Un viaggio intrigante nel tacco d’Italia

Tutto il Salento minuto per minuto

  In viaggio tra gusto e cultura  

Salento : la punta estrema del tacco d’Italia. Tanti oramai hanno imparato a conoscere ed apprezzare la terra salentina come meta di vacanze estive, per il suo mare cristallino e le spiagge incontaminate, ma pochi sanno che anche l’entroterra è ricchissimo di natura, arte, tradizioni e gastronomia, che meritano un viaggio fuori stagione, quando si può girare tranquillamente senza imbattersi in torme di patiti della tintarella.

È per far conoscere queste attrattive che Carmen Mancarella, Direttrice di Spiagge, rivista di turismo del Salento (www.spiaggepuglia.it), ha organizzato una visita a inizio dicembre, con il supporto di operatori turistici locali, per un gruppo di giornalisti di tutta Italia. Una visita così intensa e ricca di emozioni che viene voglia di raccontarla come una cronaca sportiva.

Il fischio di inizio non lo dà un arbitro, ma il capostazione di Termini che il 5 dicembre ci fa iniziare il viaggio da Roma a Lecce su un comodo Frecciarossa. Alle 19.30 Carmen ci accoglie e ci porta subito verso Minervino, che sarà la nostra base logistica per tutta la durata del tour; verremo ospitati in tre diversi Bed & Breakfast, noi a Palazzo Scarciglia (www.palazzoscarciglia.it), magnifica dimora baronale del ‘700 nel centro di Minervino, gestita dai gentilissimi Giuseppe e Carmela Moncullo, altri colleghi nel vicino paese di Cocumola a Casa Pasca (www.casapasca.it), masseria rimodernata, e altri a Li Pusciai (www.lipusciai.it), struttura più moderna. Tutte le sistemazioni daranno comunque ottima prova, con stanze confortevoli e ricche colazioni a buffet.

Prima di raggiungere i B&B facciamo però una puntata al presepe vivente di Minervino, ospitato in un suggestivo antico frantoio ipogeo, e organizzato dalla cooperativa Officina Giovani Minervino (Tel. 3457174777). Qui abbiamo il primo incontro con due specialità locali, il vino negramaro e le pittule, palline di pasta lievitata fritta, che ritroveremo spesso nel tour.

Il giorno seguente, accompagnati anche dal Sindaco di Minervino Ettore Caroppo, ci inoltriamo nelle vaste piantagioni di ulivi che circondano il paese per andare a visitare due importanti resti di civiltà preistoriche, un dolmen e un menhir. Breve sosta alla chiesa di S. Anna, con affreschi del ‘200, e poi via verso il mare di Santa Cesarea, famosa località termale oltre che balneare. Qui spicca tra tutte le altre costruzioni Villa Sticchi edificio in stile orientale con magnifico affaccio sul mare che i proprietari ci consentono gentilmente di visitare. Subito a fianco sorge il noto ristorante Il Villino (www.ilvillinosrl.it), dove abbiamo modo di assaporare la grande cucina di mare pugliese.

L’ottimo pranzo meriterebbe una digestione di tutto riposo, ma troppe sono le cose da vedere e ripartiamo per Vaste, dove visitiamo nel palazzo baronale un interessante museo con ritrovamenti dell’antica civiltà messapica, guidati da giovani della cooperativa Penelope 2000 (Tel. 0836904350). Nel vicino paese di Poggiardo sono invece esposti, in un locale nella piazza centrale, gli affreschi del X e XI secolo ivi trasferiti dalla cripta della chiesa di S. Maria degli Angeli.

Il pomeriggio si chiude a Specchiagallone, frazione di Minervino, dove il signor Donato Caroppo, gestore di un antico forno a legna (www.panificiocaroppo.it), ci illustra le tecniche di preparazione di vari tipi di pane tradizionale pugliese, nonché di altre specialità i cui assaggi costituiscono in pratica una più che lauta cena. Dopo una sosta rinfrescante nei nostri B&B la serata si conclude con la partecipazione allo spettacolo teatrale che inaugura la stagione del rinnovato teatro comunale di Cavallino.

Il secondo tempo della partita inizia con la visita a Palmariggi di una delle più antiche aziende della zona, l’oleificio Cazzetta fondato nel 1899 (www.oliocazzetta.com), che dalle olive ogliarole salentine e celline di Nardò ricava tre eccellenti qualità di olio: il “prezioso”, dal profumo fruttato, il “quattro macine”, più dolce, e lo “spontaneo”, il più leggero indicato per piccoli e anziani. Una vera specialità esclusiva è poi l’amaro alle olive nere, prodotto in base ad una antica ricetta di monaci locali.

Dall’olio si passa ai dolci, con una puntata alla pasticceria Chéri di Campi Salentina (www.pasticciottoaobama.com). Qui il titolare Angelo Bisconti ha rielaborato in modo originale il pasticciotto, tipico dolce della tradizione leccese (un involucro di pastafrolla riempito di crema), creandone una versione al cacao battezzato “pasticciotto Obama” in onore del presidente … abbronzato!

