Scoperte archeologiche

Turismo israeliano

  In viaggio tra gusto e cultura  

Israele riesce sempre a sorprendere, ma in questo periodo dell’anno saprà impressionare con lo splendore di una natura vivace e rigogliosa, gli appuntamenti culturali e sportivi delle dinamiche città, la storia del’Occidente che da qui prende vita e si rinnova.

Rivoluzionaria scoperta archeologica a Nazareth: portata alla luce casa del tempo di Gesù. Durante un importante scavo archeologico realizzato dalla Israel Antiquities Authority (IAA), sono stati portati alla luce i resti di una abitazione dei tempi di Gesù.

Nel 1969 la Chiesa dell´Annunciazione è stata eretta nel luogo identificato dalla fede cattolica con la casa di Maria, costruita sopra i resti di tre chiese precedenti, la più antica delle quali è attribuita al periodo bizantino (IV secolo d.C). Secondo la dottoressa Yardenna Alexander, direttore degli scavi: La scoperta è della massima importanza, poiché rivela per la prima volta una casa del villaggio ebraico di Nazareth e getta così luce sul modo di vivere al tempo di Gesù. L´edificio che abbiamo trovato è piccolo e modesto, ed è più probabile tipico delle abitazioni di Nazareth in quel periodo. Dalle poche fonti scritte che ci sono, sappiamo che nel I secolo d.C. Nazareth era un piccolo villaggio ebraico che si trova all´interno di una valle. Fino ad oggi una serie di tombe dal tempo di Gesù sono state trovate a Nazareth, tuttavia, non sono emersi resti precisi di questo periodo.

Lo scavo ha portato alla luce anche un ampio muro che risale al periodo mamelucco (XV secolo d.C), Questo edificio prima consisteva di due stanze ed un cortile in cui vi era una cisterna scavata nella roccia dove l´acqua piovana veniva raccolta. Pochi i manufatti recuperati dall´interno dell´edificio e quasi tutti del primo periodo romano. Portati alla luce anche differenti frammenti di vasi di gesso, utilizzati solo dagli ebrei, in quanto lontani da qualsiasi forma d’impurità.

In mostra all’Harbor Beach di Cesarea un sarcofago con testa di Medusa di 1700 anni fa Un antico sarcofago di oltre 1700 anni è in mostra in questi giorni all’Harbor Beach di Cesarea Marittima. Impressionante il coperchio che rappresenta una testa di Medusa.

Affascinante la storia di questo mito che pietrificava chiunque la guardasse, personaggio mitologico che, come sempre il mito greco, s’inserisce poi nel teatro.

L’utilizzo della sepoltura all’interno di un sarcofago di pietra è di evidente matrice pagana e da lì si è poi trasferita anche nella tradizione cristiana e talvolta ebraica a partire dal V sec. d.C. Il sarcofago esposto non è certamente un reperto isolato: nella città i defunti della classe elevata venivano sepolti all’interno di sarcofagi in veri e propri mausolei.

Esposti altri reperti, tra cui iscrizioni funerarie come quella di un marito, Eliphis, che dedica il monumento funerario all’amata moglie scomparsa Manophila.

Scoperto a Tel Aviv edificio del IX-VIII millennio a.C.

Resti d’insediamenti urbani collocabili tra il IX e l’VIII millennio sono stati portati alla luce da recenti scavi condotti a Tel Aviv dalla Israel Antiquities Authority.

Recenti scavi nell’area di Ramat Aviv

Si tratta di una scoperta straordinaria come dichiarato da Ayelet Dayan responsabile dello scavo in quanto la scoperta testimonierebbe la prova di un’abitazione permanente fin dall’VIII millennio influenzando così le successive scelte dei coloni antichi nella scelta del luogo in cui scegliere di vivere.

Come sempre è la ceramica che fornisce i mezzi per una corretta datazione e qui frammenti di periodo neolitico ne testimoniano l’età. Sono stati portati alla luce resti di un’abitazione con almeno tre stanze e, fatto questo destramente importante, resti di strumenti utilizzati per la lavorazione delle pietra.

Portato alla luce un torchio di 1400 anni fa

Scavi condotti dalla Israel Antiquities Authority vicino a Nahal Soreq tra Beit Shemesh e Ashdod hanno portato alla luce un enorme torchio ottagonale risalente al periodo tardo-bizantina (VI-VII secolo d.C).

Si tratta di uno dei torchi più grandi mai ritrovati in Israele a testimoniare che tale strumento veniva utilizzato per la produzione di vino non solo locale, ma soprattutto destinato all’esportazione del prodotto in Egitto. Insieme al torchio sono state portate alla luce anche vasche di raccolta dove il vino veniva lasciato a fermentare per almeno 5 giorni duranti i quali venivano aggiunti profumi ed aromi locali per rendere il prodotto prezioso ed adatto ai raffinati palati a cui era destinato.

Ulteriori informazioni: www.goisrael.it.

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