Occhi, schiena e non solo

Videoprotezione

  Ambiente, Sicurezza e Trasporti  

Per molti la giornata inizia e si conclude con un clic. Il computer ormai li accompagna lungo tutta la giornata con inevitabili conseguenze - affaticamento visivo, dolori muscolo-scheletrici, stress e non solo - se non si prendono gli opportuni accorgimenti.

La stanchezza visiva, detta anche astenopia, è la risposta dei nostri occhi al continuo sforzo cui ogni giorno li sottoponiamo. Quando si sta davanti al computer, infatti, l’occhio resta spalancato più a lungo del normale, seccandosi con conseguente arrossamento, bruciore, sensazione di un corpo estraneo sotto la palpebra e lacrimazione. Gli occhi si stancano, ma non perdono diottrie: tre ore di riposo visivo permettono di recuperare parte della lucidità iniziale. E’ importante, però, che l’illuminazione elettrica, per evitare riflessi sullo schermo, provenga dall’alto e quella solare sia laterale: in questo caso lo schermo deve essere posto a 90 gradi rispetto alla finestra e distante almeno 1 metro dalla stessa. Lo schermo non deve essere troppo piccolo, i caratteri debbono essere definiti e leggibili, con la possibilità di regolare il contrasto e la luminosità. Lo schermo, preferibilmente posto su supporto autonomo regolabile‚ solido e stabile, deve trovarsi in posizione perpendicolare rispetto allo sguardo e non deve stare troppo vicino al volto: la distanza tra l’occhio e il videoterminale, infatti, deve essere pari alla lunghezza del proprio braccio e quindi la distanza ottimale degli occhi dovrebbe esser pari a 50-70 cm. La presenza del marchio CE sul videoterminale, poi, garantisce radiazioni al di sotto dei limiti di normale tollerabilità.

La postura sbagliata può provocare grossi problemi al nostro corpo: stare seduto per ore provoca una cattiva circolazione del sangue, da cui derivano senso di affaticamento e disturbi muscolari. Per una postura corretta occorre stare appoggiati allo schienale in posizione eretta. La sedia deve essere ergonomica ed antiribaltamento, dotata di un piede a cinque razze e di uno schienale regolabile in inclinazione, che costringa la spina dorsale a stare arcuata verso l’interno,. E’ opportuno cambiare spesso postura. La tastiera di superficie opaca chiara, ma non bianca, deve essere tenuta parallela al piano di lavoro per evitare di costringere le mani in posizione sbagliata. Il tavolo, ben dimensionato rispetto alle esigenze dl lavoro, se regolabile, deve garantire un escursione al di sotto e al di sopra di 72 cm circa. Sotto il piano del lavoro ci deve essere lo spazio, in profondità, per poter tenere le gambe semidistese. La profondità del piano deve assicurare una corretta distanza visiva dallo schermo (ottimale cm 50-70) e il supporto per gli avambracci (15 cm circa). In Danimarca, l’Istituto di Assicurazione degli Infortuni ha riconosciuto come malattie professionali 4 specifici casi di epicondiite (il gomito del tennista), la cui causa accertata è l’uso eccessivo del mouse.

Seguendo semplici regole e, soprattutto, evitando di stare seduti tutto il giorno davanti al computer tutti questi disturbi sono reversibili.

Per quanto riguarda il mondo del lavoro le regole basi per lavorare correttamente davanti ad un videoterminale sono contenute nell´art. 56, comma 3, del Decreto legislativo n. 626/94 e successive modifiche, che è stato integrato dal Decreto interministeriale 2 ottobre 2000.

Secondo le Linee guida d´uso dei videoterminali, colui che utilizza tali attrezzature, in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, ha diritto ad una interruzione della sua attività mediante pause o cambiamento di attività. In assenza di una disposizione contrattuale, riguardante tale interruzione, il lavoratore ha diritto ad una pausa di quindici minuti ogni centoventi minuti di applicazione continuativa al videoterminale. Naturalmente non è possibile cumulare le interruzioni all´inizio ed al termine dell´orario di lavoro. I lavoratori sono sottoposti a sorveglianza sanitaria da parte del medico competente, per constatare l´assenza di controindicazioni al lavoro cui sono destinati, controllare il loro stato di salute ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica. Gli accertamenti, che comprendono esami clinici e biologici ed indagini diagnostiche, debbono essere svolti prima che i lavoratori siano addetti alle attività che prevedono l´uso di attrezzature munite di videoterminali e, fatti salvi i casi che richiedono una frequenza diversa stabilita dal medico competente, ripetuti ogni due anni per i lavoratori classificati idonei con prescrizioni e per i lavoratori che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età e ogni cinque anni negli altri casi. Il lavoratore viene sottoposto a controllo oftalmologico anche a sua richiesta, ogniqualvolta sospetti una sopravvenuta alterazione della funzione visiva, confermata dal medico competente, oppure ogniqualvolta l´esito della visita preventiva o periodica ne evidenzi la necessità.

La mancata tutela, la non adeguata attività di informazione e formazione, che il datore di lavoro è tenuto a svolgere in favore dei propri dipendenti, sono punite con l´arresto da 3 a 6 mesi o l´ammenda da 1549,37 a 4131,66 euro.

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