Esperti italiani e europei riuniti per le novità in dermatologia. Conclusa la prima edizione della Winter Academy of Dermatology

Winter Academy of Dermatology

  Bellezza e Benessere  

Si è appena conclusa la prima edizione della Winter Academy of Dermatology, congresso internazionale che ha visto la presenza dei massimi esperti in campo dermatologico, sia italiani che stranieri. Il Presidente di turno, il Professor Sergio Chimenti, direttore della clinica dermatologica dell’Università di Roma - Tor Vergata, ha tracciato il bilancio della prima edizione: “Abbiamo registrato oltre 650 partecipanti, il che ha rappresentato un buon successo. Le sessioni si sono svolte in quattro sale, che hanno lavorato contemporaneamente e quasi sempre tutte al massimo della capienza. Ciò è stato conseguenza dell’alto livello scientifico del programma; in effetti sono stato particolarmente soddisfatto della qualità degli speakers, provenienti da ogni parte d’Europa. Gli oltre quaranta relatori di riconosciuta fama internazionale hanno coperto in pratica tutti i campi della dermatologia. L’auspicio è aumentare ulteriormente il numero di partecipanti non italiani fin dal prossimo anno”.

Molto importante per Chimenti, che sarà nuovamente presidente nel 2013, nell’ottica di rotazione di cinque presidenti  - il prossimo sarà il Professor Gino Antonio Vena, dopodichè il tedesco Ruzicka, la ceca Jana Hercogova, l’italiano Torello Lotti - è stato coinvolgere anche specialisti di altri settori, come i reumatologi nel caso della psoriasi artropatica, o gli oncologi per il melanoma maligno. Proprio quest’ultima sessione ha visto la partecipazione di illustri professori italiani, come il Professor Francesco Cognetti dell’Istituto Regina Elena di Roma e il Professor Francesco Di Costanzo dell’Azienda Ospedaliera Università di Careggi, che hanno anche prospettato la possibilità di organizzare un analogo convegno in campo oncologico. “E’ importante avere uno scambio di vedute tra specialisti di diverse aree – ha sottolineato Cognetti – poichè ad esempio, il melanoma maligno ha un trend di incidenza in aumento ed essendoci pochi strumenti terapeutici, il trattamento chirurgico è efficace se viene effettuata una diagnosi precoce. Pertanto è fondamentale l’approccio multidisciplinare: in questo senso l’esperienza del Regina Elena per l’oncologia e del San Gallicano per la dermatologia, che formano un unico istituto, è abbastanza singolare nel panorama italiano e internazionale. Per quanto riguarda i tumori cutanei c’è il cointeressamento dei diversi specialisti: noi vediamo i pazienti insieme, programmiamo gli studi, decidiamo gli approcci diagnostici e terapeutici”.

Il Professor Lotti, Ordinario di Dermatologia e Direttore U.O. di Fisioterapia Dermatologica dell’Università degli Studi di Firenze, ha presentato la rivista scientifica ufficiale della Winter Academy – Dermatology clinical cases - che sarà l’anima che accompagnerà l’attività del congresso per tutto l’anno e in tutta Europa, e nella quale verranno analizzati in maniera critica gli errori, allo scopo di non ripeterli.

Le novità più importanti presentate sono state le strategie per la cura del cloasma, le macchie scure che appaiono soprattutto sul volto delle donne in gravidanza, quelle per la riduzione drastica della vitiligine, che soltanto in Italia colpisce un milione di persone. Spiega Lotti: “In questi pazienti la pelle diventa bianca con delle chiazze, il che provoca anche effetti molto seri sulle relazioni con il prossimo. Ma i nuovi trattamenti, sia con l’uso di luci particolari, la microfototerapia, sia con l’associazione con creme, porta alla soluzione accettabile dal punto di vista estetico in oltre il 90% dei casi. Nel restante 10% si può ricorrere alla microchirurgica con l’autotrapianto di melanociti da una zona ricca di colore della pelle verso le zone che si sono impoverite. Le malattie della pelle hanno un impatto altissimo sulla psiche delle persone – continua Lotti - e oggi circa il 50% di esse hanno ricadute sulla qualità della vita, con pazienti che tendono a isolarsi e che possono giungere anche a tentativi di suicidio in casi estremi.

La Winter Academy, con l’inclusione di un nuovo spazio chiamato “Cosa c’è di nuovo in dermatologia”, ha analizzato le ultime novità trattate a livello europeo dai maggiori esperti. Tra queste, i nuovi sviluppi nella cura dell’eczema delle mani, la diagnosi prenatale delle malattie della pelle e soprattutto l’uso dei farmaci biologici per la cura della psoriasi. Il Professor Gino Antonio Vena dell’Università di Bari ha parlato di vera e propria rivoluzione nell’approccio a tale tipo di malattia: “Il termine rivoluzione non è abusato, poichè si è iniziato ad analizzare e in maniera più approfondita la problematica del paziente, per scoprire che ci sono comorbidità, malattie associate anche importanti come le malattie dismetaboliche, e una importante implicazione della mente del paziente. Da “malattia del paziente sano” come veniva definita un tempo, la psoriasi è diventata un argomento di attenzione centrale, poichè affligge quasi tre milioni di persone in Italia. I farmaci biologici, tuttavia, possono essere dati solo quando due terapie tradizionali hanno fallito o sono controindicate, e per il momento sono di seconda scelta. Possono essere somministrati solo dalle cliniche universitarie e dai centri dermatologici ospedalieri, e per il momento hanno controindicazioni quasi nulle.

Vena, prossimo Presidente della Winter Academy, ha già dato appuntamento per l’edizione 2009, che si terrà con ogni probabilità a partire dal 15 aprile 2009, e si proprorrà di ampliare anche al di fuori dei confini europei il proprio bacino di utenza.

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