Non c’è che dire:il bravo Woody Allen non delude mai

Sogni e delitti

  Cultura e Spettacoli  

Dopo la parentesi “brillante” di Scoop, il regista ritorna ai toni cupi di un drammatico esistenzialismo di  Crimini e misfatti e Match Point. In  Crimini e Misfatti , il delitto”paga” , in Maich Point  il  caso salva il colpevole dalla giusta punizione, in Sogni e Delitti il rapporto tra fratelli, la morte, il denaro, i sensi di colpa sono i temi che Woody Allen mescola  con equilibrio per proporci una “tragedia” nel più pieno senso del termine,  in un crescendo di tensione che avvertiamo palpabile nella sala.

L’ambiente è quella di una Inghilterra piccolo borghese  (è il terzo film consecutivo che il regista newyorchese ambiente nella vecchia Inghilterra) con un padre (John Benfield), malato e depresso,  che gestisce un ristorantino  con la collaborazione di un figlio (Ewan McGregor) ,  molto ambizioso e con grandi progetti,  mentre l’altro (Colin Farrell ), con  il vizio del gioco e  delle scommesse,  lavora in un’officina. …

Nella vita  grigia e monotona della famigliola esiste la figura dello zio d’America, idealizzato, ammirato e che finalmente appare  a metà film.

Da qui uno stillicidio di  momenti di suspence che si susseguono senza tregua sino al colpo di scena finale.

La chiusa è rapida e implacabile e ci conferma quanto il rapporto tra fratelli sia qualcosa di “importante”: forte e fragile nello stesso tempo…

Superbe le tecniche di ripresa di questo mago della macchina da presa, magistrali i  dialoghi e la recitazione, mentre la descrizione di ambienti e personaggi li scolpisce a tutto tondo con incisività e bravura.

Sullo sfondo la musica  vibrante di Philip Glass. Se una volta Woody Allen aveva l’abilità di giocare con la comicità lasciandoci la bocca amara,ora,con questo  giallo veramente originale ,ci colma di angoscia.

Voto 10

Rosella Barone

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