove generazioni, contribuendo così concretamente ed efficacemente a promuovere stili di vita corretti e sostenibili. Un cammino lungo 4 anni, nel corso dei quali i bambini, sotto la guida degli insegnanti e con l’aiuto dei kit didattici sviluppati volta per volta, potranno affrontare in classe il tema dell’alimentazione sotto diversi punti di vista dalla varietà, alla qualità/quantità fino alla scelta di prodotti che rispettino l’ambiente.

Siamo contenti che un marchio attento non solo agli aspetti nutrizionali, ma anche impegnato concretamente nella ricerca di soluzioni che contribuiscano a salvaguardare l’ambiente, come Rio Mare, abbia dato sin da subito piena adesione al progetto culturale di Expo 2015 – dichiara Giuseppe Sala, Amministratore delegato di Expo2015 S.p.A. – Questa partnership rappresenta per noi un importante passo verso il raggiungimento di uno degli obiettivi dell’Esposizione Universale: educare a una corretta alimentazione per favorire nuovi stili di vita, a cominciare dai bambini.

Siamo davvero molto orgogliosi di aver iniziato questo cammino insieme ad Expo2015 – ha dichiarato Ernesto Trovamala, Amministratore delegato di Bolton Alimentari che commercializza il marchio Rio Mare – Da anni ci impegniamo per diffondere la cultura del mangiar sano e questo progetto scuola è uno degli esempi concreti dell’impegno della nostra azienda a 360° per offrire prodotti sani e di qualità che rispettino l’ambiente e le persone. Per questo abbiamo abbracciato con entusiasmo l’iniziativa di Expo2015.

Dai dati dell’ultimo rapporto dell’Ocse sull’obesità risulta che in Italia ad otto anni, un bambino su tre è in sovrappeso o obeso: un dato che ci fa guadagnare il primo posto in Europa per obesità infantile. Come possiamo, dunque, aiutare i bambini a mangiar sano? Per insegnare a seguire un corretto stile di vita e un’alimentazione equilibrata, la scuola ha un ruolo di primo piano a diretto supporto del lavoro quotidiano dei genitori. Ancora oggi, invece, secondo recenti ricerche risulta che, su tutto il territorio nazionale, solo il 33% delle scuole ha avviato iniziative a favore di una sana alimentazione e dell’attività motoria.

Sviluppato e realizzato in collaborazione con il Prof. Michele Carruba, uno dei massimi esperti di nutrizione in Italia, e con il Dott. Luigi Ballerini, il progetto didattico declinerà il tema centrale della nutrizione responsabile nelle 4 aree tematiche, una per ogni anno scolastico, chiamando le classi a realizzare dei lavori creativi relativi al tema in corso. I lavori saranno poi giudicati da una commissione che eleggerà, ogni anno, la classe vincitrice, permettendo così alla scuola di appartenenza di vincere un premio.

Oggi sappiamo con certezza che mangiar bene significa vivere di più e vivere meglio, perché grazie ad una corretta alimentazione, si previene l’obesità diminuendo di conseguenza il rischio di malattie morali (come quelle cardiovascolari, tumorali ecc), di cui l’obesità è una delle cause. – ha affermato Michele Carruba durante la tavola rotonda –È molto importante, quindi, che la gente sia informata sui benefici di una dieta bilanciata. Noi, infatti, mangiamo mediamente 4 volte al giorno ma non sempre lo facciamo consapevolmente, come dimostrano i dati più recenti: in Italia oggi abbiamo il 12% di bambini obesi ed il 24% in sovrappeso. E questo è un dato preoccupante perché siamo i primi in Europa. Se, quindi, ancora non esiste una diffusa cultura della corretta alimentazione nella popolazione occorre impegnarsi per promuoverla a tutti i livelli, adulti e bambini. Soprattutto nei bambini, che non sanno cosa è giusto e cosa è sbagliato mangiare, se nessuno glielo insegna. Il più delle volte scorrette abitudini alimentari seguite dai genitori si trasferiscono ai bambini. Per questo la scuola assume un ruolo significativo: iniziando il prima possibile ad educare bene i bambini, favoriamo la costruzione di uno stile di vita alimentare corretto che si porteranno dietro per tutta la vita – conclude Carruba.

