Il 17 Marzo 2009 alla Triennale di Milano è stato assegnato il Premio PAALMA, giunto alla seconda edizione

Premio P.A.A.L.M.A. : Edizione 2009

  Cultura e Spettacoli  

Il premio P.A.A.L.M.A Premio Artista + Architetto, promosso da La Marrana arteambientale e a cura di Giacinto Di Pietrantonio, ha come obiettivo la valorizzazione di progetti che nascono dalla stretta interazione tra artisti ed architetti e che quindi, grazie al coinvolgimento di figure diversamente interessate ai valori estetici e funzionali, contribuiscono a migliorare la qualità dei luoghi in cui viviamo.

Dopo aver valutato una serie di proposte pervenute dagli advisor internazionali, cui era stata demandata la segnalazione di interventi meritevoli di attenzione, la giuria, composta da Gabriele Basilico, architetto di formazione ma soprattutto fotografo-artista di architettura e di paesaggi urbani, Francesco Bonami, critico d’arte, già Direttore della Biennale d’Arte di Venezia del 2003, attualmente responsabile scientifico di varie realtà attive nel campo dell’arte contemporanea (tra cui la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino e Curatore Capo del Contemporary Art Museum di Chicago), Alessandro Mendini, architetto e designer di fama e attività internazionale, Giacinto Di Pietrantonio, Direttore della Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e Docente all’Accademia di Brera, e Grazia Marino Bolongaro(in rappresentanza de La Marrana arteambientale), ha individuato il progetto cui assegnare il Premio 2009.

L’attenzione si è concentrata su6 interventi: Deep Fountain di Cristina Iglesias - Robbrecht and Daem, Leopold Waelplaats, Anversa (1997-2006); Folkestone Library di David Adjaye - Chris Ofili, Folkestone (1999-2002); Hybrid Muscle di François Roche – Philippe Parreno, Sanpatong, Thailandia (2003); Laban Contemporary Dance Center di Herzog & de Meuron - Michael Craig-Martin, Londra (2000-2003), Bejing National Stadium di Herzog & de Meuron - Ai Weiwei, Pechino (2003-2008); Stephen Lawrence Center, di David Adjaye - Chris Ofili, Londra ( 2008).

Tra di essi è stata scelta l’opera premiata per la seconda edizione del Premio: The Game (Hybrid Muscle + Boy from Mars) ideata dall’artista Philippe Parreno, nato a Oran in Algeria nel 1964, e dallo Studio di architettura R&Sie(n), Francois Roche, nato a Parigi nel 1961, Stephanie Lavaux. Il committente dell’opera è The Land, Rirkrit Tiravanija.E’ collocato all’interno di The Land, un vero e proprio villaggio costruito a Chan Mai vicino Sanpatong nel nord della Thailandia, dove, in collaborazione con l´università locale, l’artista Rirkrit Tiravanija ha invitato altri colleghi, architetti, studiosi e studenti, a partecipare alla costruzione di un luogo in cui vivere e creare - è un generatore e contenitore di elettricità completamente sostenibile perché attivato dalla forza di animali. Il suo compito è l’approvvigionamento elettrico di The Land al fine di rendere possibili attività di lavoro o ricreative. Così la Giuria ha motivato la scelta fatta: Perché sembra una “macchina celibe” questo misterioso padiglione, ma in realtà è un meccanismo tecnico, si tratta di una dinamo molto arcaica. L´aspetto è quello di una zattera, oppure di un veliero affondato, oppure di una macchina di Leonardo. Forse è anche un Museo di Antropologia. Protagonista è la forza di un bufalo. Il movimento di un animale che genera elettricità per degli strumenti elettronici. Natura e cultura fanno con l’arte e l’architettura. Per la concezione critica, narrativa, artistica e architettonica totale. Per l´invenzione progettuale e performativa che intreccia situazioni di spazio, di tempo, di scienza, di ecologia e di estetica. Il padiglione ottenuto è la rappresentazione estrema di un sistema d’intenzioni, di relazioni e di utopie qui parzialmente fissate, ma in continua mutazione. Dove diviene protagonista dell´immagine l´artisticità comportamentale dei frequentatori del padiglione.

