Per scoprire una magnifica città toscana

La Giostra dell´Archidado a Cortona

  In viaggio tra gusto e cultura  

Accanto a manifestazioni universalmente note, come il Palio di Siena, l´enorme patrimonio storico-folkloristico d´Italia offre spesso altre gemme sconosciute ai più, ma ugualmente meritevoli dell´attenzione di quel turismo culturale che sempre più successo sta avendo negli ultimi anni.

Una di queste occasioni è la Giostra dell´Archidado, che si celebra in più fasi, tra fine aprile e inizio giugno, nella splendida Cortona. Giostra che può diventare un motivo aggiuntivo per visitare una città già di per sé dotata di incantevoli attrattive.

Fondata secondo Virgilio dal mitico Dardano, Cortona fu una città fortificata degli Umbri, poi degli Etruschi e infine assoggettata al dominio romano. Dopo i secoli bui dell´alto Medioevo, Cortona ebbe vita fiorente nel periodo comunale, restando a lungo nella sfera di influenza di Firenze, e poi nel Granducato di Toscana. Costruita su un contrafforte del monte S. Egidio, Cortona è cinta da mura poderose, levigate dai secoli e dal vento, nelle quali si aprono le antiche porte in corrispondenza delle strade che vi salgono dalla pianura. Vastissimo e a 360 gradi il panorama, che nel suo lato più spettacolare permette di ammirare l´intera Val di Chiana (non per niente nelle numerose trattorie tipiche della città la bistecca chianina occupa sempre il posto d´onore).

Vagando per le caratteristiche stradine di origine medioevale, oltre a tanti scorci suggestivi dei palazzi in calda pietra arenaria, si possono visitare incontrare una miriade di chiese, da quelle più antiche romanico-gotiche, alle rinascimentali fino alle barocche. Da citare infine il Museo Diocesano, che conserva la famosissima Annunciazione del Beato Angelico immancabile in qualsiasi libro di storia dell´arte.

Ma torniamo alla Giostra da cui eravamo partiti. Si tratta di una manifestazione che, pur attirando un buon numero di turisti, è prima di tutto una festa per i Cortonesi, che in essa tramandano le vecchie tradizioni di sana rivalità cittadina, come avviene del resto per le contrade senesi con il Palio. Cortona è divisa in 5 Quintieri, e anche al visitatore occasionale appare subito evidente come uomini, donne e bambini che partecipano alla sfilata in costume siano fieri di rappresentare i colori del proprio Quintiere.

Come detto, la festa di Cortona si svolge in più fasi. La prima coincide con la festa della patrona S. Margherita, che quest´anno è stata celebrata domenica 27 aprile, e ha visto svolgersi nei due giorni precedenti la cerimonia dei Ceri. In particolare venerdì 25 ha avuto luogo la colata dei ceri, secondo un antico rituale fissato nello "Statuto di Cortona" del 1325. Sabato 26 invece le rappresentanze dei Quintieri, accompagnate da rullo di tamburi e squilli di "chiarine", le tipiche lunghe trombe degli araldi medioevali, hanno fatto il loro ingresso in Piazza della Repubblica sfoggiando meravigliosi costumi storici. Una volta raccolti in piazza tutti i partecipanti, la processione completa di sindaco e vescovo ha percorso la lunga Via Santa Margherita per arrivare ad offrire i ceri al Santuario della patrona (un consiglio ai visitatori : scarpe comode e molto allenamento, perchè Cortona è tutta un saliscendi!).

Per chi non ha avuto occasione di godersi la splendida sfilata in costume nessuna paura: c´è ancora la seconda parte della rievocazione, che avrà luogo domenica 1° giugno appunto con la Giostra dell´Archidado vera e propria. Si tratta di una gara di tiro con la balestra in cui i migliori tiratori dei 5 Quintieri si sfidano per conquistare l´ambita "verretta d´oro" (la verretta è la corta freccetta che si lancia con la balestra). Come noto, la balestra è stata per tutto il medioevo, e fino all´avvento delle armi da fuoco, l´arma più letale degli eserciti dell´epoca. Le ferite provocate da tale arma erano così gravi da essere considerate dalla Chiesa un atto di barbarie, tanto che nel 1139 il Concilio Laterano ne proibì l´uso pena la scomunica (curiosamente, il divieto non valeva se l´arma era usata contro gli "infedeli"! Ma si sa, non era ancora tempo di ecumenismo ...).

La gara dell´Archidado prende il nome dal bersaglio usato dai balestrieri, appunto un dado di 15 centimetri di lato, posto al centro di un "Tondo" in legno; sul dado sono delineati quattro settori concentrici con punteggi da 1 a 4, e uno "spillo" centrale di 2,5 mm di diametro, che assegna 5 punti. I tiri che invece di colpire il dado finiscano sul Tondo ricevono punteggi negativi a seconda del settore colpito (dai suggestivi nomi de Il Gobbo, La Maliarda, La Tartaruga, La Civetta, Il Pozzo, La Prigione). Per ogni Quintiere partecipano due balestrieri, con due colpi a disposizione ciascuno.

Non ci resta che augurare buon divertimento a tutti coloro che vorranno abbinare arte, folklore e gastronomia visitando Cortona per l´Archidado 2008.

Per ulteriori informazioni: www.apt.arezzo.it - www.cortonaweb.net -  www.sbandieratoricortona.com.

Ugo Dell’Arciprete

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