Tra la bellezza delle dame e le sfavillanti armature, lo sfolgorio dei colori delle bandiere e lo scalpitio dei nervosi purosangue inizia la Giostra .....

La Giostra della Quintana di Ascoli Piceno: un’autentica pagina di Medioevo che riaccende ogni anno la passione nell’animo degli Ascolani, proponendosi all’ammirata attenzione di migliaia e migliaia di turisti

  In viaggio tra gusto e cultura  

Ad Ascoli Piceno, città che gli antichi Sabini fondarono su uno sperone di roccia alla confluenza dei fiumi Tronto e Castellano, il secondo sabato di luglio e la prima domenica di agosto si ripete dal 1955 la magia della Quintana.

Sul piano promozionale, questa è senz´altro la manifestazione più trainante della Regione Marche e una delle più suggestive a livello nazionale. Con i suoi 1.500 figuranti in costumi del ´300, che sfilano nella suggestiva cornice del centro storico di Ascoli Piceno tra ali di folla, e l´avvincente Giostra al Campo de Giochi può vantare una media di 10.000 mila presenze annue nelle due edizioni.

Già negli antichi statuti del 1377 si parlava di giochi in onore del Santo Patrono. Un gruppo di appassionati ascolani, tra cui ricordo soprattutto il prof. Carlo Baiocchi, ha riportato in vita quest’antica tradizione con grandi sacrifici anche personali.

La giostra della Quintana é una gara d’abilità e destrezza nella quale si cimentano per la conquista del Palio, sei cavalieri. Ciascuno rappresenta un Sestiere della città, secondo l’antica suddivisione urbanistica medioevale.

La manifestazione inizia la sera precedente la giostra con una cerimonia religiosa officiata dal Vescovo della città: l’offerta dei ceri e la benedizione dei cavalli. Durante la cerimonia, che si svolge sul sagrato della Cattedrale, avviene anche l’estrazione a sorte per l’ordine di partenza dei Cavalieri Giostranti. Si tratta di momenti abbastanza intensi, anche di calore religioso, perché la cerimonia si svolge, come detto, sul sagrato della Cattedrale dedicata al patrono della città: S. Emidio da Treviri, in tutto il mondo venerato come un Santo che protegge dal flagello del terremoto.

E siamo finalmente all’atteso giorno della Quintana.

La parte più attraente, più spettacolare è costituita dal Corteo Storico che vede materializzarsi un lungo serpente di almeno 1400 /1500 partecipanti vestiti con abiti che sono una riproduzione fedele dei panneggi medioevali desunti da affreschi e da altri disegni d’epoca. Oltre che per i costumi, anche per le armi, (le picche, le alabarde, le corazze, gli elmi, le grandi spade) si fa ricorso a vecchi disegni d’artigianato medioevale, ma non poche sono le armi “autentiche” che nobili ascolani ancora posseggono e conservano gelosamente e che solo nel giorno della Quintana permettono che siano impugnate da cavalieri, armigeri e capitani. Lo stesso discorso vale per antichi strumenti di liuteria. Nel corteo storico, infatti, oltre alle figure militari e di magistrati, sfilano anche menestrelli, cavalier serventi di dame e damigelle ed alcuni di questi suonano e pizzicano strumenti d’epoca.

Non poche volte si ha l’impressione di vedere, quasi animati, personaggi di Piero della Francesca, del Pinturicchio, di Paolo Uccello, del Crivelli e altri pittori del nostro Medioevo. Un corteo che, nel lento passo segnato dal rullare dei tamburi e dagli squilli argentini delle lunghe trombe (chiarine), sembra uscire da un affresco del Quattrocento e realizzarsi nel suo ambiente storico naturale: le tortuose rue, le magnifiche piazze, le ombre degli antichi manieri, torri e palazzi.

Lo stesso sindaco della città, anche lui in un severo ed elegante costume d’epoca, apre il corteo quale Magnifico Messere; è seguito dalle Magistrature che sono rappresentate dagli assessori comunali e altri maggiorenti.

