Sanctum 3D di Alister Grierson

Il thriller d'avventura Sanctum in 3D, tratto da una storia vera, segue le avventure di una squadra di speleologi che, nelle viscere dell'Oceano Pacifico, esplorano in Nuova Guinea le caverne sottomarine di Esa-Ala, situate nel sistema di grotte più insidioso, inesplorato e meno accessibile al mondo, alla ricerca di nuovi condotti e di anfratti ancestrali.

La squadra è guidata da Frank McGuire (Richard Roxburgh), un esperto sommozzatore. Nella squadra ci sono anche Josh (Rhys Wakefield), l’adolescente suo figlio, in pieno dissidio paterno, Carl, il ricco finanziatore della spedizione e Victoria, la sua fidanzata.

Durante la loro missione si scatena una tempesta tropicale, che inizia ad allagare le grotte,  rende impossibile la risalita e li obbliga a cercare rifugio all'interno di una grotta, molto in profondità. Il gruppo è così costretto a passare attraverso i fondali dell’oceano per trovare una via di uscita che possa farli riemergere in superficie e condurre verso il mare, spingendosi sempre più in profondità tra luoghi inesplorati, combattendo contro acque vorticose, in una situazione claustrofobica e di panico.

Per girare il film sono state utilizzate le stesse macchine da presa che Cameron ha sviluppato per la lavorazione di Avatar. Ma si sguazza  fra le immagini con gli occhiali polarizzati solo quando i protagonisti si muovono fra gli abissi del Pacifico e le cattedrali marine con le loro ingombranti mute da sub. L'effetto del 3D si esaurisce presto e il giovane regista australiano si dimostra poco educato nell’utilizzo dell’apparato tecnologico, arrancando fra piani stretti, montaggio serrato e personaggi ai margini del quadro.

Il film, nei cinema dall’11 febbraio 2011, è particolarmente interessante per l’aspetto tecnologico, la mappatura animata degli ambienti, il gioco al massacro fra survivors e la commistione  fra avventura esotica e thriller d'azione.