All’ora di pranzo ci spostiamo a Cellino San Marco, paese che il pubblico italiano conosce come sede della masseria del cantante Al Bano, ma che tanti intenditori di vino di tutto il mondo associano invece alle Cantine Due Palme (www.cantineduepalme.it), modernissima industria vinicola nata venti anni fa come Cooperativa agricola, e divenuta oggi un punto di riferimento nel settore. I vini Due Palme, perfezionati sotto la sapiente guida dell’enologo Angelo Maci, hanno vinto più volte il Vinitaly e altre prestigiose esposizioni internazionali, guadagnando anche il riconoscimento dei Tre Bicchieri della nota Guida dei Vini d’Italia del Gambero Rosso. La produzione, che si avvicina ai 10 milioni di bottiglie l’anno, va per il 90% all’estero ed è oggi il vino ufficiale servito in business class di Lufthansa e Singapore Airlines.

Dopo tante visite a carattere gastronomico, il pomeriggio è tempo di tornare ad apprezzare le attrattive storico-culturali del Salento, e così ci spostiamo a Brindisi, la città che al tempo dei Romani era seconda solo a Roma per importanza, essendo il terminale della Via Appia e la porta di ingresso di tutte le mercanzie e le spezie provenienti dall’Oriente. Il museo provinciale Francesco Ribezzo ospita importanti collezioni di epigrafi, di statue in marmo, di figure in bronzo ripescate nel mare antistante che poco hanno da invidiare ai famosi bronzi di Riace, di vasellame sia di provenienza greca   che di civiltà messa piche locali. Al termine della visita, guidata dalla Direttrice D.ssa Angela Marinazzo, incontriamo per una breve conferenza stampa il presidente della provincia di Brindisi Massimo Ferrarese e l’assessore alla cultura D.ssa Paola Baldassare, che illustrano le numerose iniziative in corso per meglio valorizzare sia il museo stesso che più in generale le attrattive di Brindisi e della sua provincia. La visita a Brindisi si conclude poi con un’altra ottima cena a base dello squisito pesce pugliese al ristorante L’araba fenice (www.fenicebrindisi.it), nel pieno centro cittadino già risplendente di luminarie natalizie.

Il giorno seguente, 8 dicembre, la mattina percorriamo la panoramica costiera a nord di Santa Cesarea, punteggiata dai resti di numerose torri di avvistamento costruite nel ‘500 per difendersi dalle frequenti incursioni dei pirati saraceni. Arriviamo quindi al promontorio di Roca Vecchia, dove si sovrappongono resti di civiltà preistoriche (II millennio a.C.), messapiche (III secolo a.C.) e medievali. Ci fanno da guida le giovani ricercatrici dell’associazione culturale UniROCA (Tel. 3881686286), organismo collegato al laboratorio di scienze applicate all’archeologia dell’Università del Salento. Terminata la visita di Roca Vecchia, ci attende il vicino paese costiero di San Foca, dove il ristorante Sapore di mare (Tel. 0832 881006) ci fa gustare un ennesimo esempio di cosa la cucina pugliese riesce a realizzare con i prodotti delle sue acque pescose.

La fine dell’educational tour purtroppo si avvicina rapidamente, ma restano ancora due perle importanti della collana. La prima è il paese di Cavallino, con il suo museo messapico diffuso, ampia area punteggiata da resti di costruzioni messa piche che è anche fruibile dai cittadini come parco pubblico, e con l’imponente palazzo marchesale della famiglia Castromediano, di cui si visita il salone delle feste splendidamente affrescato. E la seconda, per chiudere in bellezza, è il capoluogo Lecce, città che non ha bisogno di presentazioni perché costituisce ormai una meta turistica internazionale. Oltre a girovagare per il centro ed ammirare i suoi famosi palazzi e chiese in stile barocco leccese, ci viene offerta la possibilità di conoscere anche una forma tipica ma poco nota di artigianato leccese, la lavorazione della cartapesta. Nulla a che fare, sia ben chiaro, con i mascheroni del carnevale di Viareggio: la cartapesta lavorata a Lecce è una carta speciale che viene sapientemente manipolata creando soprattutto figure di arte sacra (crocifissi, statue di santi) con un realismo e una solidità che le rende indistinguibili da statue in legno o pietra. La Casa dell’artigianato leccese (www.artigianatoleccese.com) espone presso la propria sede un’infinità di statue di tutte le dimensioni, ma ne realizza all’occorrenza anche su ordinazione.

Non rimane che fare onore per l’ultima volta alla cucina pugliese presso il ristorante La Remesa a Cavallino (Tel. 0832611994) e tornare ai nostri B&B. La mattina seguente prepariamo tristemente i bagagli per il rientro, dopo un tour che ci ha consentito di capire quanto veramente l’Italia sia uno scrigno di tesori naturali ed artistici in tutte le regioni. La Puglia, e in particolare il Salento che ne è la punta più meridionale    possono sembrare a prima vista lontani da raggiungere per chi viene dal Nord Italia o addirittura dall’estero, ma anche per chi non vuole affrontare un lungo viaggio alla guida della sua auto ci sono valide soluzioni, come usufruire di uno dei numerosi voli low cost su Brindisi e poi noleggiare un’auto in loco, oppure arrivare a Lecce comodamente in treno con la propria auto al seguito. La capacità di muoversi autonomamente sul posto è comunque essenziale per poter godere appieno di tutte le bellezze che attendono il visitatore. E ce ne sono veramente tante!

Ugo Dell’Arciprete

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