“Un territorio dalle mille opportunità” secondo il progetto del Consorzio operatori turistici Valli del Canavese

Alla scoperta del CANAVESE

  In viaggio tra gusto e cultura  

Il Consorzio Operatori Turistici del Canavese presenta un pezzo di Piemonte “che non ti aspetti”: uno scrigno di tesori naturalistici, storici, artistici ed eno-gastronomici da scoprire al giusto ritmo e nelle diverse stagioni, apprezzando l’autenticità dei posti e della gente che lo abita.

Ecco dunque il Canavese, la regione storico-geografica del Piemonte estesa tra la Serra di Ivrea, il Po, la Stura di Lanzo e le Alpi Graie, ossia il territorio compreso tra Torino e la Valle d'Aosta e, verso est, il Biellese e il Vercellese.

Il suo patrimonio culturale e ambientale è valorizzato dal Consorzio Operatori Turistici Valli del Canavese: sono più di 100 imprese turistiche private, che vanno dalle strutture ricettive, alla ristorazione, dai produttori di eccellenza, ai tour operators e alle imprese dei servizi.

Generalmente suddiviso in Alto Canavese (i dintorni di Cuorgnè, Rivarolo Canavese, Castellamonte e le valli Orco, Soana e Malone), Eporediese (i dintorni di Ivrea, racchiusi dal suo anfiteatro morenico comprendendo anche la Valchiusella) e Basso Canavese (che inizia dal comune di Leini e che comprende i dintorni di San Giusto Canavese, Caluso, Volpiano fino a Chivasso), il territorio è un vero puzzle.

Campi ordinatamente coltivati si alternano a piccole industrie, boschi di castagni avvolgono tranquilli paesini di collina o di montagna, preziosi vigneti si adagiano sulle colline vicino ai laghi, centri urbani e aree naturalistiche convivono in prossimità dei corsi d’acqua.

Dunque un territorio ricchissimo di attrazioni e patrimoni ambientali, come, ad esempio, il Parco Nazionale Gran Paradiso, il più antico parco d’Italia, fondato, infatti, nel 1922.

Nel Parco gli animali, stambecchi, camosci, marmotte, volpi, aquile, gipeti, sono facilmente avvistabili per un gratificante foto safari.

Il Parco è la destinazione adatta non solo per attività di scoperta della natura ed educazione ambientale, ma anche per il turismo del relax e per il turismo outdoor.

E’ possibile praticare il canyoning o d’inverno l’arrampicata sulle cascate di ghiaccio. Con ottocento chilometri di sentieri, ci sono escursioni per tutti i gusti e per “tutte le gambe”: dalla semplice passeggiata per famiglie ai trekking di più giorni, come l’Alta Via Canavesana o il Giroparco Gran Paradiso.

Non dimentichiamo poi, nel Canavese, la presenza di ben 5 laghi ad Ivrea e il Lago di Candia, ottimi non solo per la balneazione, ma anche per molteplici attività: attività a motore, compreso lo sci d’acqua, a Viverone, windsurf sul lago di Ceresole, trekking, escursioni in ebike e a cavallo, bird watching, canottaggio ed escursioni con il battello elettrico a Candia.

Proprio il Lago di Candia merita un sosta rilassante: mille sfumature di colore, secondo le stagioni, una tra le più importanti zone umide del Piemonte, che ospita numerosi uccelli acquatici e una ricca flora idrofila.

Sono pecie strettamente legate agli ambienti lacustri e palustri, che offrono fioriture colorate affascinanti.

E poiché il Lago di Candia è un importante luogo di sosta per gli uccelli svernanti e di passo, sarà interessantissima l’attività di bird watching..

In Canavese siamo dunque in presenza di una vera palestra per le attività outdoor.

Si possono praticare il volo libero, parapendio o deltaplano, rafting e canoa.

Ad Ivrea, sulla Dora Baltea, è presente uno dei pochi tracciati urbani per questi sport, dove hanno luogo competizioni di valenza internazionale.