Nella vita di tutti i giorni, chi decide però veramente cosa si mangia a pranzo e a cena? Cosa realmente ci sia nel piatto, dipende dall’età dei membri della famiglia. – racconta Susanna Messaggio – Al piccolo cucino io (6 anni) e in genere mangia tutto, tranne le verdure con le quali devo ingegnosamente lavorare come un’acrobata per fargliele ingerire. La grande (16 anni), dipende molto dagli stati d’animo, io cucino, ma lei è capace di cambiare completamente quello che ha nel piatto, a seconda di come “ girano i suoi ormoni”. Se si sente gonfia predilige pesce. Altrimenti mangia tutto. In questo caso, come dice la nonna, meglio regalarle un vestito che invitarla a cena!

Come possiamo, dunque, portare i bambini a sperimentare piatti nuovi, che magari non sono sempre in linea coi loro desideri? Mai forzare i bambini a mangiare contro la loro volontà – ha spiegato Luigi Ballerini – dobbiamo piuttosto aiutarli stimolando l’imitazione dei comportamenti dei più grandi. Se i bambini vedono che gli adulti mangiano di gusto sono portati a partecipare alla stessa esperienza. Per loro sarà aderire a una soddisfazione che vedono già in atto. È, inoltre, molto importante - continua Ballerini - presentare la varietà come un valore: trasmettere nella quotidianità il piacere di assaggiare, senza forzare e rispettando i tempi del bambino.

Un suggerimento preso alla lettera da Lucia D’Adda. I miei figli hanno una dieta varia e sana perché li ho da sempre abituati a mangiare di tutto, coinvolgendoli in cucina nella preparazione dei piatti e nella spesa quotidiana. – conferma Lucia – Da quando ho intrapreso l’avventura del blog, inoltre, mi seguono e mi suggeriscono le ricette da preparare e da pubblicare. Proprio per questo da mamma e anche da blogger foodie, non posso che apprezzare l’idea di un progetto che educhi i ragazzi a mangiare sano, che li incuriosisca davanti a un alimento nuovo e che li sproni a variare il più possibile il loro menù quotidiano. E’ una sfida per loro, ma anche per noi mamme!

Perfettamente inserito nel cuore di un evento, qual è l’Esposizione Universale che vuole essere un momento di dibattito e confronto, dando visibilità alla tradizione, alla creatività e all’innovazione al fine di raggiungere un’alimentazione sana e sostenibile, il progetto scuola Best Food Generation, la tribù dell’Expo culminerà proprio nel 2015 con una serie di iniziative aperte ai bambini e alle loro famiglie di educazione alimentare, che promuovano contemporaneamente la cura e la protezione dell’ambiente, attraverso la scelta di quei prodotti eco-friendly, garantendo alle future generazioni un "pianeta sostenibile".

Per nutrire il pianeta e il mare innanzitutto è fondamentale conoscerli, conoscere bene come sono fatti, chi ci vive (animali, piante, alghe e batteri) e come funzionano (gli ecosistemi, le reti alimentari) – ha ricordato Fausto Tinti, Professore Associato di Zoologia, Dipartimento di Biologia Evoluzionistica, Facoltà di Scienze, Università di Bologna - Dalla conoscenza derivano rispetto - attenzione, cura e conservazione - e la capacità di usare in modo sostenibile le risorse (alimentari) del mare. Due passi fondamentali in cui soprattutto chi è chiamato a gestire (enti pubblici) e utilizzare (aziende private) le risorse naturali hanno un ruolo di grande responsabilità verso il futuro. – conclude Tinti – Rio Mare sta facendo la sua parte. Con scelte alimentari consapevoli e responsabili e con la propria intelligenza nell’uso delle risorse alimentari, ogni persona, ogni famiglia, ogni società umana può davvero nutrire il mare.

Nutrizione e sostenibilità ambientale, sono temi, infatti, particolarmente cari a Rio Mare, che da sempre lavora per portare dal mare alla tavola degli italiani prodotti genuini e ricchi di gusto che sposano il piacere della buona cucina con un’alimentazione sana e di qualità nel rispetto dell’ambiente, come testimoniato dal primo Report di Sostenibilità “Qualità Responsabile” presentato quest’anno.

Il progetto scuola Best Food Generation – la tribù dell’Expo rappresenta un’importante occasione in cui pubblico e privato, scuola e aziende, uniscono le proprie forze con l’obiettivo di promuovere e diffondere la cultura della corretta alimentazione, a partire sin dai primi anni di vita.

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