Un Carnevale che ha per palcoscenico l’intero centro storico cittadino; che riesce a coinvolgere un’intera città; che accoglie gli spettatori forestieri richiamati dall’eco di un evento unico, altrove irripetibile.

Carnevale ad Ascoli Piceno: la città in maschera ti aspetta

  In viaggio tra gusto e cultura  

Il Carnevale di Ascoli Piceno è un Carnevale che ha per palcoscenico un intero centro storico cittadino riservato ed addobbato per l’occasione; un Carnevale che riesce a coinvolgere un’intera città che per mesi si prepara a questa rappresentazione di popolo; un Carnevale che accoglie anche spettatori forestieri richiamati dall’eco dell’evento unico, altrove irripetibile.

Uno dei momenti più attesi dagli ascolani è il Concorso dei Gruppi Mascherati che quest’anno festeggia le nozze d’oro!  La prima edizione si è svolta nel 1958 e da allora, salvo due sospensioni nel 1973 per il terremoto ed il 1991 per la guerra del golfo, ha sempre avuto luogo. E’ un concorso in piena regola organizzato dall’“Associazione il Carnevale di Ascoli” che, oltre a sostenere le spese per l’organizzazione, mette in palio anche ricchi premi; ad Ascoli si dice “lì quatrì, fa ì l’acqua pe nen su” (i soldi fanno andare l’acqua in salita) sottolineando quanto le risorse economiche possano incidere sulla buona riuscita di un’iniziativa. Se si ha la pazienza di andare ad analizzare l’elenco dei gruppi mascherati che si sono esibiti negli anni è possibile leggere uno spaccato non solo della vita locale ma anche di quella del Paese nelle sue vicende di maggior risonanza anche se non necessariamente le più importanti. Il Carnevale ascolano, infatti, è sempre attento a guardarsi intorno, incrociare i suoi occhi con ogni sfaccettatura della realtà, anche la meno piacevole, riproporla in burla per cercare di esorcizzarne gli influssi. Il gruppo mascherato che ha vinto la prima edizione del Concorso si chiamava “Le educande di Madama Dorè”: l’anno era il 1958, quello della ratifica della legge Merlin, occasione troppo ghiotta da lasciar perdere.

Ma il Concorso dei Gruppi Mascherati, seppur importante, è solo un aspetto del Carnevale di Ascoli.

Per l’occasione Ascoli non è più una città ma un ampio palcoscenico dove, come evidenziavamo, si recita la storia locale: e allora eccolo, l’ascolano, dare sfogo alla sua estrosità vestendola di allegria, di silenzi mimati, di bravura nel saper coinvolgere la numerosissima platea che si riversa nel centro storico sotto i maestosi lampadari a gocce di piazza del Popolo.

Certo, solo chi vive ad Ascoli può comprendere appieno le sfumature, la riproduzione esilarante di persone o circostanze, ma la capacità dell’ascolano in maschera è eccezionale nel coinvolgere il forestiero e questo, preso nel vortice di una goliardia estemporanea, sta allo scherzo (mai disturbante), si sente protagonista, cittadino a pieno titolo di una città volutamente e gaiamente impazzita. C’è posto per tutti, nessuno si sente escluso. Come nessuno si risente dell’innocente berlina cui magari capita di dover sottostare e non perché “ a Carnevale ogni scherzo vale” ma perché chi va in piazza a Carnevale sa quello che lo aspetta e lui … non aspetta altro!

Provate a fare il gioco dell’associazione d’idee con qualcuno che non è ascolano; ditegli: a cosa associ il Carnevale? E quello: maschere, musica, ballo, teatro, carri allegorici, coriandoli. Il che è vero. Ma all’ascolano questa verità va strettissima; lui, infatti, il Carnevale lo vive in modo radicalmente suo. Certo, anche con coriandoli, maschere e compagnia cantando ma, per lui Carnevale significa fare soprattutto l’attore e il regista di se stesso. Cosicché l’etichetta di “Gente invidiosa e folle” che Cecco incollò ai suoi concittadini otto secoli fa, nel secondo aggettivo c’è tutta perché l’ascolano giovane o anziano, donna o uomo, a Carnevale va in follia: una follia, però, calcolata, inquadrata, equilibrata. Una vera presa in giro di se stesso, di chi gli vive accanto, del potente di turno.

Non bastano le mascherate? Ecco allora le tavolate e, ditemi, chi può resistere alla saporosità dei ravioli “cace e cannella”, oppure a quelli ripieni di crema di castagne? E poiché “quanne lu cuorpe sta bbè, l’anema canta” (quando il corpo sta bene, l’anima canta) ecco l’ingrediente gastronomico a far cantare, a Carnevale, ascolani e non.

Qualora decidiate di recarvi ad Ascoli Piceno, si po’ benissimo alloggiare all’Hotel Villa Sgariglia (***; Ascoli Piceno, Frazione Piagge, 295; tel. 0736.42368; www.villasgariglia.it – E-mail info@villasgariglia.it) con l’annesso ristorante I Mille Sapori. L’hotel è in collina, a 5 Km dalla città, lungo la strada che porta a Colle San Marco, in una magnifica villa settecentesca completamente ristrutturata, con una vista spettacolare dal monte Vettore al mare.

PROGRAMMA DEL CARNEVALE ASCOLANO 2008 

Giovedì 17 gennaio

Festa Sant’Antonio Abate: apertura del Carnevale ascolano

Domenica 20 gennaio

Demeneca “De li amice”: Carnevale enogastronomico

Domenica 27 gennaio

Demeneca “De li pariende”: Carnevale enogastronomico

Chiostro di San Francesco: "Festa della Fantasia"

Giovedì grasso 31 gennaio

Carnevale delle scuole e Rassegna di artisti di strada

Sabato 2 febbraio

Carnevale dappertutto: in Piazza Arringo, Piazza del Popolo, Chiostro di San Francesco, Piazza Simonetti

Domenica 3 febbraio

Carnevale in Piazza: Concorso dei gruppi mascherati.

Lunedì 4 febbraio

Carnevale in Musica: Esibizione di complessi musicali.

Martedì Grasso 5 febbraio

Carnevale in Piazza: Concorso dei gruppi mascherati.

Andreina Miotti

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