Bellissima, poi, la Via Francigena canavesana, dove gli amanti dei cammini possono trovare paesaggi dolcissimi, battisteri e chiese romaniche.

Consigliamo anche le passeggiate tra i vigneti dell’Erbaluce o del Carema, corsi di ceramica a Castellamonte, con la possibilità di visitare una antica fornace, le botteghe degli artisti o una fabbrica delle famose stufe.

Il Canavese, però, è un luogo splendido non solo per il turismo attivo, ma anche per il turismo culturale.

Nel territorio, infatti, sono presenti ben quattro patrimoni Unesco: le aree palafitticole di Viverone, il Sacro Monte di Belmonte, il Castello di Agliè, Ivrea città industriale del XX secolo.

Nel piccolo comune di Agliè, reso illustre da Guido Gozzano, al cui ricordo da alcuni anni vengono organizzati eventi culturali, è imperdibile il Castello ducale, che, come precisano anche le guide, è stato il set delle riprese della fiction televisiva Elisa di Rivombrosa.

Originariamente di proprietà dei conti San Martino di Agliè, questo castello del XII secolo, parte del circuito dei castelli del Canavese, è stato la residenza estiva dei Savoia.

Una facciata monumentale con due rampe di accesso e ben 300 stanze, per la maggior parte arredate con mobili d'epoca.

L'edificio è circondato da giardini all'inglese e all'italiana, e da un grande parco ricco di fiori rari ed alberi secolari, impreziositi da una fontana progettata dai fratelli Collino.

Ivrea

La "capitale" storica del Canavese è la città di Ivrea, città di origine celtica che divenne Municipium romano nel I secolo a.C., mantenendo il nome di Eporedia: i suoi abitanti, infatti, sono chiamati eporediesi. Il toponimo deriva dall'antico abitato di Cuorgnè, Canava, posto sulle rive del torrente Orco o, più probabilmente, sulle pendici del monte Quinzèina, dove ancor oggi si trova l'abitato di Nava. Secondo alcuni potrebbe, invece, essere legato all'antica coltivazione in zona della canapa.

Una data simbolo: domenica 1° luglio 2018, a Manama, capitale del Bahrain, il World Heritage Committee dell’UNESCO ha ufficialmente inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale Ivrea, città industriale del XX secolo”.

La città industriale di Ivrea infatti è un esempio eccezionale.

Il sito è costituito dall’insieme delle realizzazioni collegate al progetto industriale e socio-culturale di Adriano Olivetti: comprende, cioè, un complesso di edifici progettato dai più famosi architetti e urbanisti italiani del Novecento, ben riconoscibile nel tessuto urbano della città. Si distinguono aree ed edifici propriamente industriali, aree ed edifici destinati alla residenza e ai servizi sociali. Questa area è identificabile principalmente lungo l’asse di Corso Jervis, sede degli edifici per la produzione, per i servizi sociali destinati alla fabbrica e alla città e per le residenze che sono da considerarsi tra gli esempi più significativi della politica innovativa varata dalla Olivetti.

Il patrimonio architettonico di Ivrea è dunque una tappa fondamentale per capire come l’architettura e l’urbanistica del secondo Novecento ha tentato di dare risposta alla regolazione della crescita affrontata dalle città e dai territori investiti dai processi di industrializzazione.

A Ivrea, infatti, la cultura di fabbrica della Olivetti ha coinvolto, per la prima volta, in Italia architetti e urbanisti in un disegno ampio di progettazione della città.

Da non perdere, oltre agli edifici destinati alla produzione ed ai servizi sociali, il museo Tecnologic@mente con i prodotti Olivetti: in esposizione le prime macchine da scrivere ed i PC.

Valchiusella

Altra zona da visitare è la Valchiusella, una valle bellissima, rinomata per le sue erbe spontanee che diventano piatti rustici o raffinati a seconda dell’interpretazione.

Segnaliamo che in Valchiusella è presente anche la comunità di Damanhur che offre esperienze olistiche e la visita degli straordinari Templi dell’Umanità, templi ipogei a 75 m di profondità con pareti affrescate e pavimenti a mosaico ricchi di simboli di tutte le religioni e di un magico fascino.

