In mostra importanti tesori dell’arte etrusca

Dal Museo Ermitage a Cortona

  Cultura e Spettacoli  

È uno dei capolavori assoluti della plastica etrusca di età classica: raffigura un adolescente disteso su un kline; fiero, bellissimo, aristocratico.

L’urna cineraria in bronzo, rinvenuta in una necropoli nei pressi di Perugia nel 1842, entrata a far parte della famosa collezione del marchese Campana e acquisita nel 1861 dall’agente dello zar Alessandro II, tornerà per la prima volta in Italia, a Cortona, in occasione di un’eccezionale esposizione “Capolavori etruschi dall’Ermitage” che si terrà dal 7 settembre 2008 all’11 gennaio 2009 presso il MAEC, Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona.

Un omaggio a Cortona, antica Lucumonia, da parte del grande Museo di San Pietroburgo che, eccezionalmente, concede in prestito trenta importanti pezzi della sua collezione etrusca e che avvia, anche attraverso la Fondazione Ermitage Italia, una collaborazione scientifica con la città che vanta una grande tradizione nel campo degli studi e della ricerca archeologica e oggi, più che mai, è impegnata su questo fronte.

La mostra apre infatti in occasione dell’inaugurazione di 6 nuove sale nel percorso espositivo del MAE C, l’importante polo museale, cuore del Parco archeologico di Cortona, nato nel 2005 dalla fusione del settecentesco Museo dell’Accademia Etrusca e il nascente museo dedicato alla Città Etrusca e Romana, che si arricchisce adesso di ulteriori spazi e di nuove preziose opere e testimonianze.

La mostra, curata da Elena Ananich, Nadezda Gulyaeva, Paolo Bruschetti e Paolo Giulierini e organizzata da Villaggio Globale International – promossa da Comune di Cortona, MAEC, Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, Soprintendenza per Beni Archeologici della Toscana, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Regione Toscana, Provincia di Arezzo, con la collaborazione della Fondazione Ermitage Italia proporrà, accanto alla preziosissima urna databile intorno alla metà del IV secolo a. C. (la sola statua etrusca di questa tipologia, oggi nota, realizzata in bronzo e non in pietra) affascinanti testimonianze degli antichi abitanti dell’Etruria che bene dialogheranno con le opere e i reperti esposti al MAEC.

Dall’Ermitage giungeranno una notevole selezione di vasi etruschi di rara bellezza e ottimo stato di conservazione, prodotti nelle più importanti botteghe ceramografe delle città etrusche di Vulci e Cerveteri, sia in bucchero che decorati nella tecnica a figure nere e rosse (dal Gruppo di Micali al Gruppo La Tolfa a numerosi altri artisti).

Da segnalare in mostra, con il contributo allestitivo di Andrea Mandara, urnette in terracotta di produzione chiusina che conservano mirabili tracce di policromia e, tra i bronzi, di particolare interesse una serie di statuette votive (alcune rappresentanti divinità, una di un sacerdote, una di arciere), due bellissimi specchi con figure incise e un’elaborata decorazione di carro in bronzo, in forma di divinità solare, parte quest’ultima della collezione Campana. L’acquisizione infatti, intorno alla metà del XIX secolo, di una parte della grande e multiforme collezione del marchese Giampietro Campana, direttore di un istituto di credito romano ed entusiasta archeologo dilettante, costituisce una pietra miliare nella storia dell’Ermitage, determinante per l’arricchimento del Dipartimento di Antichità del grande museo russo.

Le difficoltà finanziarie avevano indotto il banchiere - la cui raccolta era famosa in tutta Europa - a pratiche illegali, che gli procurarono una condanna a vent’anni di carcere costringendolo alla vendita all’asta di tutti i beni.

Catalogo della mostra: Skira

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