Record di vendite per il nuovo capolavoro dei Bethesda, che punta al trono dei giochi di ruolo digitali

The Elder Scrolls IV: Oblivion

  Cultura e Spettacoli  

Il nuovo capitolo degli Elder Scrolls si presenta riproponendo i punti forti della serie: un´ambientazione vastissima e tutta da esplorare, centinaia di personaggi non giocanti, decine di quests da portare a termine, il tutto accompagnato da una personalizzazione accuratissima del proprio personaggio.

E´ possibile scegliere non solo la canonica accoppiata di razza e classe, ma anche creare classi personalizzate, nonché modificare l´aspetto del proprio personaggio fino al minimo particolare. Tutto questo garantisce una longevità pressochè infinita: non si può parlare di una vera “fine” del gioco, poiché dopo la conclusione della trama principale è ancora possibile intraprendere molte altre avventure. Inoltre l´esperienza di gioco di un guerriero è estremamente diversa da quella di un mago e da quella di un ladro, per cui anche una volta finito il gioco, si avrà lo stimolo a ricominciarlo con un approccio diverso.

L´altro punto forte del gioco è la meravigliosa grafica, che conferma quanto di bello si era visto negli screenshots divulgati prima dell´uscita ufficiale. In particolare c´è da lustrarsi gli occhi per il perfetto utilizzo della tecnica HDR, capace di creare spettacolari effetti luminosi. Ovviamente, però, questo ha un prezzo in termini di prestazioni. La scalabilità della grafica è ampia, ma giocare ad Oblivion con tutti i dettagli al minimo non rende giustizia al gioco. Inoltre gli effetti di luce HDR sono disponibili solo per le schede video di ultima generazione, che adottano lo shader model 3.0.

Il difetto più grave del gioco è però la localizzazione italiana, molto grossolana e con errori e imprecisioni che fanno pensare che chi ha effettuato la traduzione non conoscesse bene l´italiano. Fortunatamente questo non mina la fruibilità del gioco, poiché è sempre chiaro di cosa si sta parlando; resta però un problema irritante, che suggerisce a chi mastica l´inglese di procurarsi la versione in lingua originale.

Discorso a parte va fatto per quanto riguarda lo stile di gioco. In questo nuovo capitolo della loro saga fantasy, i Bethesda hanno optato per un approccio diverso dal solito, mirato ad avvicinare al gioco anche gli utenti meno smaliziati. E´ stato infatti adottato un sistema di “leveling” degli avversari, che fa sì che un personaggio si trovi ad affrontare sempre e comunque nemici alla propria portata. In tal modo il grado di sfida rimane sempre pressochè invariato, permettendo di affrontare tutto il gioco fin dal primo momento. Il sistema, interessante sulla carta, all´atto pratico rivela delle pecche piuttosto sgradevoli. Prima di tutto viene a mancare il senso di crescita del personaggio, caratteristico di ogni buon gioco di ruolo: man mano che il nostro alter ego diventa più forte, i suoi avversari fanno altrettanto. Inoltre i personaggi che decidono di privilegiare abilità non legate al combattimento (come l´oratoria, la furtività, ecc.) si ritrovano dopo qualche livello ad affrontare mostri decisamente impegnativi per le proprie capacità.

In definitiva, Oblivion non raggiunge quelle vette di perfezione che qualcuno si aspettava; nonostante ciò, però, si tratta probabilmente del miglior rpg in circolazione, e merita un posto nella collezione di tutti gli appassionati.

Giambeppo

 

SVILUPPATORE: Bethesda Softworks

PUBLISHER: 2K Games

DISTRIBUTORE: Take 2 Interactive

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