Castellamonte, socia dell’Associazione Italiana Città della Ceramica, è famosissima per la produzione di ceramiche artigianali e artistiche e per le stufe in ceramica.

E ancora oggi qui diverse aziende storiche producono e vendono stufe e caminetti in terracotta. Un nome tra tutti? Il ceramista Corrado Camerlo, nel suo laboratorio, mostra l’intero processo per la realizzazione dei tipici manufatti in terracotta. Il segreto? Le ceramiche artistiche 100% fatte a mano utilizzano la speciale argilla rossa di Castellamonte.

Oggi le Ceramiche Artistiche di Corrado Camerlo sono conosciute a livello nazionale e internazionale. E hanno saputo inventare altre linee oltre quelle tradizionali, come la linea CriCò, una collezione elegante, che esprime la sua massima espressione nelle forme dei Butafiù, figure sinuose dalla linea particolare e dai colori brillanti e con un effetto vetrificato (Info: www.ceramicheartistichecastellamonte.com)

A Castellamonte la terracotta domina ovunque, nelle targhe cittadine, nei fregi delle case e dei palazzi signorili e nei “pitociu”, tipiche figure allegoriche poste in cima ai comignoli.

Da vedere senz’altro anche l’Arco di Pomodoro, una testimonianza dell’intervento di Arnaldo Pomodoro alla XXXV mostra della ceramica di Castellamonte nel 1995 e la Rotonda Antonelliana, ciò che resta del grandioso progetto di Alessandro Antonelli, avviato nel 1842, per la realizzazione della Chiesa di San Pietro e Paolo. In Piazza della Repubblica si trova invece l’enorme Stufa di Ugo Nespolo.

Info: www.turismoincanavese.com

Dove dormire

Residenza del Lago di Candia

Nato dalla ristrutturazione di una tipica cascina canavesana della fine del ‘700, l’albergo si presenta con un ambiente intimo e raccolto. Lo stile architettonico della cascina è stato preservato: le volte con mattoni a vista, il patio interno fiorito e balconate in ferro battuto creano una calda e romantica atmosfera (Info:www.residenzadelago.it).

Dove mangiare

Ristorante Gardenia di Caluso stella verde Michelin per la sostenibilità della chef Mariangela Susigan.

Nel 1977, presso una casa di Corte dell’800, Assunta, la mamma, e Mariangela, con il marito Mauro, hanno aperto il ristorante Gardenia “Bar, Cucina Tipica”, che propone una cucina di tradizione sabauda e piemontese (agnolotti fatti in casa, fritto misto piemontese, finanziera) unita alla grande cucina francese, appresa negli anni.

Nel 2001 Mariangela e il Ristorante ottengono la stella Michelin. Da allora la sua cucina è in continua evoluzione: si è avvicinata sempre più al mondo vegetale e delle erbe spontanee. (Info: www.gardeniacaluso.com)

Ristorante la Mugnaia di Ivrea

Il ristorante sito nel cuore di Ivrea propone una cucina contemporanea basata sulla qualità delle materie prime elaborate con cura e passione (Info: www.mugnaia.com).

Albergo Ristorante Tre Re di Castellamonte, locale storico, tempio della cucina canavesana

Dal 1916 gli chef accompagnano i clienti in un percorso enogastronomico alla scoperta del Canavese. Alle ricette della tradizione se ne affiancano altre con nuovi e inaspettati abbinamenti, mantenendo, comunque, come comune denominatore, la qualità delle materie prime utilizzate.

Al ristorante è unito l’albergo con cinque camere accoglienti ed eleganti. Ognuna ha uno stile unico e originale: mobili in legno, dettagli in pelle e in velluto, all’insegna del relax e della comodità. Gli ambienti sono personalizzati da alcuni artisti locali: scultura, tele, dall’arte contemporanea al fumetto.

Il comfort incontra l’arte per un soggiorno che invita a scoprire ogni eccellenza del territorio. (Info: www.trerecastellamonte.it)

Giovanni Scotti e Franca dell'Arciprete

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