Un museo d’importanza mondiale

Richard-Ginori e il Museo di Doccia

  Arredo e Design  

La consapevolezza e la sensibilità culturale di Richard-Ginori sono rafforzate dalla presenza, sullo stesso terreno della manifattura a Sesto Fiorentino, del Museo di Doccia, custode dell’eredità di una storia dettagliata sin dalle origini e di un considerevole patrimonio artistico. Secondo per importanza in Europa per la porcellana e primo al mondo per numero di preziosi pezzi Ginori, il Museo è continuo oggetto di visite da parte di gruppi di studio, estimatori e artisti, numerosi provenienti dall’estero.

Nel percorso museale, i primi manufatti, trasformati attraverso gli anni in pezzi d’arte unici, si uniscono a capolavori storici, in grado di documentare epoche e mode, preferenze e abitudini di mecenati, regnanti, casate, dall’epoca medicea attraverso il regno dei Lorena, dal periodo napoleonico fino ai nostri tempi.

L’edificio che lo ospita, adiacente allo stabilimento, è stato appositamente progettato da Pier Niccolò Berardi per fungere da essenziale contenitore di tanti decori e inaugurato nel 1965, qualche anno dopo l’insediamento della manifattura da Doccia a Sesto Fiorentino.

L’unicità delle antiche forme

E’ difficile tenere conto, nella cronologia di questa azienda, di tutte le invenzioni artistiche e delle forniture storiche catalogate negli archivi del Museo di Doccia. I capolavori più rappresentativi sono affidati a famosi musei internazionali come Palazzo Pitti a Firenze, il Victoria & Albert Museum e il British Museum di Londra, il Metropolitan Museum di New York, il Museo dell’Ermitage a San Pietroburgo. Spesso i pezzi rari della collezione del Museo Richard Ginori, dal Settecento glorioso al più recente razionalismo decorativo, vengono ceduti in prestito a curatori internazionali per allestire esposizioni.

Conservati soprattutto negli Archivi del Museo, ma anche nei reparti creativi della produzione, gli oggetti del passato sono spesso prototipi per le attuali riproduzioni. Vassoi e vasellame, teiere e terrine, zuppiere e marescialle, bassorilievi e tête-à-tête, urne e trofei, bacinelle e brocche, lampadari a braccia, sedute da giardino, figure per abbellire gli ambienti. Non mancano esemplari dal risvolto tecnico e curioso, con finalità più funzionali, come stufe in maiolica, alambicchi, accessori per chimica e farmacia, strumenti per la fotografia e persino per l’uso elettrotecnico.

La summa dell’abilità artistica della manifattura di Doccia si condensa nelle minuscole figure in porcellana e biscuit: gruppi, statuine singole, piccoli animali, rarità da collezionare, in sostituzione delle più antiche sculture. Molto pregiati e di valore, questi oggetti hanno un vasto pubblico di estimatori e sono frutto di esperienze produttive di varie epoche che hanno arricchito di talento le maestranze.

Il percorso per aree tematiche

Le sezioni della collezione permanente, in ordine cronologico, sono dedicate all’illuminato fondatore Carlo Ginori, funzionario del Granducato di Toscana, alla ricca collezione da lui voluta di Modelli e Cere delle botteghe Granducali, alle elaborate riproduzioni in porcellana di sculture della statuaria classica, ai primi piatti e decori per

la tavola del tardo settecento (Galli Rossi, Roselline, Frutte Sparse), all’era dell’innovazione delle forme (con le prime fornaci all’italiana) e all’introduzione dello stile neoclassico, alla trasformazione, nell’ottocento, dell’opificio artigianale in impianto

industriale (nasce la Richard-Ginori), all’era Gio Ponti e alla sua ricerca della perfezione formale, alla successiva rivisitazione attraverso il design industriale di tecniche e principi funzionali contemporanei, fino al capitolo dedicato ai committenti famosi.

Il rinnovamento e i grandi designers

Il geniale architetto Gio Ponti fu direttore artistico di Richard-Ginori tra il 1923 e il 1930. Il suo programma di rinnovamento integrale di forme e decori, di grafica e loghi ha lasciato una traccia significativa. Il linguaggio di Ponti è un’originale interpretazione dell’Art Déco. Nell’Archivio del Museo di Doccia sono conservati il suo carteggio e i disegni autografi. Alcuni pezzi famosi vengono continuamente chiesti in prestito dai più autorevoli musei del mondo. Ma anche in tempi più recenti, negli anni Novanta, Richard-Ginori ha inseguito il rinnovamento degli stili e ha commissionato a nove talenti del design italiano, scelti nell’ambito milanese, altrettanti progetti. Tutti in bianco assoluto, improntati all’essenzialità moderna e alla revisione del percorso estetico del passato i meravigliosi prototipi di Achille

Castiglioni, Enzo Mari, Aldo Rossi, Angelo Mangiarotti sono visibili al Museo Doccia, mentre altri sono stati messi in produzione, come il servizio di Sergio Asti (la forma Nuvola) e la proposta di Albini-Helg-Piva (Odissea in vitreous china). Un filone di pulizia di forme e moduli già precedentemente esplorato con successo da Giovanni Gariboldi, successore di Ponti. Suo il servizio Ulpia, presentato in Triennale nel 1954 e gli ancora attualissimi impilabili pezzi del servizio Colonna (premio Compasso d’Oro nel 1954). Un’ottica minimalista ripresa anche da Gino Campana, direttore della manifattura fino al 1974, con il set di ispirazione “cinese” Song e quindi, a circa trent’anni di distanza, dal progetto di Giugiaro Design per il servizio Funè.

Visite, iniziative, corsi

Curatrice del Museo è Oliva Rucellai, storica dell’arte, esperta di ceramica europea dal XVIII al XX secolo. Al Museo di Doccia si ricollega anche l’iniziativa di alto valore artistico e molto apprezzata di organizzare i corsi di pittura su porcellana, che si ripetono più volte nell’anno e la cui durata di quattro giorni prevede una full immersion; le lezioni vengono tenute direttamente nei laboratori dai Maestri del reparto Pittoria della manifattura Richard-Ginori. Il programma prevede l’insegnamento secondo il metodo più antico e tradizionale della tecnica della decorazione a terzo fuoco e dello spolvero, oltre a nozioni sull’utilizzo del colore con pennelli squadrati e a corpo e punta.

Il museo organizza anche un calendario di conferenze che si tengono presso la sede e a volte realizza piccole mostre itineranti dei pezzi più significativi. E’ possibile effettuare visite guidate al museo e allo stabilimento su prenotazione.

In mostra nel mondo

Tra i capolavori Ginori attualmente in mostra nel mondo si segnala l’esposizione Il Modo Italiano in svolgimento al Montreal Museum of Fine Arts (Canada) fino al 27 agosto 2006. L’esposizione si sposterà quindi al Royal Ontario Museum (7 ottobre 2006 – 25 febbraio 2007) e al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (3 marzo – giugno 2007). Per contattare direttamente il Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia scrivere a museo@richardginori1735.com.; per informazioni consultare il sito www.museodidoccia.it.

(F.D.Scotti)

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