Un vino che riflette, nel suo colore giallo paglierino, venature verdognolo-dorate, molto attraenti

Bianco di Custoza

  Food and beverage  

La vocazione del Bianco di Custoza deriva dalla perfetta armonia tra sapienza enologica, tradizione della vite, particolari fattori climatici e pedologici propri dell´anfiteatro morenico, formato dal ritiro dei ghiacci in epoca quaternaria, compreso fra la sponda meridionale del Garda Veronese, il Mincio e l´Adige.

La superficie complessiva coltivata a vigna comprende tutto o in parte il territorio di 9 comuni: Pastrengo, Bussolengo, Sona, Sommacampagna, Valeggio sul Mincio, Peschiera del Garda, Lazise, Villafranca e Castelnuovo del Garda.

Il nome di questo celebre vino bianco deriva da Custoza, frazione di Sommacampagna, che era un´antica stazione di guardia e custodia. Controllava dall´alto delle sue colline i passaggi nella Via Postumia, la via consolare romana, costruita nel 148 a.C. dal console romano Postumio Albino, per congiungere Genova e il suo porto con Aquileia, a sua volta sede di un grosso porto fluviale accessibile dal Mare Adriatico.

In questa isola felice, inserita nella grande tradizione enologica veneta, vengono coltivate le uve del Bianco di Custoza con tecniche all´avanguardia che hanno trasformato l´amore per la vite in un arte raffinata. I vitigni coltivati nella zona del Bianco di Custoza sono: la Garganega, il Trebbiano toscano, il Trebbianello, la Bianca Fernanda, la Malvasia toscana, il Riesling italico, il Sauvignon, il Pinot bianco e lo Chardonnay. Sui colli morenici a sud del Garda non mancano altri vitigni a frutto bianco: il Trebbiano di Soave, il Muller Thurgau, i Moscati bianco e giallo. Inoltre, visto che la zona del Bianco di Custoza si sovrappone per buona parte a quella del Bardolino, non mancano i vitigni a frutto rosso: Corvina, Rondinella, Molinara e Negrara.

Le tipologie di vino sono quattro: Bianco di Custoza, Bianco di Custoza Superiore, Bianco di Custoza Spumante e Bianco di Custoza Passito. Il Bianco di Custoza è considerato per il profumo ed il sapore un ottimo aperitivo, ma anche vino da tutto pasto, ben accompagnato con antipasti magri, primi piatti di vario tipo, pesci, bolliti, grigliate miste, arrosti, dolci e dessert anche nella versione "Spumante naturale".

Il Bianco di Custoza si abbina a molti piatti ed in disparate occasioni, a tavola e fuori pasto, anche come vino da dessert.

Dal 1994 il Consorzio di Tutela del Vino Custoza, nato per volontà dei viticoltori e dei vinificatori, garantisce al consumatore l’origine di questo vino DOC, attraverso il controllo dell’intera filiera di produzione,dal vigneto alla bottiglia

Il territorio di produzione può essere visitando seguendo il tracciato della Strada del Bianco di Custoza. Gli itinerari sono caratterizzati principalmente dalla presenza di due ville, la seicentesca villa Pignatti Morano che domina il colle Bellavista verso la Val Padana e la Villa Medici, che risale al Settecento, posta alle falde del colle Belvedere. Il sentiero “Ammiracustoza”, permette di mantenere e valorizzare quanto Custoza offre agli amanti della natura, della storia e della cultura. Il percorso è da effettuare a piedi o in bicicletta, è lungo circa 8 Km e attraversa la zona più suggestiva e affascinante della frazione. 18 i punti di sosta e di osservazione. Caratteristico anche il sentiero rurale Tamburino Sardo, lungo circa 3 chilometri, di facile percorribilità, che si scioglie in parte sul piano e in parte sul crinale di Monte Croce, dove sorge la storica casa, cui fa riferimento il racconto del De Amicis. Da qui si apre il balcone panoramico sul paesaggio vitato, caratterizzato da grandi estensioni di vigneti ed interessanti scorci ambientali, vecchie corti rurali e ville con parco. Dall’altura lo sguardo può spaziare fino al Monte Baldo, al gruppo del Carrega e, al di là della Pianura Padana, fino agli Appennini.

Info: Consorzio Tutela Vino di Custoiza DOC – Piazza Matteoti, 8, 37011, Bardolino (VR) – te. 0456212567 – fax 0457210820 – www.vinocustoza.itinfo@vinocustoza.it.

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