Dopo essere stato invitato dall’amico e collega Tiravanija nel 2001 a costruire uno spazio comune in the Land in Chang Mai – Thailand, Philippe Parreno coinvolse François Roche e il suo studio R&Sie(n) a progettare insieme la scena. Essi svilupparono insieme una storia intitolata “The Game -La partita”, una produzione simile a due fratelli siamesi, “Hybrid Muscle” come un riparo che produsse un film, e “Boy from Mars” come un film che produsse un riparo. Il film di Philippe Parreno e la costruzione di R&Sie(n) sono possibili e simultanei e debbono essere considerati come i due aspetti de “La partita”. Esteticamente, Hybrid Muscle si caratterizza come una piattaforma di cemento, coperta di fogli di plastica inerte e collocata al centro di un grande campo di riso. Questa strana struttura immagazzina elettricità attraverso la forza muscolare di un bufalo albino che, legato a cavi e pascolando libero nel campo per ore, solleva un contrappeso di due tonnellate che, con un processo del tutto identico a quello della dinamo, trasforma forza motrice in elettricità utile ad alimentare una decina di lampadine, alcuni computer portatili e dei telefoni cellulari. In una sorta di “Gioco” tra le figure dell’artista e dell’architetto, il progetto, costruito e finanziato per un totale di 65,000 dollari, si è sviluppato con la consapevolezza che sarebbe stato inizialmente il set scenografico del film di Parreno Boy from Mars (2003-2005) e che in seguito il film avrebbe lasciato in eredità una struttura permanente e utilizzabile a scopi sociali e di vita comune, contrariamente alla quasi totalità delle scenografie di film che vengono distrutte.

Il nome del progetto vincitore è stato reso pubblico in occasione di un dibattito focalizzato sul tema Dare Arte al luogo: Utopia possibile? Coordinati da Giacinto Di Pietrantonio, sono intervenuti i vincitori del Premio edizione 2009, i componenti della Giuria – Gabriele Basilico, Francesco Bonami, Alessandro Mendini – assieme a Marc Augé, già Preside dell’École des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi, autore di importanti ricerche e pubblicazioni e da molti anni impegnato sulla antropologia dei mondi contemporanei.

Nella sua prima edizione del 2008, il Premio P.A.A.L.M.A. fu assegnato al Chiostro della pace realizzato da Ettore Sottsass ed Enzo Cucchi all´Università di Salerno. Progetto che rappresenta la concreta ed efficace testimonianza di come sia possibile l´operare congiunto di artista e architetto per dare nuovi valori emozionali all´architettura, mantenendo sempre la riconoscibilità e differenza di linguaggio tra le due "arti".

Il Premio P.A.A.L.M.A. – e La Marrana arteambientale che lo organizza – stanno richiamando l’interesse degli operatori e dei musei attenti all’arte contemporanea.

Il Parco di Arte Ambientale situato in località La Marrana di Montemarcello, Ameglia (SP) - nell’ambito del Parco Naturale Regionale Montemarcello-Magra - è fra i luoghi più interessanti in cui ammirare opere di arte ambientale realizzate da artisti internazionali. L’inizio della sua storia risale al 1997 quando Grazia e Gianni Bolongaro decisero di trasformare la loro casa di Montemarcello e l’ampio terreno che la circonda in un punto di ritrovo per gli artisti e gli appassionati d’arte contemporanea. Il programma di attività, avviato con la mostra del persiano Hossein Golba, ha un elemento caratterizzante: la creazione di opere appositamente studiate per le singole collocazioni scelte dagli artisti.

La particolare attenzione al rapporto che si crea tra opera d’arte e ambiente è stato lo stimolo per la creazione del Parco e il continuo arricchimento del territorio de La Marrana, testimonianza della validità dell’idea iniziale: l’arte agisce sul paesaggio ma in modo armonico con il paesaggio stesso, fornendogli nuovi motivi di visita e fruizione.

Il Parco, oggi, è un museo a cielo aperto in cui i visitatori possono ammirare opere di Hossein Golba, Kengiro Azuma, Luigi Mainolfi, Philip Rantzer, Mario Airò, vedovamazzei, Magdalena Campos-Pons, Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Lorenzo Mangili, Lucia Pescador, Cecilia Guastaroba, Quinto Ghermandi, Jan Fabre, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Ettore Spalletti,Gabriella Benedini, Hamish Fulton, Claudia Losi. Con maestri ormai storicizzati dalla lunga attività e consuetudine espositiva, figurano anche artisti giovani e meno noti che frequentano l’arte ambientale con grande vivacità e qualità di proposta.

La Marrana Arteambientale - Montemarcello - Rebecca Piccini 3476830968 - tel. Milano 02 86463673 - info@lamarrana.it - www.lamarrana.it.

GS

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