Fragranze Etro

Profumi, colori, pensieri e le fragranze di Etro, associati in un libro fotografico come in un ricettario. Un’idea originale per ricordarci che, così come la cottura dei cibi è il primo segno di civiltà, le fragranze - la trasformazione raffinata dei profumi che ci circondano - sono un ulteriore, sublime segno di civiltà. Forse il più misterioso ed eccitante, perché impalpabile, effimero, invisibile.

Così il libro di Etro diventa ancora più curioso ed affascinante perché sollecita la vista per parlarci di olfatto. Stimola gli occhi per solleticare le narici, usa il colore per provocare il desiderio di un profumo, affiancando testi e immagini che giocano sul nostro immaginario. Per ogni capitolo, secondo le regole della cromoterapia, una serie di fragranze, non più suddivise per famiglie olfattive, ma associate alle suggestioni di un colore. La certezza del bianco, la freschezza del giallo, l’allegria del verde, l’entusiasmo dell’arancio. E poi la passione del rosso, l’intuizione dell’indaco, il languore del blu, la naturalezza del verde. Come il più prezioso dei libri di un alchimista, ogni pagina dopo aver fissato un quadro cromatico ci svela la storia e la formula magica di ciascuna delle ventidue profumazioni Etro.

Tra le quali scopriamo Pegaso, la nuova «ricetta» della maison: cedro e bergamotto, un pizzico di neroli, una spolverata di legno di cedro, qualche goccia di benzoino e cisto, basilico, pepe ed iris a piacere. Sembra una poesia, che parla al nostro spirito: porta la traccia di passioni antiche, ma ci promette un futuro di emozioni.

E guardando al futuro, Etro ha ridisegnato il packaging dell’intera linea optando per un design più grafico e moderno con motivi paisley in bianco e nero optical e dettagli viola, in sintonia con lo spirito del tempo e del marchio.

Un’epoca sempre più affamata di sensazioni, sublimate da fragranze che ora potremo anche portarci appresso racchiuse nei nuovi flaconi da 50 ml: uno speciale nutrimento per i sensi da tenere a portata di mano.

Pegaso è una figura araldica per eccellenza e un profumo che coniuga la modernità della freschezza agrumata con la classicità di borghi umbri e toscani evocati dal neroli, di chiostri immacolati profumati di basilico e cedro con una punta sbarazzina data dal benzoino e dal cisto, che ci fanno intravedere, fra le siepi di un meraviglioso giardino all’italiana, un’ombra delle vesti candide di Angelica che fugge dal suo corteggiatore troppo insistente, ammaliato. Nell’insieme, un rinascimento dei sensi che sa un po’di favola.