Ogni Sestiere, quindi, apre il proprio gruppo con un Console seguito dalle nobiltà del rione, dai nobili e dalle varie Corporazioni di professioni e mestieri che rispondono a tali qualifiche anche nella vita quotidiana. Seguono prestanti cavalieri, armigeri, alfieri, vessilliferi, un immancabile gruppo di tamburini. Quindi, in mezzo ai suoi cortigiani, circondata da paggetti, sfila altera la Dama, la signora del Sestiere, scelta tra le più belle del rione, seguita da Damigelle anch’esse accuratamente scelte tra le più significative bellezze muliebri. Ogni anno questa cernita non è delle più facili poiché tutte le giovani del Sestiere sanno quale ambito onore rappresenti il partecipare al corteo storico: un riconoscimento che si può paragonare all’elezione di una miss. Sfila, infine, il personaggio più acclamato ed ammirato del Sestiere: il Cavalier Giostrante sulla sua cavalcatura, colui cioè che si batterà contro il Saraceno o Moro per la conquista del Palio.

Passiamo ora brevemente ad illustrare in cosa consiste la tenzone della Quintana.

Al centro del Campo dei Giochi è sistemata una sagoma di “fantoccio” (il saraceno o moro) che ha fissato su un braccio lo scudo su cui sono apposti i bersagli di cartone, mentre dall’altro pende una sferza (flagello) con catena e palla d’acciaio.

Il cavaliere che, una volta colpito lo scudo con la lancia, non fosse lesto ad abbassare il capo, sarebbe colpito e disarcionato dal flagello, poiché all’atto della percussione contro lo scudo, “il fantoccio” gira vorticosamente su se stesso.

Il Cavalier giostrante, però, non deve cercare solo di colpire il centro del bersaglio, ma con la cavalcatura deve effettuare, nel minor tempo possibile, un percorso a forma di otto dal quale non deve assolutamente uscire, pena l’annullamento dell’assalto.

I Cavalieri compiono tre assalti ciascuno ed al termine si sommano i punti ottenuti sullo scudo con il tempo impiegato per compiere il percorso.

Riassunto così, sembra una semplice gara di equitazione e di buona mira contro il Moro. In realtà la gara è assai difficile ed emozionante perché il cavaliere giostrante deve ad un tempo: reggere, le redini per guidare il cavallo lungo il percorso, imbracciare la lunga e pesante asta da torneo, puntare diritto al centro dello scudo del Moro, resistere al contraccolpo (che é notevole e a volte disastroso), spronare la cavalcatura per ridurre il tempo di percorrenza ed infine - il che non é poco - deve fare attenzione affinché il suo cavallo non esca, anche con un solo zoccolo, dal percorso ad otto segnato sul campo. Il tutto in un tifo da stadio dove, addirittura, in prossimità delle curve i sestieranti nemici sbandierano enormi drappi all’altezza della testa del cavallo per cercare di farlo impaurire o comunque di farlo uscire dal percorso segnato.

Al termine della giostra, una volta proclamato il Sestriere vincitore, si ricompone il corteo storico con alla testa il Gruppo Comunale seguito dal Sestiere vincente. Nell’ordine di classifica sfilano quindi gli altri Sestieri, in maniera che i cittadini che non hanno potuto assistere alla gara al Campo giochi possano da lontano, attraverso il colore dei drappi che salgono altissimi nel cielo lanciati dagli sbandieratori, conoscere immediatamente il vincitore della Quintana. Il Corteo si scioglie all’ingresso del quartiere cittadino che ha vinto in segno di omaggio.

Nell’ambito del Sestiere vincitore inizieranno quindi i festeggiamenti che si protrarranno, fra canti, danze e libagioni fino alle prime ore dell’alba.

Gianfranco Daniele

Ulteriori informazioni: Ente Quintana – tel. 0736/298223 - http://www.comune.ascoli-piceno.it

Foto tratte dal sito: http://www.parcopiceno.com/quint.html

Qualora aveste deciso di recarvi a visitare Ascoli Piceno, magari per assistere alla manifestazione della Quintana, non c’è niente di meglio che alloggiare all’Hotel Villa Sgariglia (***; Ascoli Piceno, Frazione Piagge, 295; tel. 0736.42368; www.villasgariglia.it - Email info@villasgariglia.it). L’hotel è in collina, in una magnifica villa settecentesca completamente ristrutturata, a 4 Km dalla città, lungo la strada che porta a Colle San Marco, con una vista spettacolare su tutta la valle del Tronto, dal monte Vettore al mare. Annesso è l’elegante ristorante I Mille Sapori, l´ideale per chi vuole gustare un tipico menù ascolano.

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