La misura del confine di Andrea Papini

Due topografi, uno svizzero (Paolo Bonanni) e un italiano (Giovanni Guardiano), sono chiamati dall’amministrazione di un piccolo comune delle Alpi per individuare i confini tra i due stati, andati perduti, e definire così la proprietà di una mummia emersa dai ghiacci. Il sindaco del piccolo paese italiano spera in tal modo di rilanciare il turismo del luogo. Le due squadre di esperti partono alla ricerca del soggetto, ma il maltempo smarrisce nelle nebbie la spedizione svizzera e spinge quella italiana a ripararsi in un rifugio accogliente. Dopo aver dichiarato che il corpo è “italiano”, i due gruppi festeggiano insieme nel rifugio e si accorgono – attraverso più piccoli dettagli come un cappello, una spilla, la pagina di un libro, documenti di un passato recente - di avere a che fare con un delitto del dopoguerra e il suo segreto.

La montagna, silenziosa e ruvida, accoglie una storia intrigante che comincia come una sorta di documentaristica cronaca di una spedizione scientifica per trasformarsi poi in un raffinato giallo investigativo.

Il film è ambientato nel Vigevano, il rifugio di montagna situato a tremila metri di quota sul Monte Rosa, oggi è facilmente raggiungibile con le funivie che salgono sia dal versante piemontese sia da quello valdostano. Il rifugio, ampio e dotato di diversi saloni con affacci su panorami magnifici, è stato il teatro di posa, per interni ed esterni, della realizzazione del film.

Gli attori e lo staff di tecnici di prim’ordine hanno vissuto, tra settembre ed ottobre 2009, nello stesso luogo delle riprese. Tra gli attori segnaliamo, anche Peppino Mazzotta, proveniente da “Il commissario Montalbano”, che interpreta la parte del gestore del rifugio.

La realizzazione del film è stata resa possibile anche grazie all’apporto delle comunità locali di Alagna e Varallo, del corpo guide, dell’elisoccorso e delle funivie del Monterosa ski.

Il film è uscito venerdì 6 maggio 2011.