La mostra allestita alla Triennale di Milano può essere visitata fino al 10 ottobre

“Il segno Alfa”: cento anni in mostra alla Triennale

  Cultura e Spettacoli  

“Il segno Alfa”, la mostra allestita alla Triennale di Milano racconta l’Alfa Romeo, l’automobile che per un secolo parla agli italiani (e non solo) di modernità. Infatti è esempio di tecnologia, stile, innovazione, e di prestazione che da un lato si nutre del sogno e dall’altro affonda le radici nella quotidianità.

Curata da Francesco Casetti in occasione del centenario di fondazione della casa milanese (il 24 giugno del 1910 uscì dallo stabilimento del Portello di Milano il primo modello,  la Alfa 24hp progettata dal geometra piacentino Giuseppe Merosi) l´esposizione punta a ripercorrere la presenza dell’Alfa Romeo sullo sfondo delle vicende culturali e sociali dell’Italia, con l’idea di mostrare più che l’automobile con la sua industria e la sua tecnologia, l’immaginario che la accompagna. Lo scopo è quello di suscitare nello spettatore due atteggiamenti congiunti: lo stupore, ma anche il piacere di riconoscere – e di riconoscersi. La mostra presenta un’ampia selezione di automobili, ambientandole nel loro tempo: nelle singole sale i vari decenni del ‘900, rappresentati dalle automobili, da documenti fotografici e da opere d’arte. Le automobili dialogano così con una serie di oggetti e documenti che ricostruiscono lo spirito del decennio e gli spunti di un secolo.

In mostra saranno inoltre presenti nove video con scene da film e da documentari in cui automobili Alfa Romeo sono inserite in situazioni di vita, film conosciuti o meno noti che lo spettatore potrà riscoprire attraverso rapidi frammenti, e manifesti pubblicitari Alfa Romeo che evocano sia atmosfere da sogno sia scene di vita quotidiana. Il rapporto con un secolo di storia italiana è costante e ben evidenziato. La mostra é accompagnata da una cronologia ragionata, composta da Peppino Ortoleva, storico di media e del costume, destinata ad accentuare i contatti tra le vetture e la storia politica, sociale e culturale del Paese e da prime pagine del Corriere della Sera con riferimenti a eventi politici o sociali cruciali per il decennio in questione. Completano il percorso una selezione di opere d’arte a testimoniare lo spirito di 100 anni di creatività Italiana, la stessa immagine guida della mostra è una rielaborazione grafica di un disegno inedito di Fortunato Depero con un’automobile in velocità.

Una musica di sfondo composta da Giovanni Albini accompagna il visitatore nel percorso che parte dai modelli più antichi – quelli nati prima della Grande Guerra – per passare alle fortunate vetture di Vittorio Jano (progettista dal 1923) ai bolidi da corsa, alla Giulietta del 1954 che portava le famiglie in vacanza; alla Giulia, che l’immaginario associa ancora alle auto di Polizia e Carabinieri; al mitico Duetto, il modello di maggior successo internazionale nato nel 1966 (vedi il film Il Laureato) e poi quelle auto che hanno sognificato innovazione: come la Giulia, nata nella galleria del vento del Politecnico di Torino, l’Alfa Sud, del 1971, prima Alfa a trazione interiore; e l’Alfetta 2000 td, del 1979, primo turbo diesel italiano; per arrivare alla 156, auto dell’anno nel 1998. Una storia molto più frastagliata e intensa di quella qui sintetizzata, una storia che parla di lavoro e di ingegno, di campioni del volante e di operai, di un’industria e di tutto ciò che l’automobile ha significato nella crescita e nella maturazione del Paese. Una storia che vale la pena approfondire, magari cominciando proprio dalla mostra di Milano.

Info: www.triennale.org.

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